CAPITOLO 13

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In fondo,nel mio minicervello sapevo che non avrei dovuto baciarlo (anche,se in realtà era stato lui a baciarmi).
Tuttavia,tutti i miei pensieri,le mie preoccupazioni,sparirono in quei due minuti. Il mio cervello era entrato letteralmente in standby. Posai le mani sul suo petto e mi lasciai andare in quel bacio,che nonostante tutto,nonostante il suo comportamento,avevo desiderato con un intensità tale da farmi star male. Lui mi cinse la vita con le braccia,avvicinandomi ancor di più,finché non fummo praticamente appiccicati e il bacio si fece più profondo,lasciandomi senza fiato.
"Beh,direi che.. Io,hem....io me ne vado"
La voce della signorina Light mi fece piombare di nuovo nella realtà,facendomi ricordare cosa aveva fatto Rik. E che eravamo in una biblioteca.
E che la signorina Light era davanti a noi.
Per quanto mi riguarda io rimasi lì come un ebete mentre la mia faccia passava dal rosa al fucsia al rosso. La bibliotecaria ci guardava con un sorrisino stampato in faccia,quasi fossimo i suoi bambini che si stavano per sposare.
Ovviamente,fu Rik a rispondere con un sorriso arrogante (di quelli che di solito rivolgeva a me). "Scusi,prof,se stavamo usufruendo della biblioteca in modo inappropriato,ma le ricordo che in fondo tutto questo palazzo è mio." disse. Quel ragazzo non avrebbe mai smesso di stupirmi. Che razza di faccia tosta!
"Ma..ma,certo! Divertitevi allora" rispose lei.
Poi ci sorrise ancora e continuò: "io ovviamente..... Acqua in bocca!"
Io tentai di sorridere,ma quel bacio mi aveva sconvolta a tal punto che non sapevo cosa ne fosse uscito fuori.
Quando la bibliotecaria se ne andò io e Rik,rimanemmo soli. Io lo guardai in quegli occhi azzurri,cercando qualsiasi cosa mi potesse far pensare che fosse stata una presa in giro il bacio.
Ma ovviamente,la sua espressione,come al solito,era indecifrabile. Alla fine parlammo all'unisono.
"Non ti ho abbandonata!" sbottò Rik mentre io dicevo :"Perché lei?"
Probabilmente avevo gli occhi lucidi e mi odiavo per questo.
Lui ripeté :"Non ti ho abbandonata."
"E cosa avresti fatto?" risposi cocciuta.
"La pallina. Era un localizzatore."
E solo in quel momento mi resi conto di esser un idiota totale.
Come pensavo avessero fatto a trovarmi così facilmente? Che stupida ero stata! Tuttavia non ero disposta a perdonarlo per Teresa.
"Less,lui... È più forte di me. Appartiene al lato oscuro. Era inutile tentare di fermarlo. Mi avrebbe sconfitto in quattro e quattr'otto." continuò. Nei suoi occhi passò un lampo di rabbia che mi fece pensare che era davvero dispiaciuto per non avermi aiutata fin da subito.
Gli credevo.
Insomma,come si poteva dire di no quando ti guardava con quegli occhioni?
"Lato oscuro? Dai,mica stiamo parlando di Star Wars!"dissi con un sorriso triste.
"Magari fosse un gioco... È che quando sono con te,quasi mi sembra.."
Non finì la frase tuttavia,limitandosi ad accarezzarmi una guancia. Poi con delicatezza si chino e mi baciò.
Di nuovo.
No,stavolta non ci sarei caduta. Mi staccai velocemente.
"Teresa."sussurrai.
"Io..."
Sembrava quasi si stesse per giustificare. E nel mio cuore c'era un filo di speranza che avesse una motivazione valida anche per quello. Ma si interruppe e prima che il suo sguardo diventasse freddo e distante colsi un lampo di dolore.
"Hai ragione. Non posso. Anzi,scusami. Per tutto. Devo.. Devo andare. Ciao Less"
Quelle parole furono più o meno una pugnalata al cuore che mi costrinsi a ignorare. Non potevo lasciarmi andare.
"Rik,aspetta! Hai detto a qualcuno...di me?" dissi con voce quasi disperata.
"No,per ora"
E nel giro di due secondi,Rik era sparito dalla mia vista e si era fiondato fuori dalla biblioteca.

Rimasi a lungo,lì in piedi, a pensare.
Pensare al bacio di poco prima. A quello che aveva detto. A quello che NON aveva detto.
Mi passai le mani sulle labbra. Avevo la vaga impressione che stesse con Teresa per un motivo,ma non volevo alimentare la speranza che stava pian piano crescendo. Insomma,stavamo parlando di Rik.
RIK.
Uscii dalla biblioteca in fretta e furia,tant'è che mi scontrai con qualcuno. Quel qualcuno era un ragazzo davvero figo, (tanto per cambiare), che era in classe con me e sembrava uno degli "amici" di Rik.
"Hem,ops" disse decisamente in ritardo.
"Mmh scusa!" sussurrai impacciata.
"Io sono Warm. È un caso che poco fa è uscito Rik? Mmh,non penso" mi fece l'occhiolino e proseguì.
Oddio. Avevo i nervi a pezzi. Non potevo star a pensare anche a Jack2 la vendetta. Mi diressi verso il dormitorio,e a quanto pare Dio non voleva proprio lasciarmi stare quella giornata visto che incontrai la regina in carne e ossa.
Come la volta precedente,era vestita con un abito da paura e aveva sempre quell'espressione saggia stampata sul viso.
"Regina Amelia" dissi chinando il capo.
"Alessia Montgomery"disse lei,studiandomi. "Sento un alone di potere intorno a te,che prima non avevo notato. Che si sia risvegliato qualcosa di antico in te?" continuò,girandomi intorno,quasi fossi una cavia da laboratorio.
"Io.." balbettai (si,lo so,sono un idiota) "No,non penso."
"Cara Alessia,devi sapere che io sono moolto anziana. E anche molto perspicace. So che stai mentendo. Ma se non vuoi uscire allo scoperto ti posso capire.."
"Io non.."
"Hai tutto il tempo che vuoi" Poi aggiunse sottovoce una frase che avrebbe cambiato per sempre la mia vita. "Sapevo fossi sua figlia"
A quel punto,dimentica di star parlando con una donna che era la più potente regina del regno di non-so-cosa.
"Cosa? Di cosa sta parlando? Mio padre si chiama Tiziano. Tiziano montgomery. E' umano." "Tesoro,Tiziano montgomery,è il padre dei tuoi fratelli ,non il tuo. Il tuo vero padre.. Lo vedo nei tuoi movimenti,nella tua ostilità,nei tuoi lineamenti e nella tua forza. Sapevo che alla fine ci sarebbe cascato. Rose con il suo fascino l'ha fatto innamorare."
Ma di cosa stava parlando?
"Io penso lei si stia confondendo. Mia madre non si chiama Rose. Si sta sbagliando. Deve sbagliarsi. Io e miei fratelli abbiamo lo stesso padre. Ne sono certa. Io e mia sorella siamo due gocce d'acqua!"
Perché la mia voce aveva assunto un tono isterico?
La regina riprese con gentilezza,quasi fossi un animale che va trattato con delicatezza per potersi salvare la pelle : "Tuo padre non può esser umano,Alessia. Sennò non saresti passata per quella porta. E per lo stesso motivo non avresti ben due affinità."
Pausa.
"Sei potente Alessia. Non so bene come definirti. Sei in bilico fra due mondi pronti per entrare in collisione. Sei sull'orlo di un abisso. Sei una mezzosangue."
Le sue parole furono per me come una secchiata d'acqua gelida. E mi fecero finalmente capire che avevo effettivamente chiuso con tutto ciò che era avvenuto prima del mio rapimento. Questa certezza fu così dolorosa da farmi impallidire.
"Sono certa,che troverai il modo giusto per affrontare tutto questo." A questo punto mi sorpassò,mentre io la guardavo a bocca aperta. Ma sembrò come ripensarci,mentre si girava e facendomi un sorrisino diceva: "Ah,Alessia... Lui è un bravo ragazzo."
Io aprii ancora di più la bocca,formando una "O" perfetta,mentre la regina mi piantava lì.
Come cavolo faceva a sapere tutte quelle cose? Ma sopratutto,chi era realmente mio padre?
Come un ebete,mi accorsi solo dopo un po',che la regina aveva lasciato qualcosa per me sul pavimento. E quando vidi cosa era rimasi completamente sconvolta.
UN CELLULARE.
Lessi il fogliettino ripiegato sopra di esso.
"Usalo con saggezza.
-la regina Amelia"
 Era scritto con un elegante calligrafia. E in quel momento mi resi conto,che non avevo idea di come usare quel telefono. O se usarlo.
Avevo paura. Di quello che potevo scoprire.
Ma di una cosa ero certa. Nessuno doveva vedermi.

"Mamma?"
Ci avevo messo un bel po' a comporre quel numero,mentre ammiravo il paesaggio,sul terrazzo dove Rik mi aveva baciato la prima volta.
Silenzio.
"Alessia?"disse con voce tremante "..S-sei davvero tu?"
Io non risposi. Il solo sentire la sua voce – una voce che era sempre stata ferma e decisa di fronte a me-
Mi fece salire le lacrime agli occhi.
"Ooh,sia ringraziato dio. Sono stati loro vero?"
"Loro chi,mamma?" dissi cercando di trattenere i singhiozzi.
"Amelia. La regina Amelia. Sei da loro vero?"
Sembrava che le pugnalate al cuore in quella giornata non volessero proprio finire.
Perché nonostante tutto,nonostante le mie affinità e tutto ciò che era successo,in me c'era ancora la vaga speranza che tutti si fossero sbagliati su di me,che fossi una semplice umana.
"È vero? Tutto quello che dicono? Chi è mio padre,mamma? Dimmelo"
Stavolta non tentai nemmeno di frenare le lacrime che mi rigavano le guance.
"Tu sei una mezzosangue. È vero. E sei più potente di tutte quelle persone messe insieme. Quanti poteri hai scoperto di aver per ora?"
"Acqua e aria. Mamma che vuol dire PER ORA? Mamma?"
Ormai ero completamente isterica.
"Vuol dire,che hai molti più poteri di così. Sei molto pericolosa,persino più della Lawbird."
Cosa ne sapeva mia madre di Elena?
"Mamma,come fai a sapere tutte queste cose?"
Mi sembrava di aver ripetuto questa domanda centinaia di volte,quando in realtà era solo la prima. Avevo voglia di urlare. Ancora e ancora e ancora.
"Perché anche io sono una mezzosangue ,Alessia"

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