Sento che le forze stanno finendo. Ho provato di tutto per fuggire, ma il risultato non è cambiato di una virgola. Sono sempre stesa a terra, con sopra un uomo che neanche riesco a vedere bene in volto. Ho tentato in vano di divincolarmi per sfuggire dalla sua presa, ma l'unica cosa che è accaduta è solo un forte bruciore alla gola per il troppo urlare. Ho cercato di difendermi con le unghie e con i denti, cercando ogni possibile soluzione. Sento le fredde dita dell'uomo poggiarsi sul mio collo, e pian piano avvolgerlo completamente. Stringe la presa, mentre io, boccheggiando in cerca d'aria, cerco di allontanare le sue mani con la poca forza che mi rimane. Le mie speranze stanno volando via, come il vento trascina le foglie. Non posso credere che finisca così. Strangolata da uno sconosciuto, senza aver salutato come si deve per l'ultima volta Steve o Christal. Giusto, Christal. Ripenso alla prima volta che ci siamo viste, quando ha steso Matt a scuola. Lei, piccola e minuta in confronto al ragazzo, è riuscita a metterlo k.o. in un solo colpo. Provo il tutto e per tutto. Muovo le gambe per crearmi un po' di spazio, abbastanza da riuscire a tirare un calcio, o comunque qualcosa di simile. Appena riesco a capire di poter muovere una gamba, carico con tutta la forza che ho e colpisco il punto in mezzo alle gambe. Dalla forza che ho messo nel colpo, presumo che per il resto della sua vita non possa più fare figli. L'uomo dolorante si accascia di lato, mentre io scivolo indietro di qualche metro da lui. Respiro affannosamente, riempiendo così veloce i polmoni da sentirli in fiamme. Finalmente libera e soprattutto ancora viva, continuo a prendere profonde boccate d'aria. Nella mente appunto il promemoria di ringraziare Christal, e chissà, magari farmi anche dare delle lezioni di autodifesa da lei. Con la coda dell'occhio, vedo l'uomo riprendersi e alzandosi piano, ma non abbastanza per i miei gusti. In preda al panico e con il cuore che sta per uscire dal petto, gattono verso la porta d'ingresso, incapace di correre per lo shock che mi ha procurato il quasi strangolamento riuscito. Quando arrivo alla porta, afferro la maniglia cercando di girarla e far scattare la serratura. Sento i passi dell'uomo avvicinarsi veloci e, finalmente, dopo diversi tentativi la porta si apre. Un'ombra mi sovrasta, coprendomi dal vento gelido che si trova all'esterno e dal poco sole scoperto dalle nuvole bianche nel cielo scuro. Davanti a me in piedi, mi ritrovo Nikolas sorpreso nel vedermi inginocchiata ai suoi piedi con il fiatone. I passi alle mie spalle si fermano, costringendomi a girarmi per vedere cosa è successo. L'uomo si è fermato a pochi metri da noi guardando Nikolas, con attaccate al volto delle piccole ciocche umide di capelli rendendolo ancora irriconoscibile. All'improvviso, inizia a correre verso di me con le mani protese in avanti. Rimango in preda allo shock senza riuscire a muovermi, con il sangue gelato nelle vene e la schiena contro il muro. La figura di Nikolas mi sfreccia accanto, buttando a terra l'uomo con un potente placcaggio da partita di football. Entrambi scattano in piedi, e infine lo sconosciuto fugge dalla porta sul retro, proprio da dove è entrato lasciando me è Nikolas alle sue spalle. Nel breve tempo che sono stata con le spalle al muro, ho potuto recuperare un po' di energia così da riuscire a rimettermi in piedi e sfogarmi da tutto il panico he ho dentro di me.
《 Chi diavolo era quello?! Perché ha tentato di uccidermi?! 》 urlo isterica rivolta a Nikokas, indicando agitata la porta da dove l'uomo è scappato.
Non ricevo alcuna risposta. Vedo solo Nikolas che si guarda in giro, e in fine si volta verso di me squadrandomi. Istintivamente contraggo tutti i muscoli, deglutendo. Si avvicina verso di me e, con mia enorme sorpresa, mi carica su una spalla.
《 Lasciami andare subito! 》 urlo con il poco fiato che mi rimane, battendo i pugni sulla sua schiena e scalciando senza però scomporlo.
Mi porta fuori di casa, uscendo dalla porta d'ingresso che dà sulla strada e avvicinandosi alla sua macchina. Sento un suono secco e ovatto, come quando si apre un'auto con la chiave a distanza. Scopro che è proprio così quando Nikolas, mi lascia cadere nella bauliera della macchina. Mi guarda da capo a piedi senza dire una parola, come sempre, e intrufola le sue mani nelle tasche laterali della mia leggera maglia bianca.
STAI LEGGENDO
Rebirth
FantasyPrimo volume della saga "Rebirth". "A volte la realtà nasconde dei segreti. Se siano buoni o cattivi, spetta a te decidere." La mia vita era simile a quella di una qualunque altra sedicenne, o quasi. Dopo quella notte però, tutto cambiò. Dovetti ri...