CAPITOLO 16

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Mi risvegliai in morbidissime lenzuola. La testa pulsava,ma tutto sommato mi sentivo di nuovo gambe e braccia. Il che,direi, era un buon segno.
Aprii gli occhi. Per trovarmi,le facce di Bekka e Elena che mi guardavano dall'alto.
Bekka fece un gridolino di gioia mentre Elena diceva sorridendo:"lo sapevo che ce l'avresti fatta,Ale!"
Mi misi seduta sul letto e mi accorsi di trovarmi in camera di Elena.
"Oh merda. Da quanto dormo?" dissi tutto d'un fiato.
"Due giorni" disse Bekka.
"Cosaaaaa? Oddio! Cosa mi sono persa?"
"Ale,hai appena rischiato di morire. Direi che due giorni di riposo te li sei meritati eccome"disse Elena. "...in ogni caso,Nick si trova ancora qua fuori con il suo esercito,ma la barriera regge per ora. Chi passa viene arrostito. Ma... Ale,prima o poi scomparirà"continuò Bek.
"Il che vuol dire che per quel momento dovrò essermi ripresa."risposi io.
"In ogni caso,ti riprenderai molto bene con tutti i regali che la gente ti sta mandando!" Bekka sorrise indicando un angolo della stanza -che non avevo notato- dove erano ammucchiati regali di tutti i tipi,da cioccolatini a vestiti,a libri.
"Oh. Mio. Dio" 
A quel punto capii...oh no.
Tutti sapevano di me.
"So come ti senti" sussurrò Elena."Poi passa,te lo dico per esperienza"
Mi alzai. Cosa che mi fece traballare non poco. Le mie amiche mi sorressero immediatamente.
"Mesà che non puoi andare da nessuna parte in questi condizioni,Ale" Bekka sorrise con gentilezza ma si vedeva quanto fosse preoccupata. Mi dispiaceva per le mie amiche ma dovevo andare. Dovevo vedere quella maledetta profezia,punto primo. Punto secondo,dovevo vedere quanto fossi diventata famosa.
E poi,punto terzo,dovevo -lo dico a malincuore- vedere Rik. Mi ricordavo la conversazione con i suoi genitori. A quanto pareva,io -i miei poteri- erano la loro unica speranza. Il che voleva dire che dentro quel megacastello non avevano un fottutissimo esercito.
"Ce la faccio,tranquille"
Sorrisi alle mie amiche,e feci uno sforzo sovrumano per camminare fino alla porta senza traballare,mentre Elena e Bek mi seguivano riluttanti. Aprii la porta della stanza per trovare nel corridoio un mucchio di ragazze che evidentemente erano li per aspettare ... me.
Oh. Era peggio di quello che pensavo.
Presi un bel respiro e uscii ufficialmente dalla stanza mentre le ragazze davano il via a un chiacchiericcio eccitato. Elena mi si mise a destra e Bekka a sinistra,a braccetto.

"Se sopravvivi a questo,sei pronta a tutto" disse ironica Bekka. Io ridacchiai e mi diressi verso la fine del corridoio,dove si trovava il salottino,passando davanti facce sbigottite che non mi staccavano gli occhi di dosso.
"Beh,che avete da guardare?! Volete per caso vi rimandi con due ventate in camera vostra o potete farlo da sole?" disse Elena con voce minacciosa. Le ragazze sgranarono ancora di più gli occhi-cosa che mi avrebbe fatto ridere se non stessi per svenire dopo aver fatto due passi- e filarono in camera loro,con grande compiacimento di Elena. Le sorrisi,cercando di farle capire quanto questo contasse per me.
"Che ore sono?" 

"Più o meno le otto di sera. Fra poco dovrebbe esserci la cena"rispose Elena,mentre scendevamo le scale verso la mensa. Chiunque -e dico chiunque- ci passava vicino ci mancava poco che mi chiedesse l'autografo. Arrivati alla mensa avevo una voglia matta di mettermi a piangere. Una persona come Teresa o come tanti altri avrebbe pagato oro per stare al mio posto;tuttavia preferivo stare per conto mio. Presi un respiro mooooooolto profondo (che durò circa dieci minuti),e entrai in mensa.
Dire che scoppiò l'inferno è un eufemismo. C'era chi si limitava a guardarmi a bocca aperta,chi mi sorrideva come se fossimo amici da una vita e chi mi guardava con ostilità.
"Oh Dio. Ragazze,muoviamoci vi prego!" sussurrai alle mie amiche. Elena e Bekka mi guardavano come se fossi una bomba pronta a esplodere al minimo passo falso. Mi guardai intorno: Matt si trovava al solito tavolo in fondo al tavolo,dove ci faceva cenni mooolto eloquenti di avvicinarci. Alla mia destra ci stava il tavolo delle ochette (il Teresa fan club). E poi vicino a quello di Matt,c'era il tavolo che,se fossimo stati in una mensa normale,poteva benissimo appartenere alla squadra di football: Rik,Jack,Warm e altri ragazzi che non conoscevo. Strano. L'ultima volta Rik non era a quel tavolo. Non avevo notato nemmeno Jack. Che si fossero spostati lì perché era vicino al mio tavolo "abituale"?
Naaah,figuriamoci. Già era tanto se Rik mi salutava in pubblico. Ripensandoci non avevo assolutamente la minima idea di come comportarmi con lui. Mi ritornò vagamente in mente,gli ultimi momenti di coscienza mentre creavo la barriera. La disperazione nella voce di Rik quando avevo evocato il fuoco. Mooolto probabilmente avevo rischiato più di quel che pensavo. A sentire Elena avevo rischiato la mia vita. Ma non so come,io sapevo,con assoluta certezza che ce l'avrei fatta.
"Andiamo al tavolo di Matt?!" Elena mi guardò con un sorriso di compatimento. Io mi stampai sul viso un sorriso visibilmente forzato e dissi con voce eccessivamente allegra "Siii,evviva!"
"Tesoro,devi ancora esercitarti molto davanti allo specchio" disse Bekka con faccia scioccata. Le mie amiche erano con me. Sarebbe andato tutto bene .DOVEVA andare tutto bene.
Ci dirigemmo verso il tavolo,dove mi accolsero una dozzina di facce sorridenti. Beh,meglio rompere il ghiaccio fin da subito.
"Mmmm..ciao" dissi rivolgendomi al mio nuovo fan club. Mi misi seduta anche se quelle persone non mi staccavano gli occhi di dosso. Quasi come se mangiando come mangiavo io sarebbero diventati superman. Ok,questa cosa cominciava a darmi sui nervi.
"Potete smetter di fissarmi?" sbottai un po' troppo brusca. Ma che cavolo,dopo tutto quel che avevo passato non avevo certo bisogno di qualcuno che mi guardasse a occhi sgranati mentre mangiavo. I ragazzi si affrettarono a scusarsi con "Hem scusa" o "Hai ragione", mentre le ragazze si limitarono ad arrostire.
"Allora,come va Ale?" Matt mi sorrise e tentò di distrarmi visibilmente da tutto quello che stava succedendo. E quell'atto lo fece apparire goffo,ma in modo dolce. Che cariiino.
Già. Peccato che appena lo pensai non potei fare a meno di paragonarlo a Rik. Insomma,Matt era davvero un bel ragazzo,muscoloso e abbronzato,ma.. Non poteva reggere il confronto con Rik.
Matt era dolce e a quanto pareva io finivo per innamorarmi sempre di quelli stronzi. Che razza di problemi avevo? Non che io fossi innamorata di Rik ovviamente.
Nooooo. Per niente.
Ma chi volevo prendere in giro?
Sorrisi a Matt. Insomma,non riuscivo a pensare a lui in quel senso,ma era un ragazzo tenerissimo.
"Ma,tutto come al solito! Qualche giorno fa ho rischiato di morire e lo rifarò prossimamente. Insomma,devi sapere che questa è una mia azione abituale" dissi sarcastica. Matt,Elena e Bekka ridacchiarono,mentre sembrava che quelli che si trovavano al nostro tavolo avessero smesso di fissarmi come ebeti e avessero cominciato a sentire ciò che stavo dicendo,visto che mi sorridevano.
Wow. Era un passo avanti. La tensione si smorzò leggermente e la cena proseguì quasi in modo indisturbato e per qualche momento quasi mi dimenticai di esser una mezzosangue superdotata che doveva combattere il signore del male. Signore in cui per qualche istante avevo notato una parte buona,un ragazzo come me che aveva paure e desideri. Avevo la vaga impressione che fosse tutta una farsa,una maschera che aveva imparato a portare col passar del tempo.
"Allora,come procede la cena?" La voce di Rik nel mio orecchio mi fece letteralmente sobbalzare,tanto ero immersa nei miei pensieri. Al tavolo molti erano andati via,quasi tutti tranne i miei amici,che erano immersi in una fitta conversazione di cui non avevo voglia di saper l'argomento. Conversazione che finì bruscamente appena Rik si avvicinò al tavolo.
Aah,cavolo.
Che momento imbarazzante. Che tutti sapessero che era successo qualcosa fra me e Rik -cosa che sembrava non importar più di tanto al caro principino-? Mi girai per trovarmi di fronte la finta squadra di football al fianco di Rik. Dire che ero intimorita era un eufemismo. Wow,quei tizi sembravano dei buttafuori. Poi disposti uno dietro l'altro...
"Che vuoi?" Feci del mio meglio per sembrare scocciata dalla sua presenza,anche se era un po' difficile,quando il soggetto in questione era più bello di Brad Pitt. Lui non sembrò offeso,cosa che mi spinse a pensare di esercitarmi un po' di più nell'attività "insulta-principi-a-caso-e-sembra-convincente". Al contrario sembrò divertito dal mio comportamento.
Quel ragazzo aveva una mente molto contorta. Dopo un sorrisino arrogante,tornò di botto serio.
Ovviamente non c è bisogno di dire che nel nostro breve colloquio,quelli rimasi al tavolo ci guardavano trattenendo il fiato e dandosi gomitate, mentre Elena e Bekka guardavano il principe in cagnesco.
"Dopo dobbiamo parlare,con i miei genitori" disse lanciandomi un occhiata che diceva tutto. La barriera si stava indebolendo. DOVEVO riprendermi.
"E.. C'è un'altra cosa che dovresti sapere"
L'occhiata che mi lanciò era ancora peggiore della prima.
Ah,cavolo.
Avevo un bruttissimo presentimento.

