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"Allora signorina Smith,racconti cosa ha scritto riguardo al discorso su cui discutevamo ieri"
Disse il professore catturando la mia attenzione.

"Va bene"
Dissi.
"Riguardo alla discussione di ieri ho scritto qualche idea.
Penso che un bel gioco di sguardi sia l'elemento fondamentale nei rapporti personali tra tutti gli esseri viventi.
Guardare dritto negli occhi una persona,da la possibilità nell’immediato lasso di tempo di capire se c'è un interesse reciproco nel conoscersi.
Il guardarsi negli occhi provoca un tornado di emozioni.
Ma al di là del contesto in cui ci si trova nulla può mettere in discussione che la potenza dello sguardo può scaturire emozioni forti.
Da questo potrei affermare che non sono gli occhi ad essere belli ma bensì il modo in cui le persone si guardano e l'intensità con cui si guarda una determinata persona"
Conclusi.

"Molto bene signorina Smith"
Mi disse il professore e sorrisi.
"Però ora vorrei farvi una domanda,secondo voi,se una persona guarda in maniera intensa e prolungata nel tempo un'altra persona,come potrebbe interpretare questo tipo di sguardo?"
Aggiunse.

Girai la testa verso colui che aveva alzato la mano.
Lui.
Mi stava già guardando,si leccò le labbra e poi rispose alla domanda del professore.

"La persona che lo riceve può interpretarlo in maniera intrigante.
A mio parere può essere utilizzato come arma di seduzione,infatti non c’è tecnica che arrivi prima di due occhi che si guardano con trasporto e desiderio.
Una tecnica di seduzione che l'essere umano mette in atto"
Finì di dire ma io alzai la mano per dibattere.

"Si signorina Smith?"
Domandò il professore facendomi esporre il mio pensiero.

"Penso che ciò che abbia detto Lopez,sia alquanto sbagliato in questo caso"
Dissi girando i miei occhi scuri nei suoi chiari,che già mi scrutavano.
"Pertanto dico che la persona può interpretare lo sguardo in maniera minacciosa suscitando un'emozione di paura e disagio"
Dissi.

"Potrebbe"
Aggiunse lui.
Lo fulminai con lo sguardo mentre sul suo viso si dipinse un sorriso beffardo.

Finita le lezione,mi diressi verso il mio armadietto.
Stranamente non c'era nessuno in corridoio,nemmeno Evelyn.
'Dovranno ancora finire la lezione' pensai.

"Che fai,scappi Smith?"
Domandò una voce alla mie spalle.
Mi girai e incontrai di nuovo quegli occhi blu.

"Sei insopportabil..."
Mi interruppe.

"Insopportabilmente sexy?"
Domandò sorridendo.

"No. Insopportabilmente insopportabile"
Dissi per poi girarmi di nuovo.

"Non pensano questo le ragazze qui"
Disse,mi fermai di colpo.

"Ecco a te la prima che pensa ciò"
Sorrisi falsamente.

Si morse il labbro e se ne andò.

Si morse il labbro e se ne andò

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...
"Evelyn!"
Esclamai vedendola.

"Oh Francesca,giusto in tempo! Francesca lui è Mike.
Mike lei è Francesca."
Disse presentandomi quell'amico di cui mi aveva parlato.

"Piacere"
Mi disse sorridendo e allungando la mano verso di me.

"Piacere mio Mike"
Dissi stringendo la sua mano.
Ricambiai il sorriso.

"Bene io ora vado a farmi una passeggiata"
Dissi lasciandoli da soli.
Vedevo come si guardavano e sorrisi.
Poi guardai Evelyn per dirle 'dopo voglio sapere tutto'.
Lei annuì lievemente per non farsi vedere.

"Oh certo,è stato un piacere conoscerti"
Mi disse Mike.

"Anche per me,a dopo!"
Esclamai prima di andarmene.
Non sapendo che fare andai nel giardino della scuola.
Non c'erano molte persone oltre a qualche studente qua e là.

Uscii e viddi un ragazzo correre verso la mia direzione.

"Francesca,giusto?"
Disse affannosamente.

"Sì,sono io"
Dissi confusa.
Quando alzò la testa capii chi fosse.
Era quello che mi scontrò al bar.

"Volevo scusarmi ancora per quello che era successo e volevo presentarmi"
Disse velocemente.

"Oh ma certo"
Dissi semplicemente.

"Bene,io sono Matt...Matt Webber"
Disse porgendomi un sorriso.

"Bene Matt,io sono Francesca.
Francesca Smith"
Ricambiai il sorriso.

"Andiamo a farci una passeggiata? Magari per conoscerci meglio"
Disse imbarazzato.

"Va bene,perché no"
Accettai,mi incuriosiva.

...
"Beh vita sentimentale?"
Mi chiese.
'Cos'è? Si mangia?' Pensai ironicamente.

"Se vuoi saperlo,sono single"
Dissi ridendo.

"Bene! Che bello siamo in due"
Disse anche lui ridendo.
"Sono uscito da una relazione importante da poco tempo,ma ormai è acqua passata"
Disse fissando il vuoto.

"Mi dispiace.
Mi dispiace perché ti posso capire"
Gli dissi sinceramente.

"Un giorno te ne parlerò"
Mi disse guardandomi.

"Certo"
Mi limitai a rispondere.
Matt mi trasmetteva un senso di fiducia,sì.
Ma volevo aspettare a raccontare della mia relazione che avevo avuto con il mio vecchio ragazzo di Berkeley,Josh.

La nostra era una relazione abbastanza tossica.
Io ho bisogno di qualcuno che abbia bisogno di me, ecco cosa.
Ho bisogno di qualcuno per cui essere indispensabile.
Di una persona che si divori tutto il mio tempo libero, il mio ego, la mia attenzione.
Ho bisogno di questo.
Ho bisogno di complicità.
Che con uno sguardo mi legga dentro.

...
Dopo un po' Matt se ne andò perché doveva studiare per un test ed io continuai a passeggiare.

Mi misi le cuffiette con la mia solita playlist.
Amo l'autunno.
L'autunno è come me,come tutti noi.
Siamo stati fragili.
Siamo stati come foglie degli alberi in autunno che cadono a terra e vengono schiacciati da chiunque,ma comunque rimangono incantevoli nei loro colori.
In quelle sfumature che le hanno caratterizzate per tutto il corso della loro esistenza.

Ad interrompere questi pensieri fu qualcuno.

"Smith?"


I Wanna Be Yours.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora