"Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensandoE' troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando... cercando..."Erano passati appena sei mesi dalla fine del tour, ma il ricordo dei ragazzi era più vivo che mai, sentivo quasi risuonare il suono delle loro voci nel corridoio vuoto dello squallido edificio di periferia nel quale vivevo, così limpido e forte da precipitarmi più volte fuori la porta, con la viva speranza di trovarci loro, lì a sorridermi ed abbracciarmi.
Allo scadere della terza settimana il mio lavoro poteva dirsi ormai concluso, e la partenza dei ragazzi porto con sé tutto ciò che aveva comportato, tranne l'amore per Ignazio, quello no, continua a vivere dentro di me e sembrava crescere ad ogni ora, ogni secondo.
Si dice che la distanza sia come il vento :" spegne i fuochi piccoli e accende quelli grandi", e pensare a ciò mi confortava, sapevo che quello per Ignazio era un fuoco grande, ma come tutti i fuochi necessitava di essere alimentato.
Nonostante gli impegni ed il nuovo tour americano i ragazzi trovavano sempre il momento per scrivermi un messaggio o farmi una breve telefonata...tutti tranne Ignazio.
Il nostro rapporto si era interrotto nel momento stesso in cui lui aveva messo piede su quell'aereo, mentre io ero seduta sul taxi che avrebbe riportata a casa. Un ultimo sguardo fugace, non so ben dire se carico d'amore, o forse più probabilmente di rancore, e via, di noi restava solo la bianca scia di un aereo appena decollato.
Aver incontrato Ignazio era stata una delle esperienze che la vita decide di regalarti quando sei ad un passo dal baratro, e così come me l'aveva donato aveva deciso di portarmelo via, o forse ero stata io a far sì che ciò accadesse ?
Era difficile assumersi le responsabilità della propria tristezza, svestire i panni della vittima per indossare quelli del carnefice di sé stessi, ma probabilmente erano quelli che più mi si addicevano in quel momento.
Il pensiero di aver commesso l'errore più grande della mia vita mi tormentava, era come una zanzara fastidiosa, si ripresentava nei momenti meno opportuni, quando il ricordo di lui sembrava più lontano che mai, e continuava a tormentarmi per ore
durante le notti gelide e senza luna.
Tre sole settimane per stravolgere un'intera esistenza, tre sole settimane per imparare a ridere e camminare di nuovo, stavolta non da sola. Tre settimane per aprire il mio cuore e lasciare che lui lo tenesse dalle mani, fragile e malconcio com'è.
Amavo Ignazio.
Ripensare al nostro addio era una violenza per me, una di quelle cose che provi a dimenticare con tutta te stessa, ma più ci provi e più ottieni l'effetto contrario.
Eravamo stati insieme quella notte, la nostra ultima notte insieme l'avevamo trascorsa l'uno tra le braccia dell'altro, ci eravamo concessi l'uno all'altro nella maniera più completa e totale alla quale si possa immaginare, la mia mente, il mio cuore ed il mio corpo erano con lui.
Quella mattina aveva il gusto acre di un'addio incombente, il cielo era di un color grigio malinconia ed il sole sembrava non volerne sapere di venir fuori.
Fu una mattina silenziosa, né io né Ignazio aprimmo bocca, i nostri unii erano grigi come il cielo.
Non avevamo mai parlato di questo momento, né di ciò che avrebbe comportato, eppure sapevamo entrambi che sarebbe arrivato e ci colse impreparati.
"Io vado in camera" dissi esitante con un filo di voce.
Un leggero cenno della testa in risposta.
Esitai un attimo prima di chiudermi definitivamente la porta alle spalle, nella speranza che lui corresse da me,a così non fu.Feci una doccia veloce e mi preparai alla svelta, volevo fuggire dal quel posto, le pareti bianche della stanza sembravano restringersi su di me aumentando la mia angoscia notevolmente.
Chiusi alla svelta la mia piccola valigia azzurra color pastello, mi dissi uno sguardo veloce allo specchio e mi richiusi alle spalle la porta della stanza.
Piero e Gianluca erano giù nella hall, insieme a Michele ed altre persone dello staff. Salutai tutti con grande rammarico, avevo conosciuto delle persone meravigliose e a lasciarle mi piangeva il cuore.
"Vieni qua piccolina" disse Gianluca abbracciandomi.
Ricambia forte l'abbraccio e appoggiai il mio mento sulla sua spalla, abbandonami completamente.
"Spacca tutto, sei in gamba" mi sussurrò all'orecchio.
"Ti voglio bene" dissi a mia volta.
Rivolsi il mio sguardo verso Piero e gli sorrisi, mi staccai dall'abbraccio di Gianluca per gettarmi tra le braccia di Piero, che mi lasciò un piccolo bacio sulla guancia.
