CAPITOLO 4

139 13 2
                                    

Mi svegliò il gracchiare di un corvo. Mancava ancora un ora alla sveglia, così decisi di alzarmi e farmi una doccia con calma. Tanto non sarei mai riuscita a riprender sonno. Stetti un quarto d'ora sotto il getto di acqua calda, cercando di allontanare i pensieri su quanto successo il giorno prima. Ovviamente non ci riuscii.
Dovevo chiamare mia madre. Già mi immaginavo come dovesse stare! Aveva già perso tanto nella vita. E poi dovevo sapere la verità, e non c’era persona migliore di lei che potesse dirmela. 
Così uscii con rinnovata determinazione dal bagno. Avrei parlato con Rik, e gli avrei dato calci lì finche non avesse acconsentito.
Mi infilai un paio di jeans scuri strettissimi che stavano nell'armadio (come cavolo facevano a sapere la mia taglia?) e un maglione giallo e nero. Mi sciolsi i capelli neri sulle spalle e mi misi un leggero trucco (eyeliner, un filo di rimmel e fard). 
Ero abbastanza soddisfatta. Sembravo quasi carina dai. La sveglia di Bekka ruppe i miei pensieri. La mia stranissima coinquilina si mise a sedere sul letto con i capelli che erano un ammasso di paglia. Possibile che riusciva a esser bella anche cosi? Da non credere! E io che sembro una barbona appena svegliata! 
"Beeek, io sono già pronta! Hai il bagno tutto per te! Se mi dici come arrivare in mensa ti aspetto li!"
In realtà volevo andare un po’ in giro, e in biblioteca prima di arrivare li, ma questo non lo dissi.
"Tesoro, vuoi davvero che ti spieghi come orientarti in questo labirinto appena svegliata?" 
Mi guardò malissimo. Io risposi con sguardo innocente .
“Ooookay, devi tornare indietro, verso il salottino delle ragazze poi scendi al primo piano, e svolti sempre a sinistra. Dovresti trovartela davanti. Ora lasciami in pace!" Si mise il cuscino sulla faccia e quel gesto mi fece ridere. Con uno sguardo maligno aprii tutte le finestre accesi la luce , e cominciai a canticchiare.
"Ciao Bek! Lo so che già mi vuoi bene!" 
Mi lasciai alle spalle un'amica inviperita e scesi al primo piano. 
C'era un gran viavai di gente, che ovviamente mi guardava a bocca aperta. Deglutii, e coraggiosamente (uau, tutto questo coraggio innato non era da me) mi feci avanti. Anziché andare in mensa, seguii le istruzioni sui muri per andare verso la biblioteca. Una donna, un po’ cicciottella,con capelli biondi raccolti in una crocchia, mi guardò in modo strano e venne verso di me e disse:"Tu devi essere la nuova studentessa! Devi ritirare in segreteria la tua lista dei libri di testo della tua classe. Non so, ma penso proprio di avere qualche corso in classe tua! Comunque io sono la professoressa Talenty" 
A quel punto mi fece l'occhiolino e se ne andò. Effettivamente non sapevo che libri avrei preso in biblioteca senza una lista. Il mio minicevello non aveva pensato a questa eventualità. Mi immaginai la scena di io che entravo chiedendo tutti i libri di testo di terzo liceo. Stavo ridacchiando fra me e me quando mi scontrai con qualcuno. Un colosso anche lui logicamente. Possibile che qui fossero tutti giganti? Mi stupii trovando un viso famigliare. 
Jack. Alla luce del sole era ancora più bello. Rimasi li come un ebete. 
"Heeey, piccoletta, niente compito di chimica eh?" ruppe il ghiaccio. 
"Senti, innanzitutto non chiamarmi piccoletta, gigante e poi, mmmh, lasciami pensareee... Eh no! Non l'ho fatto il compito di chimica, ero legata e imbavagliata in un camion ieri! La prossima volta controllerò sulla mia agenda di non essere occupata in un rapimento durante importanti compiti in classe." 
Aggiunsi alla mia sfuriata una piccola occhiata in cagnesco. Poi lui scoppiò a ridere, passandomi accanto, mentre mormorava "Sei peggio di quello che dice, piccoletta!" 
Chissà perché ma sapevo di chi stava parlando. Dio, non si sa chi era più irritante fra Jack e Rik. Seriamente, in due giorni mi avevano già dato due soprannomi che mi facevano venire voglia di strozzarli. Ero ancora furente, mentre mi dirigevo in segreteria. Entrai e venni immediatamente accolta da una donna sulla trentina.
"Oh, tu sei... Alessia!" 
Cominciavo a trovare irritante il fatto che tutti sapessero chi ero. Non ero mai stata una tipa popolare a scuola, preferivo starmene per conto mio.
"Bene, questa è la tua lista di libri." disse porgendomi un foglio "Sei in 3D, e il tuo armadietto è l'E14. Il codice è scritto sul foglio. Manca ancora un ora all'inizio delle lezioni, hai ancora tempo per andare in biblioteca e fare colazione! Buona giornata tesoro!"

-FIRE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora