La grande porta in ebano si spalancò alle mie spalle e la stanza fu invasa da voci e risate.
-Quest'anno lo vinciamo noi lo scudetto, non c'è storia- aveva appena detto una delle tre persone.
-Ma quando mai ne hai capito di calcio, gianlu? Pensa a cantare che è meglio. - aveva ribattuto qualcun altro.
-Eccoli, i miei ragazzi- aveva detto Torpedine, alzandosi e andandogli in contro.
-C'è qualcuno che vorrei presentarvi- continuò, volgendosi verso di me.
Mi alzai nervosa e mi voltai, Gianluca Ignazio e Piero erano a pochi metri da me, sorridenti ed incuriositi.
Piero portava degli occhiali dalla montatura spessa, verdi e blu, un paio di jeans , una felpa blu e una t-shirt bianca.
Ignazio indossava dei pantaloni beige e una t-shirt nera.
Gianluca, invece, indossava una semplice camincia di jeans e dei pantaloni neri, leggermente strappati.
Sembravano tutto, fuorché star internazionali.
-Lei è Angela, sarà la vostra traduttrice per le prossime tre settimane-
Le mie guance dovevano sembrare piuttosto rosse, perché dentro bruciavo.
Sentivo il calore salire in superficie e colorarmi le gote.
-Piacere, ragazzi- dissi, stringendo la mano ad ognuno di loro.
-Scusa la domanda, ma quanti anni hai?- interruppe Gianluca perplesso.
-Ho vent'anni, a breve ventuno- risposi secca.
-È incredibile, hai ventuno anni e già parli cinese? Complimenti, davvero.- sorrise.
Ero piuttosto impacciata, tenevo lo sguardo basso, al fine di evitare il loro sguardo.
-Ragazzi, vi lascio fare conoscenza.
All'una pranziamo insieme, e alle quattro abbiamo un'intervista con una radio locale.
Non fate tardi.- ed uscì dalla porta, richiudendola rumorosamente.
Le seguenti due ore passarono lentamente, il tempo sembrava essere rallentato, dandomi la possibilità di assaporare ogni singolo secondo.
Ero seduta attorno al camino con i ragazzi, discutendo del più e del meno.
Sembravano piuttosto interessati alla Cina, alla sua cultura e a me.
Mi chiesero quale ragione mi avesse spinta a studiare cinese, cosa mi piaceva e se fosse dura vivere da sola, lontana dalla mia famiglia.
Ma in effetti, loro dovevano capirmi benissimo.
-Il tuo modello, colei\colui che più ammiri e dalla\dal quale trai ispirazione.- esordì Ignazio, giocherellando con la sua tazza di tè.
-Facile- dissi. -Eva Peron-
I ragazzi si guardarono piuttosto perplessi.
-andiamo.."evita" , vi dice nulla?- domandai interrogativa.
Nessuna risposta.
-Questo non è accettabile- dissi, e cominciai a frugare nella borsa.
-Ragazzi, questa ci spara- disse Piero, ironico.
Estrassi un testo dalla borsa, era la Biografia della vita della signora Peron.
Sfogliai le pagine e mostrai loro una sua foto.
-Bella- concluse Gianluca.
Parlai loro della giovane Evita, della sua vita e dei suoi ideali.
-Un giorno, farò lo stesso- conclusi.
Poco dopo, fummo interrotti da un giovane donna, che mi fu presentata come la segretaria del Signor Torpedine.
Avrà avuto all'incirca 26 anni, aveva i capelli color miele, occhi marroni e labbra carnose.
Indossava un vestito nero al ginocchio e delle calze nere, una giacca e portava con sé una cartellina.
Ci recammo al ristorante dell'hotel, dove i ragazzi poterono assaporare per la prim volta la cucina cinese.
-Ma come diavolo si usano?!- mi guardò Ignazio interrogativo, indicando le bacchette che reggevo in mano.
Gli mostrai la giusta posizione delle dita, e lo aiutai ad afferrare un involtino primavera.
Mi sorride di rimando.
-Qui o impari ad usarle, o muori di fame- affermai infine sorridendo.
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水|| Il Volo
FanfictionFanfiction su ''Il Volo'' Angela è 水。 In cinese, questo carattere indica l'acqua. Angela è acqua, inarrestabile e imprevedibile, in grado di creare passaggi là dove altri si erano arresi. Angela erode ed entra dentro, è impetuosa e sa far male. A...