Il caso.
Il caso aveva voluto che io fossi lì, in quell'esatto momento, in quell'esatto luogo.
Il caso aveva voluto che incontrassi quei tre ragazzi, che mi affezionassi a loro, e aveva deciso che da lì a tre settimane sarebbero tornati in Italia, mentre io sarei tornata alla vita di sempre.
Ma era davvero tutto frutto del caso? O facevo parte di un qualche progetto più grande?
Insomma, avevo davvero il libero arbitrio che tanto ostentavo di possedere, o più semplicemente il Destino aveva deciso che dovessi incontrarli, per poi semplicemente portarmeli via perché ci sono persone destinate a non conoscerla mai, la felicità?
Perché io sentivo che questo era il mio premio, la mia felicità tanto attesa, ogni singolo secondo, ogni singolo movimento della lancetta sulla linea del tempo era un conquista, una ricompensa per tutto ciò che la vita sembrava avermi negato in precedenza.
E sapevo che nulla è sempre, e che nemmeno noi saremmo rimasti per sempre.
Loro sarebbero tornati in Italia, e io semplicemente ero stata una piccola parentesi della loro gigantesca avventura.
Un punto insignificante in un testo lungo centinaia di pagine.
...se solo Eros non avesse incasinato le cose.
Perchè l' Amore non mi era mai piaciuto, sarà perché non mi lascio andare facilmente.
Sono davvero troppo riflessiva, troppo.
Mentre sono tra le sue braccia, mentre sono tra le braccia dell'unico ragazzo che è stato capace di farmi provare qualcosa negli ultimi dodici mesi...io penso al momento in cui dovrò salutarlo per l'ultima volta, penso all'ultimo bacio che gli darò, senza essere realmente consapevole che sarà l'ultimo.
All'ultimo sguardo, all'ultima carezza.
E farebbe solo più male se cedessi, sarebbe solo peggio se finissi davvero per innamorarmi di lui.
Mi precludo in partenza ogni possibilità di felicità, perché io sono così, come se non meritassi di essere lì, in quel momento.
Come se, nella prima volta nella mia vita fossi la prima scelta di qualcuno, ma abituata ad essere l'eterna seconda, rinunciassi.
Perché a certe cose non ci fai mai l'abitudine.
Una volta che conosci solo il lato peggiore della vita, quello insoddisfacente, le più piccole vittorie diventano per te le più significative, e nel momento in cui davvero sei finalmente lì, sul primo gradino del podio, senti che quello non è il tuo posto.
Avevamo trascorso le precedenti tre ore nello studio di registrazione, e tornati in hotel Torprdine aveva concesso ai ragazzi la serata libera, così ora, sfrecciavamo ad alta velocità verso il luogo prescelto dai ragazzi.
Osservavo l'asfalto correre veloce sotto di noi, la luce rossastra del tramonto mi incorniciava lo sguardo, mentre viaggiavamo ad alta velocità verso una rinomata discoteca fuori città.
L'aria tiepida della primavera penetrava attraverso il finestrino semi-aperto di Piero, mentre il vento mi avvolgeva i capelli in mille dolci nodi.
Lasciai che lunghe ciocche svolazzassero libere, mentre osservavo il sole calare dietro la linea dell'orizzonte.
Lanciai uno sguardo ai sedili anteriori, dalla mia posizone riuscivo ad osservare con facilità la possente figura di Ignazio, alla guida dell'auto di grossa cilindrata.
Gli occhiali da sole scuri gli coprivano gli occhi castani, indossava una giacca blu al di sopra di una semplice t-shirt bianca e un paio di jeans.
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水|| Il Volo
Fiksi PenggemarFanfiction su ''Il Volo'' Angela è 水。 In cinese, questo carattere indica l'acqua. Angela è acqua, inarrestabile e imprevedibile, in grado di creare passaggi là dove altri si erano arresi. Angela erode ed entra dentro, è impetuosa e sa far male. A...