"Non sparire, ho il tuo numero e le tue generalità" gli dissi con un finto tono minaccioso.
"Non sparisco...non farlo neanche tu" il suo tono era triste, cupo.
Mi prese il viso tra le mani e mi asciugò velocemente una lacrima che mi rigava la guancia.
"Le faccio piangere tutte" disse ironico.
Feci per andarmene quando Piero mi afferrò con dolcezza e al contempo vigore il braccio.
"Non aspetti Ignazio?"
"No io...ci siamo già salutati"
Piero mi rivolse uno sguardo indagatore e interrogativo, sembrava non capire bene la situazione dato che sapeva benissimo che avevamo trascorso la notte insieme.
Non ero sicura di fare la cosa giusta, eppure le mie gambe continuavano a muoversi veloci verso l'uscita.
L'aria fredda mi avvolse e un brivido mi percorre la schiena, avevo appena alzato la mano per chiamare un taxi quando fu bruscamente afferrata da quella di uomo vigoroso, che me l'abbassò velocemente.
Mi voltai di scatto, e fui stupita nel vedere il possente corpo di Ignazio incombere con prepotenza sul mio.
Indossava una t shirt grigia a maniche corte, probabilmente non aveva fatto in tempo ad indossare qualcosa di più pesante, ed un jeans blu scuro.
È bellissimo.
"Cosa credevi di fare?" intimò con tono minaccioso.
"Ignazio fa così freddo qui fuori e tu.."
"Stavi andando via senza dire nulla, come se non fosse successo niente tra di noi? Ma cosa sono io per te?"
Il suo tono era fermo e grave, eppure percepivo un certo tremore nel suo timbro vocale che faceva crollare tutta la sua maschera da duro, e rivelava una certa delusione.
"Ignazio io devo andare, non rendere questo momento più difficile di quanto non sia, non fingiamo che questo possa avere un seguito" dissi evitando il suo sguardo.
"Questo, come lo definisci tu, io lo chiamo noi e noi meritiamo un futuro" sussurrò tra le labbra.
Esitai un attimo prima di rispondere.
"Ignazio io ho la mia vita qui, la tua vita è ovunque, hai una carriera brillante che sono sicura ti porterà lontano, avrai tante soddisfazioni e troverai l'amore, e sarai felice.
Tu sai che io non posso lasciare questo posto"
"Tu non vuoi lasciare questo posto perché sei una codarda! Vivi una vita che non è la tua e miei a realizzare un sogno che non è il tuo perché speri di espiare le tue colpe quando in realtà stai gettando via la tua esistenza" sputò fuori queste parole con tutta la rabbia che aveva in corpo.
I miei occhi furono inondati di lacrime e ben presto tutto il mio viso fu bagnato dalla consapevolezza che ciò che lui diceva era vero.
"Vieni via con me. Vieni con me e io ti renderò felice, ti donerò tutta la felicità che fino a questo momento non hai mai avuto, ti darò quella sicurezza che ti è sempre mancata e che solo un uomo innamorato può donare alla sua donna. Vieni con me e non sarai mai più triste" il suo tono era dolce mentre una lacrima correva giù la sua guancia rosata.
" Non p-posso" provai a divincolarmi ma le forze sembravano avermi abbandonata.
"Angela, non puoi lasciarmi così...tutto questo è reale, non è finzione io sono qui per te, non andrò via, non ti lascerò da sola, devi fidarti di me"
Gli lasciai un ultimo bacio sulle labbra mentre le nostre lacrime si univano in un abbraccio gelido, mi guardò negli occhi e capì che non sarei mai partita con lui, che non sarei riuscita a rompere le mie catene.
"Tu non verrai via con me, non è vero?""Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensandoE' troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando... cercando..."
*
Ciao a tutte ragazze, sembrava impossibile ma finalmente eccoci giunte all' epilogo di questa storia. Purtroppo per i nostri due protagonisti non c'è un lieto fine, perché la vita non è tutta rose e fiori e nella maggior parte dei casi le cose non vanno sempre come uno sogna, e volendo rendere la storia verosimile ed autentica il più possibile ho deciso di concludere così questo percorso sudato più del dovuto. Ho sospeso a lungo il finale della storia, e alla fine l'ho partorito in poche ore, il che probabilmente deluderà le vostre aspettative.
Fatemi sapere cosa ne pensate, alla prossimaAngela
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水|| Il Volo
FanfictionFanfiction su ''Il Volo'' Angela è 水。 In cinese, questo carattere indica l'acqua. Angela è acqua, inarrestabile e imprevedibile, in grado di creare passaggi là dove altri si erano arresi. Angela erode ed entra dentro, è impetuosa e sa far male. A...