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...
Mi addormentai pensando al dolce profumo di Ryan e a come fosse stato dolce.
Non avrei mai pensato che in Ryan si celasse questo lato.
E devo ammettere che mi piaceva molto.

Di lui mi fanno impazzire due cose:
la presenza e l'assenza.

Quella mattina dovetti saltare l'ora di matematica,visto che il professore mancava.

Aspettai che arrivasse la seconda ora girovagando per i corridoi.
La luce del sole filtrava dalla finestre baciando delicatamente il mio viso.

"Vorrei
Avere i tuoi occhi per vedere chi sono
Davvero
Vorrei
Che chiudessi gli occhi per sentire chi sono
Davvero
Oh-oh-oh
Davvero, davvero, davvero

Sono un ladro di fiori
Amo i tuoi colori
E ho rubato a te
In un campo di gigli
Siamo tornati bimbi
E tu hai scelto me"

Canticchiavo questo pezzo mentre camminavo da sola.
Sentii dei passi dietro di me,ma non ci feci molto caso.

"Ladro di fiori? Ottima scelta"
Sentii dire.
Ormai conoscevo perfettamente la sua voce.

"Esatto Lopez"
Dissi annuendo.

Rise.
"Quando la smetterai di chiamarmi per cognome?"
Domandò divertito.

"Non so..vuoi che smetta?"
Domandai.

"Mai"
Disse e un sorriso comparve sulle mie labbra.

"Quello è un sorriso causato da una frase che ho appena detto? Interessante"
Affermò.

"Forse"
Dissi facendo finta di pensarci.

"Togli il forse,Smith"
Disse più serio.

...
Alcune volte mi capitava di chiedermi:
'Parleremo mai del bacio che ci è stato tra di noi? O continueremo ad evitare il discorso,facendo finta che non sia successo nulla?'.

Non sapevo darmi una risposta a questo ma quando mi ha baciata,è stato quel genere di bacio che ti rimane stampato sulle labbra.

Per quanto io possa sforzarmi di pensare ad altro non dimentico ogni singolo attimo, ogni singola parola, ogni singolo sfioramento.

Il primo bacio, oh no.

Non il solito bacetto a stampo come quelli dei bambini che danno ai genitori.
È stato un bacio non molto lungo ma d'effetto.

Il cuore si mi si fermò quando la distanza tra noi era ormai pari a zero.
Rimasi di stucco quando sentii le sue labbra muoversi.

"Signorina Smith,ha capito cosa le ho chiesto?"
Fu proprio il professore di letteratura ad interrompere i miei pensieri.
Stavamo parlando di un libro,un romanzo rosa.

"Non ho capito la domanda,può ripeterla?"
Domandai leggermente confusa.

"Le ho chiesto,cosa ha insegnato il libro 'Io prima di te' ai lettori? E soprattutto cosa ne pensa lei."

"Oh beh penso che 'Io prima di te' sia una di quelle storie che ti entrano dentro.
È un insegnamento di vita, un incoraggiamento ad amare indipendentemente da tutto.

È un racconto che parla soprattutto di coraggio e di un amore puro,di quelli che non abbiamo più il coraggio di sostenere.

Ci parla di due anime che si incontrano e si scontrano per caso, cambiando per sempre le loro vite.

Mi ha insegnato che bisogna saper amare ma anche a lasciare andare.
Insegna a mettere la persona che si ama prima di tutto, anche prima della propria felicità.

Ci insegna che bisogna sempre avere il coraggio e la forza di rischiare.

Ci insegna quanto l'amore può cambiarci e a non smettere mai di credere e sperare perché tutto accade per una ragione.

E penso che tutti,prima o poi,ci scontreremo contro quel qualcosa che, con prepotenza ci stravolgerà la vita e ci insegnerà a viverla pienamente."

Quest'ultima frase la dissi voltandomi verso quel ragazzo che era entrato nella mia vita e che mi stava facendo impazzire:Ryan Lopez.
Mi stava guardando e sorrise nel vedere che mi girai anch'io verso di lui.

Allungai il braccio per prendere il quaderno che mi cadde a terra non appena suonò la campanella,segnando la fine dell'ora.

Tutti gli studenti si alzarono mentre io presi anche il diario,che era caduto insieme al quaderno.

Non appena alzai lo sguardo sul banco,trovai un bigliettino.

Lo aprii.
'Scendi le scale a mezzanotte'
Non capivo di chi fosse la scrittura ma decisi comunque di accettare.
Ero molto curiosa di sapere chi fosse.

Andai in corridoio dove incontrai Evelyn.

"Francesca!"
Esclamò non appena mi vidde.
"Stasera ho un appuntamento con Mike!"
Disse saltellando.

"Sono così felice per te! Hai già deciso cosa mettere?"
Domandai.

"In realtà no,ma tu mi aiuterai oggi pomeriggio"
Mi disse mentre camminavamo verso il giardino della scuola,dove avremmo incontrato gli altri.

"Ciao ragazzi!"
Salutò Evelyn non appena arrivammo.

"Ciao bellezze,come vi è andata la giornata?"
Domandò Cole.

Stavo per rispondere quando Nick mi interruppe.
"Possiamo parlare? In privato?"
Mi domandò guardandomi.

"Certo"
Risposi semplicemente mentre ci allontanavamo dagli altri.
"Allora cosa volevi dirmi?"
Chiesi.

"Ecco io..stasera vorresti usci-"
Stava per terminare la frase fin quando Ryan non ci raggiunse.
'Ma da dove spunta?'
Mi chiesi.

'Ma da dove spunta?'Mi chiesi

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"Hey ragazzi,di cosa stavate parlando?"
Domandò mettendo il suo braccio attorno alla mia spalla.

"In realtà Nick stava per chiedermi qualcosa,cosa volermi dirmi a proposito?"
Domandai io guardandolo.

"Oh no niente,mi sono dimenticato"
Rispose incerto mentre Ryan gli sorrideva falsamente.
Tra quei due non scorreva buon sangue.

...
Evelyn quel pomeriggio,iniziò a lanciare vestiti qua e là,non trovando quello 'adatto alla serata'.

"Ti prego,aiutami!"
Esclamò esasperata.

"Arrivo io in tuo soccorso"
Dissi vedendo cosa aveva nel suo armadio.
"Questo assolutamente,starai d'incanto"
Le consigliai.

"Va bene,mi fido"
Disse correndo verso il bagno.

Dopo circa un'ora,era finalmente pronta.

"Come sto?"
Mi domandò chiudendo la porta del bagno.

"Stai benissimo"
Le dissi.
Ed era vero.
Stava veramente bene.

"Ci vediamo dopo,ti voglio bene"
Mi disse lasciandomi un bacio sulla guancia e chiudere la porta della stanza.

Misi una felpa che arrivava fino alle ginocchia e feci una coda di cavallo,indossando i miei occhiali neri.

Guardai l'orologio,che segnava mezzanotte in punto.
Chiusi la porta dietro di me e scesi le scale.
Viddi una figura poggiata alla finestra,che non appena sentì i miei passi si voltò.

"Tu.."







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