Capitolo 10

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Cammino lungo il corridoio della scuola verso l'aula di biologia, giusto per restare in tema, anche questa volta sono in ritardo. Il professore di matematica mi ha "chiesto", sembrava più un ordine in realtà, di portare un documento in segreteria. E ora, con passo veloce, cerco di arrivare alla mia prossima lezione il prima possibile, per fortuna Mr. Walton e più elastico riguardo ai ritardi. Il solo incoraggiamento che posso dare a me stessa è di non essere l'unica a essere in ritardo, infatti, lungo la strada in cemento ci sono altri ragazzi oltre a me. Vedo la porta dell'aula vicina e inizio a correre con i libri in mano e lo zaino su una spalla, che dondola a tempo della mia corsetta goffa. Piombo nella classe di colpo, attirando di conseguenza l'attenzione di tutti su di me.

《 Scusi il ritardo professore. 》 dico a testa basta andando verso il mio banco.

Mr. Walton riprende a spiegare dopo aver farfugliato qualcosa che non sono riuscita a capire, mentre io mi sistemo al posto e facendo un veloce saluto con la mano a Christal, seduta affianco a me. Dopo uno scarso quarto d'ora, non mi sforzo neanche più a seguire l'argomento della lezione. Il mio occhio cade sul braccialetto che Derick mi ha regalato la sera prima, allacciato al polso con il gancio argentato che brilla alla pallida luce del mattino. I ricordi riaffiorano nella mia mente, limpidi come l'acqua di un ruscello. Il bacio casto che mi ha lasciato prima di andarsene mi ha davvero lasciato senza parole, tanto che non sono riuscita a dormire molto la notte scorsa. Il solo pensarci, riesco a percepire chiaramente le stesse sensazioni di quando è accaduto. Le morbide labbra che si poggiavano sulla mia guancia lasciandomi un dolce calore, e il suo profumo simile al gelsomino, mi avvolgeva lasciando che respirassi il suo piacevole aroma. Riesco a sentire ancora il segno di quel gesto tanto affettuoso così bene, che mi porto una mano sul punto bollente pensierosa.

Un foglietto di carta si ferma vicino al mio braccio. Non mi sono resa conto che mi ero imbambolata a guardare il braccialetto, immersa nel piacevole ricordo della stessa sera di quando l'ho ricevuto. Prendo fra le mani il piccolo pezzo di carta piegato in due e alzo la testa verso la mia compagna di banco. Christal fa un cenno con la testa per invitarmi a leggere il messaggio, ed io obbedisco senza perdere altro tempo.

Com'è andato l'appuntamento con Derick ieri sera?

Rimango stupita. Come fa a sapere che sono uscita con lui? La guardo confusa e sorpresa allo stesso tempo, come risposta, ottengo un enorme e birbante sorriso.

《 Come fai a saperlo? 》 sussurro cercando di non farmi vedere dal professore, cosa che mi risulta molto difficile, altrimenti mi sarei alzata in piedi e avrei quasi urlato difronte a tutta la classe.

《 Sono una veggente, mia cara Alana. So anche quando sei in bagno a fare la pipì. 》 risponde facendo ballare le scure sopracciglia su e giù con un'espressione buffa che mi fa quasi scoppiare a ridere.

《 Scherzo. Per quanto sarebbe figo avere i poteri chiaroveggenti, non sono capace di vedere il futuro. Ti ho solo visto mentre parlavi con Derick perché casualmente avevo la finestra della camera aperta. 》 spiega dicendo la parola "casualmente" con un tono poco più forte per evidenziarla.

Alzo un sopracciglio non del tutto convinta della sua spiegazione, e la guardo negli occhi, come se fossi una mamma che vuole sapere la verità dal suo bambino. Non serve neanche una mia parola, che Christal capisce quello che ho in mente.

《 Con questo non voglio dire che appena vi ho visto fuori ho aperto la finestra. 》 sottolinea alzando le mani in segno d'innocenza.

Continuo a guardarla in silenzio.

《 D'accordo. Forse l'ho aperta. 》

《 Hai spiato la nostra conversazione. 》 dico con finto tono severo, trattenendo a stento una risata.

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