"Io non ho idea di chi lei sia, quindi potrei semplicemente tornarmene a casa e far finta che nulla di tutto questo sia successo. Non crede?"
"Ah, fanciulla! La faccenda è più grande di quanto tu possa immaginare:tu devi rimanere qui" . La tipa e Matthew si scambiarono una veloce occhiata di intesa.
"Comunque," proseguì "penso che mio figlio Rik ti abbia spiegato di cosa siamo capaci. Nel mondo sono presenti residenze come questa qui. Come vedi è grande quasi come un piccolo paesino: nell'ala ovest ci sono gli appartamenti, nell'ala est, dove sei appena stata, ci sta la scuola e i dormitori dei ragazzi più grandi, poi a nord, ci sono tutti i luoghi pubblici: palestra, campi da basket, calcio, tennis, la biblioteca,etc. Le persone che hai davanti sono il re e la regina. Io mi chiamo Amelia e lui è mio marito Bernard" disse rivolgendo il viso verso io re "ti diamo calorosamente il benvenuto nel nostro regno" mi fece un sorriso amichevole, ma che a me sembrò molto falso e continuò: "Il professore ti darà una stanza e domani inizierai la scuola. Puoi prendere libri e altri materiali in biblioteca,e la tua compagna di stanza ti fornirà dei vestiti appropriati"dopo avermi squadrato, soffermandosi sulla maglietta di Hello Kitty che mi spuntava sotto la giacca di iRk,riprese"Starai qui con noi finché non si sarà chiarita la tua... situazione".
Dopo di ché sembro perdere interesse per me.
Durante il suo discorso,ero rimasta muta, affascinata quanto spaventata.
Matthew mi prese per la giacca e mi trascinò fuori la porta. Speravo tanto che chiudendo quella maledetta porta, avrei chiuso quel capitolo così spaventoso della mia vita, ma nel profondo sapevo che non sarebbe stato così.
E non sapevo se la cosa mi terrorizzava o mi elettrizzava."So che per te è stato un po’ troppo da digerire in una giornata,ma vedrai,ti ci abituerai col tempo"
"Professore, con tutto il rispetto, ma io non ho intenzione di rimanere qui a lungo, ho una vita fuori di qui. O almeno avevo un vita"
L'uomo mi guardò, quasi mi stesse valutando.
Poi finalmente rispose "Alessia, purtroppo la scelta non spetta a te. Hai sentito la regina. Considera la tua vecchia vita morta e sepolta".
Quelle parole furono come un pungo in pieno petto.
No. Non era possibile. Io non sarei rimasta a lungo. Non l’avrei fatto.
Nel frattempo dovevamo aver attraversato molti corridoi, perché ci trovammo in uno spiazzo che conduceva a un altro corridoio pieno di stanze.
La stanza aveva tutta l'aria di una specie di salottino, con tanto di divano,tv, computer e macchinetta per popcorn. A un angolo c'erano 4 ragazze che confabulavano fra loro, e quando incrociai i loro sguardi notai sgomento e mi sembrò anche ammirazione ma non .. .sorpresa.
Loro sapevano chi ero e che cosa avevo fatto. Fantastico.
"Ragazze questa è alessia, per un po’ starà qui con voi" . Nessuna di loro si fece avanti.
Mi rimasero a guardare come se fossi la cosa più strana del mondo. Non che fossi una grandissima esperta, ma sapevo che non stavo partendo col piede giusto in quel posto, così decisi di farmi avanti.
"Ciao"
Feci il sorriso più convincente che mi riusciva, e quasi tirai un sospiro di sollievo quando vidi che mi ricambiavano. Una biondina con occhi verdi da paura (cavolo) si fece avanti.
"Io sono Liv, loro sono Jes,Giulia e Eliza" disse indicando 2 morette ricce e una ragazza con capelli castani e occhi a mandorla. Fortunatamente, il professore ci interruppe,(né faceva qualcuna giusta, in fondo) e disse con un tono tanto allegro quanto falso:"Vieni Alessia, ti presento alla tua compagna di stanza".
Superammo quattro o cinque stanze, e ci fermammo di fronte una porta. Mentre Matthew bussava, il mio stomaco faceva allegramente taaaaaaante capriole.
Ci aprì una ragazza alta circa come me che a prima vista aveva la mia età.
Aveva gli occhi della migliore tonalità di azzurro che avessi mai visto, con delle sfumature sul ghiaccio, era chiara come me e i suoi capelli erano castani chiaro, con qualche ciocca più chiara. Mi guardo sgranando gli occhi.
"Lei..."
" ..è la tua nuova compagna di stanza".
Vista la sua espressione sembrava stesse per vomitate e io avevo voglia di nascondermi a piangere in un angoletto. Poi il suo viso si apri in un sorriso a 32 denti e mi gettò le braccia al collo quasi canticchiando!
Ero così sgomenta che quasi ricambiai l'abbraccio tanto ne avevo bisogno. Il professore guardandoci con espressione quasi nauseata mormorò dei saluti e mi lasciò con la mia nuova amica strana.
"Scusami, è che sono così felice! Ho sempre voluto riavere una compagna di stanza! Ho sentito molto parlare di te, a scuola ormai sei tipo un eroina"
Presi mentalmente nota di strozzare Rik,(sicuro si era divertito un mondo a spifferare al mondo intero tutto ciò che sapeva di me), ma ero occupata a rielaborare quel riavere.
Non ero sicura di volerlo sapere, ma prima o poi glielo avrei chiesto, che fine aveva fatto la sua ex compagna di stanza.
"Naaah, tranquilla! Come ti chiami?"risposi con la voce più calma che riuscivo a trovare in quel momento. "Bekka!" Poi continuò:"In realtà Rebekka, ma tutti mi chiamano Bekka!"
