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Il mattino non tardò ad arrivare, il cinguettio degli uccelli accompagnò il mio risveglio.

Necessitai di alcuni secondi prima che gli occhi si abituassero alla luce, mettendo lentamente a fuoco la camera in disordine.

Il messaggio di Ignazio era ancora lì davanti ai miei occhi, e ricontrollai che fosse reale e non un semplice scherzo della mia mente confusa.

Rilessi velocemente la parola scritta in grassetto nero, che spiccava sullo sfondo bianco.

L'idea di essere stata il suo ultimo pensiero prima di abbandonarsi al sonno mi balenò nella mente, e mi rese di buon umore.

Mi preparai velocemente e corsi al piano di sotto per la colazione.

Trovai i ragazzi già seduti attorno ad un tavolo rotondo, e mi invitarono a unirmi a loro.

-Buongiorno- dissi sorridente.

I ragazzi mi rivolsero un tenero sorriso e ripresero a chiacchierare, sorseggiando, tra una parola e l'altra, i loro cappuccini.

Sentii il mio té verde bruciare lungo la gola, e il calore diffinsersi velocemente in tutto il corpo.

-Stamattina siamo ospiti da "Good morning China", lo conosci? - mi domandò Piero, senza distogliere lo sguardo dal suo IPhone nero.

-Sì,  è famoso qui in Cina, lo conoscono tutti-

-Sei pronta?- chiese Gianluca

Sorrisi nervosa scuotendo la testa.

Lo studio televisivo si trovava giù in città,  poco distante dal lussurioso albergo.

Il piccolo van nero percorse la piccola stradina che conduceva in città,  ai piedi dell'alto promontorio.

Imboccammo una strada secondaria che dopo poco ci immise nel traffico caotico e nell'aria pesante carica di smog, tipica delle grandi metropoli.

La città era meravigliosa, ai lati delle strade insegne luminose e dai colori sgargianti indicavano le presenza dei diversi negozi.

Gli alti palazzi si ergevano con imponenza, impedendo ai raggi del sole di filtrare tra le alte mura grigie.

Imboccammo uno svincolo sulla destra, che ci immise sulla strada principale.

Accostammo dopo poco, il rumore assordante della brusca frenata mi destò i sensi.

-cazzo-  imprecai, cadendo in avanti.
-cinesi del cazzo- aggiunse Ignazio.

Gli lanciai uno sguardo ammonitore, che ricambiò con un sorriso ironico.

Scesi dal van, e mi arrestai davanti l'imponente scritta ad intermittenza.

"Good morning China" risplendeva davanti ai miei occhi, risplendeva a caratteri cubitali e luminosi.

-Tranquilla- mi disse teneramente Piero, il quale mi porse il braccio.

L'afferai titubante e lasciai che mi condusse all'interno dell'imponente costruzione grigia.

I lunghi corridoi dello studio televisivo erano dipinti di crema, mentre il pavimento era tappezzato di moquette blu elettrica.

Fummo condotti all'interno dei camerini, dove un squadra di truccatori e costumisti attendeva i ragazzi.

Con mia grande sorpresa, mi fu chiesto di accomodarmi davanti ad uno degli specchi.

Mi sedetti titubante,  mentre una giovane donna sulla trentina cominciò ad esaminarmi attentamente.

Mi sussurrò qualche frase rassicurante,  e cominciò ad acconciarmi i lunghi capelli neri.

Nel frattempo, una coppia di truccatori si occupava del mio viso.

Poco dopo ero pronta, e Alessia mi consegnò gli abiti che avrei dovuto indossare.

-ci piace che i ragazzi vestano sempre abbinati- mi spiegò Alessia.

Afferrai la massa informe di vestiti e mi recai nei camerini.

Infilai dei leggins in pelle nera piuttosto attillati, una lunga blusa blu elettrico, una giacca in pelle e stivaletti neri.

"Quindici minuti alla diretta" annunciò una voce metallica.

Osservai la mia immagine riflessa nello specchio, percorsi con lo sguardo ogni singolo particolare.

La lucentezza della pelle dei leggins, i lunghi capelli neri raccolti sul lato destro, i quali ricadevano morbidi sulla spalla, e il leggero trucco.

-stai bene- mi sorrise Ignazio.

Osservai velocemente la sua figura, e notai con sorpresa che anche lui indossava una giacca nera e una t-shirt blu.

-stai come me- risposi,  ricambiando il sorriso.

-stai tremando- notò Ignazio,  avvicinandosi.

Ed era vero, osservai la mia mano vibrare nell'aria,  consapevole di non aver il più minimo controllo su di essa.

Ignazio si avvicinò cauto, allungando il braccio e stringendo la mia mano tra le sue, grandi e calde.

Quel gesto mi colse di sorpresa,  alzai istintivamente lo sguardo, puntando i miei occhi nei suoi.

Gli angoli della sua bocca si sollevarono, rivalendo un sorriso solare e dolce.

La sua lingua passò velocemente sulle sue labbra inferiori,inumidendole.

Sentii un brivido corrermi lungo la schiena, i muscoli di tutto il corpo si irrigidirono, un calore nacque nello stomaco e le guance avvamparono di calore.

Aggrottò le sopracciglia,  osservando la mia strana reazione.

Aveva notato l'effetto che provocava su di me, e si affrettò a sottolinearlo.

-Lo so che non mi resisti- disse malizioso.

Il semplice calore si tramutò in fiamma viva.

Il rosa delle mie guance divenne rosso vivo, provocando grande soddisfazione in Ignazio.

Mi divincolai dalla sua presa e mi recai dietro le quinte in attesa di ricevere il permesso per entrare.

I ragazzi, nel frattempo, si erano accomodati sui divanetti rossi dello studio.

Le numerose telecamere erano puntate su di loro.

Il conto alla rovescia aumentò la mia ansia.

"10,9,8,7,6,5,4,..3..2..1"

"Good morning China" urlò la giovane presentatrice.

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