Uscii con il cuore a mille dalla mensa. Avevo Elena e Bekka alla calcagna,ma quando mi girai verso di loro non ci vollero spiegazioni per fargli capire di dover risolver quel fatto da sola.
Rik si trovava nella sala grande in fondo al corridoio delle classi,nel gruppetto delle finta squadra di football, dove moooolte delle amiche di Teresa (le finte cheerleaders), erano intente a strusciarsi addosso ai più popolari.
Ero abbastanza schifata,ma dovevo necessariamente avvicinarmi. Presi coraggio e attraversai il salone -con gli occhi di tutti addosso-,presi Rik per il cappuccio della felpa e lo trascinai più indietro. Lui mi accolse con un "Less,mi strozzi!"
Poi si girò. "Ok,andiamo" disse tutto d'un tratto serio. Ci dirigemmo fianco a fianco in quella che pensavo fosse una specie di sala del trono,per parlare con il re e la regina e,-speravo- per vedere quella maledetta profezia.
"Allora,cosa è successo?" sussurrai in modo che potesse sentirmi solo lui. Lui mi guardò a lungo,fermandosi. Mi prese il braccio e disse: "Less,Nick ha dato un messaggio alle guardie che stanno al confine della barriera. Dice che ha qualcosa a cui tu tieni molto..."
Il brutto presentimento stava diventando quasi una certezza.
"Vuole vederti. Non mi ha voluto dire cosa -o chi- avesse"
Io impallidii di botto. Non stava bluffando. Lo sapevo. Come avrei fatto?
Sapevo anche in qualche modo che Nick non era completamente malvagio.
"Less,se non vuoi,ti comprenderemo tutti,posso parlarci io e contrattare. Ma devo sapere di cosa stiamo parlando. Hai qualche bene materiale importante?"disse Rik.
"Io.. No,non penso" . La mia voce era a malapena un sussurro.
"Una persona? Qualcuno che sa dove sei? Tua madre sarebbe mai venuta?.."
"No non penso. Ha detto che dovevo cavarmela da sola diciamo ,però... "
Alzammo entrambi lo sguardo.
Oh Dio.
No,no,no.
Non poteva esser lei.
No.
Sarah.

-FIRE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora