VII.

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Flashlight - Jessie J
That way - Tate McRae

Aprire il cuore a qualcuno non è mai facile
Scoprire le proprie carte, le proprie debolezze e fragilità.
Mostrarsi nudi pur essendo ancora vestiti, senza più alcun velo a coprire le nostre cicatrici, schiarite nel tempo ma ancora incise sulla pelle.

Essere vulnerabili non è facile, fa paura.
Fidarsi non è facile, terrorizza.

Dare la possibilità a qualcuno di entrarti dentro è più difficile di quanto si possa raccontare.
Quando permetti a qualcuno di leggere la tua anima, di osservare le tue ferite e sfiorarle con delicatezza, devi essere consapevole che stai lasciando scoperta la parte più intima di te a qualcuno che non sei tu.

Sono sempre stata una persona diffidente, anche se molto spesso mi sono lasciata abbindolare, credendo alle parole di chi mi professava bene, calore, affetto, costanza. Ed è poi quando ti rendi conto che le persone intorno ti hanno deluso, che innalzi un muro, fatto di paure, lacrime, promesse non mantenute, urla non manifestate, pianti soffocati nei cuscini la notte.

È di quel muro che fai il tuo punto di forza.

È quando trovi la persona che abbatte la tua più imponente fortezza che tutto cambia, e l'artefice nel mio caso era lui.

Aveva buttato giù la mia più grande barriera con una delicatezza disarmante, a piccoli passi si è fatto spazio nel mio cuore, mi ha teso la mano e ha scoperto tutti quei veli che mai nessuno prima era stato in grado neppure di sfiorare.

Non avevo in programma di aprirmi così tanto a qualcuno, di raccontarmi e di lasciarmi scoprire, ma con lui è successo tutto in modo così naturale e senza nemmeno rendermene conto, avevo posto il mio cuore nelle sue mani.

Mi faceva paura il pensiero di aver donato a lui la parte più tormentata di me, quella afflitta, angosciosa, straziante che non avevo mai condiviso con nessuno, se non con me stessa.

Gli avevo concesso la possibilità di conoscere lati di me che forse nemmeno io ricordavo più di custodire dentro.
Era ora l'unico e solo a possedere la chiave del mio posto segreto, l'unico e solo ad averne libero accesso, l'unico e solo che volessi far entrare dentro il mio tunnel buio con la speranza che portasse con sè la luce che lo illuminava sempre per farsi spazio tra i miei ostacoli senza inciampare mai.

Quante storie ci siamo raccontati, quante me ne porto dentro e mi piace pensare che lui faccia lo stesso.
Magari ne ricorda qualcuna, di notte, mentre osserva il soffitto, adagio sul suo letto, raccontandola a se stesso immaginando che sia ancora una volta la mia voce  a pronunciare le parole che fuoriescono dalle sue labbra.

Serve coraggio, a mostrarsi vulnerabili, ad aprire il cuore, a fidarsi, un po' come per amare.
Ed io, con lui, mi sentivo più coraggiosa che mai.

Ciò che mi resta di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora