Capitolo 42

418 37 0
                                    

《 Shh. Tranquilla sono qui. 》 cerca di rassicurarmi dolcemente, anche se colgo una chiara sfumatura di preoccupazione nella sua voce.

Non credevo sarebbe comparso qui, ma ormai, non mi stupisco più di come riesce a trovarmi in ogni momento, ovunque io sia. Sarà una delle sue particolari abilità da drago. Solo su una cosa sono sicura, la quale al solo pensarci mi riempie il cuore di gioia scacciando la paura dalla morte provata poco fa, stare con Nikolas è l'unica cosa di cui ho bisogno. Non voglio nient'altro, è come se fosse importante quanto l'aria per i miei polmoni, che fino a pochi minuti fa mi sono resa conto di quanto sia indispensabile per loro. Mi accoccolo al suo petto, affondando il viso sulla stoffa leggera che ricopre la sua pelle assaporando il suo odore e aggrappandomi forte con entrambe le mani alla sua maglietta, come se da essa dipendesse la mia vita; nell'istante preciso sento il ragazzo sussultare e irrigidire i muscoli per la mia reazione, portandolo di conseguenza a stringere ancor di più la presa che mi avvolge. La sua sorpresa dura un attimo, e dopo aver avuto un'esitazione, continua con passo sicuro la sua camminata. È indescrivibile quanto mi senta sollevata, e protetta, quando sono al suo fianco. Basta la sua presenza per cambiare interamente il mio stato d'animo.

《 Oh mio Dio. Alana cosa è successo?! 》 sento urlarmi a un orecchio dalla voce acuta di Christal, riempita con qualche singhiozzo.

Non rispondo, non ho più neanche la forza di dire una semplice sillaba senza sentire un grande e straziante bruciore alla gola. Mi decido ad aprire gli occhi quando percepisco Nikolas fermarsi e abbassarsi da qualche parte, mentre i miei occhi catturano il volto di Christal rigato da piccole lacrime. La mia schiena si poggia su qualcosa di morbido e spugnoso, volto la testa curiosa e ritrovo sotto di me il mio telo da mare blu con disegnato un grande geco bianco. Rimpiango subito di aver mosso il capo, appena in tempo per riconoscere il mio asciugamano che mi protegge dalla sabbia, e un forte attacco di tosse si sveglia nel nulla, costringendomi a portarmi una mano alla bocca e a raggomitolarmi un pochino su me stessa. Quando finalmente la tosse cessa, tiro un sospiro di sollievo, contenta di poter riprendere di nuovo a respirare tranquillamente.

《 Alana cosa diavolo è successo laggiù? 》 chiede di nuovo Christal, che fino ad ora ho ignorato per tutto il tempo mentre continuava a fare una domanda dopo l'altra.

Mi alzo mettendomi a sedere e indirizzando lo sguardo verso l'amica, notando con piacere che la mia vista sta pian piano migliorando. Non sono sicura su quello che è successo sotto l'acqua, anche se ho graffiato una grande coda di pesce, sono certa che la presa alla caviglia era indubbiamente di una mano umana.

《 Ho avuto un crampo alla gamba. Scusa per averti fatto preoccupare. 》 mento, forse per volerla tenere allo scuro della cosa che era in mare.

Vedo l'espressione di Christal diventare confusa, e poco a poco un po' sollevata, mentre con la coda dell'occhio, osservo quella di Nikolas la quale sembra decisamente contrariata.

《 Christal, puoi andare a prendere una bibita calda per Alana? 》 chiede il ragazzo interrompendo il silenzio, il quale era riempito solo dal piccolo suono del battito dei miei denti.

Mi stringo le gambe al petto, colta improvvisamente da un freddo capace di farmi venire la pelle d'oca.

《 Vado subito. 》 squittisce l'amica, iniziando a correre nella direzione del piccolo bar sulla spiaggia.

La vedo allontanarsi, mentre lascia dietro di sé nuvolette di sabbia, alzate per la corsa. Non avevo mai visto piangere Christal. Tutti i giorni ha sul volto un raggiante sorriso a trentadue denti, e raramente si vede con un'espressione triste o spaventata come quella di poco fa. Devo proprio averla spaventata se sul suo viso sono arrivate addirittura a comparire delle lacrime. Una stretta mi trascina risvegliandomi dai sensi di colpa che provo per aver terrorizzando l'amica, finendo per farmi scontrare contro qualcosa di duro ma confortevole. Alzo la testa guardando un po' attorno, ritrovandomi nuovamente tra le braccia di Nikolas, ma questa volta, in un vero e proprio abbraccio stretta al suo petto. Era da una settimana che non lo vedevo, dato che non è venuto a scuola, eppure la sua immagine è rimasta completamente limpida nella mia mente. Anche se ora il suo volto è riempito da una lieve barba incolta di pochi giorni, che lo rende ancor più affascinante per quanto sia possibile, ai miei occhi appare sempre lo stesso ragazzo magnetico e maledettamente misterioso, forse anche fin troppo per me. Mi lascio andare al suo abbraccio, il quale mi trasmette abbastanza calore da far scomparire il freddo che poco prima mi sovrastava, facendomi smettere di tremare come una foglia dal vento. Poggio la testa sul suo petto, mettendo in contatto diretto il mio orecchio con il battito regolare del suo cuore. Il suono costante è come una dolce melodia per me, la quale mi rilassa a tal punto da potermi addirittura addormentare al suo ascolto.

RebirthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora