Capitolo 2

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È da più di mezz'ora che giro in macchina prendendo una strada dopo l'altra. Anche se il paese è composto da poco meno di settemila persone, in poche parole si conoscono tutti, riesco comunque a perdermi. La solita fortuna.

Sbuffo scocciata più volte e accendo la radio, sperando di riuscire a rilassare i nervi che ormai stanno per autodistruggersi. Ho un orientamento che non serve a nulla, almeno una volta visto il posto riesco a ricordare in parte come arrivarci, la memoria è ancora buona.

Decido di accostare lungo la strada per dare uno sguardo alla mappa presa da casa. L'ammasso di righe colorate si confonde intrecciandosi l'una all'altra, facendo girare la testa. Prima di uscire dalla tettoia per le auto di casa era più facile capirla, invece ora, non so neanche da dove sono partita. Cerco di ricordare la strada che ho fatto fino ad ora, mi sembra di aver girato intorno; guardo gli alberi fuori dal finestrino per un punto di riferimento.

Mi arrendo a un gridolino isterico, buttando la cartina sul sedile di pelle bianco accanto al mio e appoggio la testa con il cervello che fuma sul volante. Tutte le strade sembrano uguali. Non so neanche se sono ancora in paese o no.

Dei colpi sul vetro mi fanno sobbalzare. Vedo un ragazzo circa della mia età che mi guarda, anzi, un bel ragazzo.

Abbasso il finestrino.

《 Tutto ok? 》 mi chiede con tono preoccupato.

I suoi occhi blu oceano contornati dai capelli biondi leggermente mossi mi guardano, rimango disarmata dalla loro bellezza, tanto che, mi accorgo che sono rimasta imbambolata.

《 Sì, tutto bene. Sto cercando il centro commerciale di Roxborn. 》meglio dire anche la città, non si sa dove sia finita.

Il ragazzo mi guarda confuso.

《 Sei a Roxborn. 》

Rimango di sasso. Mi aspettavo di essere fuori dal paese, ma a quanto pare ho davvero girato in torno. Che pessimo senso dell'orientamento.

《 Sei di passaggio? 》

《 Mi sono appena trasferita. 》 dico cercando di tagliare corto. Non ho voglia di parlare con gli sconosciuti in questo momento.

《 Allora benvenuta. 》 dice mostrando un sorriso da trentadue denti bianchi e perfetti.

Più lo guardo e più la mia mente realizza "Se i ragazzi di qui sono tutti così. Allora sono disposta a sopportare un po' di freddo in più." No. Alana, rimetti la testa sulle spalle.

La voce del ragazzo mi riporta alla realtà.

《 All'inizio è normale perdersi. Anche se qui gli abitanti non sono molti, Roxborn è abbastanza estesa. Per lo più ci sono gli alberi che a volte coprono le indicazioni stradali. 》

In effetti, le strade che ho percorso non avevano un cartello stradale, per quanto ci ho fatto caso.

《 Grazie dell'informazione. 》 rispondo educata.

《 Figurati. 》risponde guardandomi negli occhi e sorridendo. Oddio. Esistono ragazzi così meravigliosi? Non è da me fare così.

***

Riparto dal mio punto di sosta dopo che il ragazzo mi ha spiegato la strada per arrivare al centro commerciale. Dopo pochi minuti, arrivo a destinazione. La prossima volta mi prendo il ton-ton, sempre ammesso che Roxborn sia registrato.

Centro commerciale, è troppo definirlo così. È una struttura non molto grande con un solo piano. Apro la porta in vetro con l'adesivo Tirare. Come sempre faccio il contrario, sbattendo sulla porta.

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