Visto che non rispondevo, riprese "Se intanto vuoi farti una doccia, il bagno è li, e appena esci ti racconto tutti i skoop di questa scuola. Ti faranno comodo domani,ti riempiranno di domande!"
Io la guardai sconcertata.
"Ma dove?"
Già sapevo la risposta prima che lei la pronunciasse e non mi piaceva per niente.
"Ma come dove? A scuola!"Entrai in bagno come in trans.
Facevo fatica a realizzare tutto. Non ero umana. Non avrei mai più rivisto mia madre,(a questo pensiero mi salirono le lacrime agli occhi). Sarei andata in una scuola in cui tutti sapevano chi ero.
Odiavo Rik.
Fatto il punto della situazione entrai in doccia, e mi rilassai come non facevo da tempo. Sarebbe andato tutto bene, col tempo. Il bussare alla porta interruppe i miei pensieri. Due minuti dopo la testa castana chiara di Bekka fece capolino all’entrata: "È mezzora che stai in bagno,Ale, datti una mossa"
Ero sbigottita. Era passata mezzora? Mi sbrigai a asciugarmi il corpo e decisi che ero troppo stanca per passarmi il phon.
Mi lasciai ricadere i capelli lisci e neri sulle spalle ancora bagnati, dopo averli spazzolati. Mi vestii, con una tuta e una maglietta che era il triplo ,e decisi che il giorno dopo mi sarei applicata dell’ eyeliner intorno agli occhi che risaltava il colore verde chiaro. Se proprio dovevo esser fissata da un mucchio di persone,volevo per lo meno esser presentabile.
Tutto sommato non avevo un aspetto troppo orribile. Si, sembravo un po’ stanca e sciupata, ma meglio di quello che mi aspettavo. Poi feci un profooooooondo respiro (che duro tipo dieci minuti) e uscii. Trovai ad aspettarmi Bekka sul letto intenta a leggere una rivista. Ero contenta non mi avesse aspettato fuori la porta del bagno(come avrei fatto io), già avevo abbastanza ansia di mio.
"Hey" dissi.
"Eccooooti! Dai vieni,cosi ti aggiorno un po’"
"Eh beh, penso di averne bisogno" sussurrai sedendomi sul letto di fronte al suo.
"Alloooora, la scuola qui comincia alle 10 e finisce alle 3 o alle 4 e ovviamente mangiamo a scuola. I compiti non sono niente di ché, non come la scuola umana, piucché altro ci esercitiamo a usare gli elementi!"
Quella sua parlantina, cominciava quasi a piacermi. Dentro di me si accese una piccola speranza che alla fine davvero sarebbe andato tutto bene. Poi riprese " Inoltre, ognuno può avere il controllo solo di un elemento.. Sempre che ce l'abbia... In questo istituto c'è solo una persona con 2 elementi"
Lo disse con un certo disagio, quasi se questo l'avesse fatta soffrire molto.
Ma come ,non era una bella cosa avere il controllo di ben due elementi?
"Si chiama Elena. Elena Lawbird. È la ragazza più popolare della scuola. È impossibile non guardarla. Capirai di cosa parlo quando la vedrai...."
Il suo tono era un po’ strano."Comunque" riprese allegramente " Qui, ci sono una cifra di maschi fighi, sono sicura che ne troverai qualcuno che ti interessa! Il gruppo-viperette della scuola è quello di Teresa!"
A questo punto,dovevo aver fatto una faccia strana, perche mi interruppe alzando un sopracciglio: “La conosciiiii?!"
"Beh,si, l'ho incontrata prima e si è presentata, ma si vede a primo impatto che è una troia colossale!"
Bekka scoppiò a ridere.
“Ho come l'impressione che io e te andremo moooooolto d'accordo!"
Io non potei che annuire decisa.
Bekka era una tipa apposto.Alle 11 di sera, dopo avermi aggiornato su tutti i pettegolezzi universali della scuola, andammo a letto. Alloooora, vediamo se mi ricordavo: Jenni, dopo essere stata con Jack(si, quel Jack), lo aveva tradito con Alex, in modo molto poco carino. Poooi,Vanessa con il più figo di tutti,(a sentire Bekka, sembrava dio sceso in terra), Ross. Mi aveva detto come minimo altri mille nomi, ma con tutto ciò che avevo imparato in quella giornata, i scoop scolastici erano l'ultimo dei miei problemi.
A un certo punto Bekka aveva detto un nome che mi aveva fatto drizzare le orecchie."Poi, vabbè, ovviamente c è il principe Rik: lui si, che è bello da mozzare il fiato! Purtroppo ha avuto una storia con quella vipera di Teresa. Lei gli va dietro più o meno da quando è nata. Mira solo ai suoi soldi. Come del resto fanno tutte" poi vedendo la mia espressione insolitamente attenta, aveva continuato:"Non è che conosci anche lui?".
Non che non volessi dirglielo, ma in quel momento volevo solo dormire, e se avessi detto anche solo che Rik mi aveva dato il "Benvenuto", saremmo finite a parlare tutta la notte di lui.
Così sdraiandomi avevo risposto:"Naah, non so nemmeno che aspetto ha!" Guardai il soffitto chiedendomi che fine avrebbe fatto la buffa vita che avevo da un momento all'altro.
Poi, improvvisamente caddi in un sonno profondo.
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-FIRE-
FantasyAlessia non ha una vita perfetta,ma tutto sommato si può accontentare. Ha una migliore amica fantastica,una famiglia che la ama,è carina e si,anche intelligente. Tutto viene sconvolto quando una sera,a casa della sua amica Sarah,sente strani fruscii...