IV.

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Ad occhi chiusi - Marco Mengoni
Solo due satelliti - Marco Mengoni

Mi capita spesso, quando espongo i miei pensieri su carta, lasciandoli liberi di volare e giungere da chi prova, come me, mille sensazioni contrastanti, di rivolgermi in maniera diretta a chi occupa la mia mente. O meglio, a chi lascio invadere i miei spazi anche solo osservando la luna circondata dalle stelle, guardando una serie netflix da troppo lasciata a metà o ammirando un quadro del suo artista preferito.

E questa è proprio una di quelle volte.

L'ennesima notte passata a pensarti, sognare te.
Ad immaginarti accanto ora che non ci sei.
Fisso lo schermo, il tuo nome.
Digito freneticamente, il cuore quasi mi esplode in petto per il timore che tu possa beccarmi a cercarti.
Poi però cancello, resto in silenzio, ti fisso ancora un po' e vado via.

Mi lascio dietro parole non dette, pensieri arruffati, quelli che non riesco a dirti ma che stampo sul mio cuore.
Mi lascio dietro tutti gli abbracci che avrei voluto darti ma che ho sempre trattenuto, quelli che vorrei darti ma non so se ci riuscirò.

Mi lascio dentro la consapevolezza che non guarderò mai nessuno come guardo te, che i miei occhi non saranno mai in grado di brillare in quelli di qualcun altro come fanno con i tuoi.
Perché in quelle iridi c'ho sempre visto quello che volevi nascondere agli altri, quella parte di te che volevi custodire per fare in modo che nessuno la scoprisse, eppure a me hai dato libero accesso.

Mi hai fatto scavare in quel verde profondo, brillante e vivo. Hai dato libero arbitrio ai miei di occhi di scavare dentro ai tuoi, fino a far confondere il mio cioccolato e la tua menta. Hai lasciato che ti leggessi, ti scoprissi, ti vivessi attraverso quelle due lucide fessure, mentre mi perdevo, ipnotizzata, chiedendomi come si potesse non amarti.

Mi lascio dentro il tuo profumo, quello che sento anche quando non ci sei, quello che per me sta bene solo a te, anche se lo indossano gli altri, perché per me resterà sempre e solo il tuo profumo, la tua essenza, la tua traccia. Quell'odore che m'inebria la mente, il corpo, l'anima; che mi fa perdere la ragione e mi fa girare la testa alla ricerca di te.

E tu lo sai, tanto quanto me, che ti riconoscerei anche tra miliardi di persone, il tuo sorriso, il tuo tocco, le tue mani in un istante, la tua presenza ad occhi chiusi, perché ho sempre scelto te.

Ciò che mi resta di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora