La mia esistenza da nuvola durò più o meno due secondi,perche diventai di nuovo ME, quasi subito.
Solo che non mi trovavo più sul tetto della torre con Rik,ma davanti un enorme portone,di un enorme castello,di un enorme villa … e soprattutto,con un completo sconosciuto (non che ultimamente fossi stata circondata da molti volti amici).
Avevo una nausea terribile,in parte per la paura,in parte per quel piccolo viaggetto che avevo appena fatto. Mi allontanai dal mio rapitore, e vomitai tutto ciò che avevo mangiato per pranzo su un cespuglio.
Nick,mi guardava attentamente,ma non si degnò di aiutarmi,ne diede cenno di volerlo fare.
"Già,il teletrasporto fa a tutti quest'effetto" disse alla fine. Io non risposi,ero troppo sconvolta per farlo. Così continuò: ”Sai che questo teletrasporto è stato più veloce del solito? Anche se ho il controllo del vento e sono molto potente,nemmeno io posso trasportare due persone in due secondi. Hai qualcosa da dire?" Ovviamente non avrei mai detto a quel tizio del potere che avevo scoperto di avere.
"A te,no di certo"
Poi gli voltai le spalle e mi diressi verso l'enorme portone. Era stupendo. Perfino più bello dell'edificio in cui ero appena stata. Questo sembrava più...antico. Come appartenente a un'era che nessuno era degno di ricordare. Era in legno,decorato con fili d'oro,che formavano figure strane,che avevano qualcosa di mistico. Poi,guardando più attentamente riconobbi sirene,minotauri,nani. Ero rimasta come un'ebete davanti alla porta,tant'è che appena me ne resi conto e mi girai, il presunto Nick mi guardava come se fossi un idiota totale.
Bene.
"Perché ci sono creature mistiche dipinte su questo portone?"
"Definisci mistiche" rispose dopo un attimo di esitazione.
"Non prendermi in giro. Sia io che te sappiamo che quelle creature appartengono ai miti. E basta." Inizialmente sembrò volesse aggiungere qualcosa, ma proprio quando pensavo mi avrebbe risposto sembrò ripensarci.
"Allora,da quanto sai di avere il controllo dell'aria?"
Merda. Merda,merda,merda. Come cavolo aveva fatto a capirlo? Guardò la mia faccia sbigottita e scoppiò a ridere. "Pensavi davvero che non me ne sarei accorto? Non sono mica stupido. Ti trattieni a fatica"
Ok,era inutile mentire,tanto ormai l'aveva capito,quindi...
"Non devi dirlo a nessuno,NICK"sbottai.
"Non mi ricordo di averti dato il permesso di chiamarmi per nome. Per te sono solo ed esclusivamente il principe,ragazzina"
"No. Ti prego. Non cominciare anche tu a chiamarmi con quel nomignolo del cavolo… mi chiamo Alessia. A-L-E-S-S-I-A. Non è poi cosi difficile da imparare,cavolo!" gli urlai contro. Dovevo essere ufficialmente impazzita. Stavo urlando contro il mio rapitore,nonché principe di non-so-cosa.
"E,sentiamo,Alessia,perché non dovrei dire di te? Mio padre mi ricompenserebbe per questo. Penso mi riempirebbe di soldi e ragazze a palate. Come se non ne avessi abbastanza." Nei suoi occhi passò qualcosa che identificai come amarezza.
Bingo! Avevo trovato il suo punto debole!
"Mh,quindi tuo padre è così che ti mostra affetto? Regalandoti soldi e ragazze? E poi le ragazze non si regalano" risposi con voce innocente. Lui mi guardò a lungo, con quegli occhi verdi che sembravano cosi calcolatori.
"Rispondi alla mia domanda. Perché non dovrei dirlo?"sussurrò poi,avvicinandosi leggermente. Optai per la verità,era inutile dirgli che avevo i superpoteri e potevo mandarlo a quel paese a forza di ventate. Non avevo il minimo controllo del mio potere,chi volevo prendere in giro!
"Al momento non lo so,ma stando a sentire quanto sono preziosa,forse in futuro ti tornerà utile un favore da parte mia"risposi quindi.
”In realtà non ho idea del perché tu sia tanto preziosa per mio padre. Però per questa volta ti aiuterò. In fondo sei tanto importante per mio cugino Rik"
A quell'affermazione soffocai una risata. "Lo conosco da due giorni e fidati,lui mi odia"
"No,non ti odia. Quello del tetto della torre è un suo rifugio da quando è bambino. Non ci ha MAI portato nessuno."
Non so perché quell'affermazione mi sconvolse tanto.
Forse dovevo semplicemente esserne felice. L'oggetto che Rik mi aveva dato in mano prima di mollarmi così,si trovava ancora li. Però nonostante tutto,mi aveva davvero abbandonata,e non riuscivo a capire perché quel gesto mi ferisse tanto. Lo conoscevo da due giorni in fondo!
Ma..ma.. Mi aveva baciata! E mi aveva abbracciata quando non c’era nessun altro a farlo. E poi,mi aveva venduta così a un tizio malvagio.
"Beh,possiamo entrare?"
"Certo,ostaggio"
Questo mi ricordò che effettivamente io non sapevo se mi avrebbero trattata come avevano fatto il re e la regina –quelli BUONI- del regno di non-so-cosa. Potevano anche buttarmi in una cella e lasciarmi lì a marcire. Questo pensiero mi mise i brividi.
Mi affrettai dietro il PRINCIPE Nick, che nel frattempo era entrato. Non mi stupii più di tanto della bellezza di quel posto,tanto era uguale all'edificio in cui ero appena stata. Stessi corridoi, con i stessi mobili di legno vuoti. Stessa eleganza. Stessa magia. Tuttavia stavolta non mi lasciai incantare,visto che ci stava in gioco la mia vita.
Cosa volevano da me?
"Ti porto in una delle stanze,rimani lì finché i miei non decideranno di riceverti." disse Nick
"E quando dovrebbe arrivare questo momento?"
"Ma,potrebbero essere ore,giorni,mesi o anni!"rispose sorridendo sarcastico.
Dio.perché mi ricordava cosi tanto Rik? No,lui aveva qualcosa di malvagio che per quanto Rik fosse insopportabile non aveva. E questo doveva essere necessariamente una cosa negativa? Non lo sapevo ancora.
Nick mi trascinò in una stanza e dopo un ultima occhiata mi ci lasciò. "Ci sono guardie dappertutto,non so quanto ti convenga uscire!"urlò mentre percorreva il corridoio voltato.
Entrai sospirando nella mia stanza-cella. Era semplicissima,con un letto matrimoniale, un armadio, una scrivania,un tappeto sul pavimento.
Mi lascia cadere sul letto,completamente sconfitta. La mia vita era cambiata totalmente in tre giorni. Dovevo trovare il modo di mettermi in contatto con Sarah o con mia madre.Ma come? I telefonini sembravano aboliti lì,quindi figuriamoci i computer! Questo mi fece venire in mente.. La pallina! Si trovava ancora nella tasca in cui l'avevo messa poco prima. La trai fuori e vidi che era.. Una pallina.
Fantastico.
Rik mi aveva dato … UNA PALLINA!
E io che pensavo che non mi avrebbe abbandonato cosi! L'ultimo filo di speranza che avevo di tornare "a casa" scomparve. Con orrore capii che consideravo quel posto CASA MIA. Impossibile. Non ci ero stata nemmeno due giorni! Eppure il calore e l'amicizia che mi avevano mostrato Bekka,Matt,Elena...Rik,mi avevamo fatto sentire davvero..a casa.
Mi vennero le lacrime agli occhi,tanto mi sentivo impotente. Ok,non dovevo scoraggiarmi. Guardai più attentamente la pallina. Sopra c’era un incisione minuscola,invisibile a prima vista. "L'acqua spegne il fuoco, ma può davvero eliminare tutte le scintille che provoca?"
Carina. Davvero filosofica e se non fossi stata in una situazione,mmm,come dire, di merda,probabilmente ci avrei fatto una bellissima riflessione. In quel momento però non mi serviva proprio a nulla. Comunque,Rik doveva avermela data per qualche motivo,a me sconosciuto evidentemente.
La misi nel cassetto del comodino,vicino al letto. Mi sarei fatta una bella doccia. Si,puliti si pensa meglio. Il problema era trovare i bagni. Mi tornò in mente la voce di Nick che mi diceva di non uscire dalla mia stanza,ma decisi di ignorarla. Chi era quel tipo per comandarmi a bacchetta? Aprii decisa la porta e uscii nel lungo corridoio. Bene.
A quel punto non avevo idea di dove andare.
Mi guardai intorno. Nel solito corridoio ci stavano decine e decine di porte che ero pronta a scommettere erano di stanze identiche alla "mia". Bhe,iniziai col uscire da quell'ammucchiata di stanze. Fui abbastanza fortunata,perche alla fine del corridoio trovai indicazioni simili a quelle della scuola che avevo visto quella mattina e trovai il bagno senza problemi. Beh,va detto che quei bagni non erano affatto come quelli di una scuola. Sembrava come minimo che chi ci andasse fosse un re o una regina. Tutti i rubinetti o i mobili erano in oro, e sulle menzolette era presente ogni tipo di profumo. Alla mia destra c'erano le toilette divise a una dall'altra da sottili pareti. Di fronte a me ci stavano dei lavandini con rubinetti dorati,mentre a sinistra c'era un altra porta. Pregai nuovamente tutti i dei che conoscevo che li dentro ci fosse una vasca con idromassaggio. Evidentemente chissà quale Dio che la sera del mio primo rapimento non aveva ascoltato la preghiera di farmi addormentare,doveva essersi sentito molto in colpa per il destino a cui mi aveva condannata perché,all'interno della stanzetta del bagno c'era una vasca enorme che bastava per almeno 3 persone,sentite sentite, CON IDROMASSAGGIO. Probabilmente quella era la più bella notizia che avessi da secoli. Mi lasciai andare a una doccia calda che durò circa tre ore lasciando nella stanza con i lavandini i miei vestiti.
E finalmente riuscii a rilassarmi.
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-FIRE-
FantastikAlessia non ha una vita perfetta,ma tutto sommato si può accontentare. Ha una migliore amica fantastica,una famiglia che la ama,è carina e si,anche intelligente. Tutto viene sconvolto quando una sera,a casa della sua amica Sarah,sente strani fruscii...