CAPITOLO 5

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Andai davvero verso il dormitorio,e stavolta potei godermi la bellezza di quel posto. Le finestre erano enormi, e i corridoi illuminatissimi. I mobili erano moderni ma immaginavo fossero solo per bellezza visto che sopra non ci stava nulla. Quel posto era davvero enorme. Voglio dire, non sapevo nemmeno se sarei riuscita a trovarlo, il dormitorio! 
Ero così presa dall'osservare quel mega castello di Hogwarts che non mi resi conto che Teresa mi si era piazzata davanti con un espressione che avrebbe terrorizzato chiunque,ma non me. In fondo in due giorni avevo perso tutto,cosa poteva fare quella vipera? Peggio di così non poteva proprio andare. 
"Ora ti spiego come stanno le cose qui,carina." 
Carina? Ma cosa..? 
"Lui è mio, lo è sempre stato e sempre lo sarà, e se ti da una minima attenzione non è perché gli piaci,sappilo" . Mi guardava con aria di sufficienza,quasi fossi uno scarafaggio di cui non sapeva molto.
Ma poi,di chi stava parlando? 
"Ma di chi parli? Matt?" dissi con aria non curante.
Poi capii.
"Oh,hem,se parli di Rik puoi stare più che tranquilla,lui non ha il benché minimo interesse per me" 
"Oh,beh,di questo sono certa...insomma,guardati" disse squadrandomi da capo a piedi."Lo dico da amica,sai" continuò con un sorriso maligno.
Cavolo,ero davvero a bocca aperta. Quella ragazza cominciava a stupirmi davvero. In fondo, aveva detto una cifra di cavolate nel giro di un minuto. Era un record!
"Ah..e.." continuò, come se non avesse detto abbastanza stronzate per quella giornata "..qui comando io, non mi ostacolare o te ne pentirai amaramente" 
Di fronte a quest'affermazione non potei fare a meno di scoppiare a ridere come un’idiota. 
"Ti pregoo, sei ridicola!"
La sua espressione passò da maligna a infuriata,poi,a calma e innaturale. "Voglio vedere quanto sarò ridicola quando ti incenerirò quel bel culetto che hai" 
In quel momento mi ritornarono in mente le parole di Bekka,sul fatto che molti possono controllare gli elementi. Ah beh,evidentemente lei poteva controllare il fuoco. 
Beeeene,vai cosi,Alessia! Non le avrei mai fatto vedere quanto tenevo al mio culo,questo poco ma sicuro. Così ribattei: "Si anche a me piace molto"
Poi visto che sembrava non capire aggiunsi,come se fosse ovvio"Il mio culo intendo. Hai detto che era bello".
Le feci l'occhiolino e girai sui tacchi. Sentii un po’ di calore vicino all'orecchio e mi accorsi che una palletta di fuoco lo aveva mancato di pochi centimetri.
Oh merda. 
"Tesoro, quello era il mio orecchio, non il culo. Hai una pessima mira" .Non sapevo nemmeno io dove lo avevo trovato quel coraggio. O incoscienza , dipende dai punti di vista.
"Teresa,sfiorala e farai un bel tuffetto in cui rimarrai quasi soffocata o…mmmh, preferisci che ti tolga l'ossigeno fino all'ultimissimo secondo? Mi hanno detto che si potrebbero subire seri danni celebrali" 
Una ragazza era spuntata dietro di Teresa. Una ragazza,fra l'altro,bellissima. Aveva folti capelli rossi, e degli occhi azzurri che mi lasciarono a bocca aperta. Fisico perfetto, e una bellezza che faceva sfigurare anche miss mondo. Teresa la guardò e sembrò...spaventata?!
Girò i tacchi e se ne andò velocemente. La ragazza mi si avvicinò e ancora prima che avesse aperto bocca sapevo chi era. 
Bekka aveva proprio ragione,era impossibile non guardarla. 
"Sono Elena..Elena Lawbird,piacere" disse con un sorriso.
"Piacere mio, pare che tu mi abbia salvato le chiappe!"
"Naah, tranquilla,Teresa è il tipo di persona che sa solo minacciare, e poi ora che ti ho difesa non si azzarderà più a parlarti, probabilmente" rispose .
"Tu...tu sei la ragazza che possiede due elementi giusto?"azzardai.
"Si,ho il controllo di due elementi,aria e acqua.." mi corresse. 
"Beh,non deve esser facile essere..diversa" risposi. La sua espressione passò da divertita a sorpresa.
"Lo puoi dire forte! Tutti qui dentro mi invidiano, ma non sai quanto a volte desidero essere come gli altri. Qui la gente mi guarda con timore, persino il principe!" Nel suo sguardo passò qualcosa di mooolto strano. 
Avrei chiesto a Rik informazioni sul suo conto.
"...tu sei l'unica per ora,che mi tratta come pari".
"..beh se vuoi saperlo io sono l'unica umana,che molto probabilmente non è umana,che è passata per quel portone" dissi indicando verso il basso. 
"Si, ho sentito parlare di te e..ho una mia teoria a riguardo." 
"E cioè?" 
Lei non mi rispose. Invece si avvicinò e disse:"Chiudi gli occhi. Pensa a qualcosa di bello. Pensa all'aria,alla natura,agli aerei,alla freschezza del vento sulla pelle".
Io la guardai stupita,ma feci come diceva. Mi persi nei miei ricordi. Io che facevo volare un aquilone nella spiaggia con l'aiuto di mio nonno. L'aria sul viso mentre correvo come se ne andasse della mia vita. Io che imparavo ad andare in bicicletta, sempre con il mio nonnino a spingermi là dietro. La soddisfazione dei primi momenti di stabilità. I capelli per aria mentre prendevo velocità. Poi pensai al ricordo più bello che avevo. Era piuttosto infantile, ma è quello che mi fa ancora sorridere nel pensarci,perché fu la prima volta che mi sentii davvero accettata. Una volta alle elementari la mia amica Sarah era stata invitata a far parte del club delle galline del momento. E io no. Lei davanti a me,si mise a ridere e disse che in quel club di oche non ci sarebbe mai entrata. Poi mi sorrise e in quel momento seppi che lei non mi avrebbe mai mollato,per quanto l'offerta sarebbe stata allettante. In quel momento provai gratitudine e affetto per lei.
Il muoversi di un mobile,mi riscosse dal torpore causato dalla mia immersione nei ricordi. Aprii gli occhi. Mi accorsi solo in quel momento che il mobile nel bel corridoio si era mosso per vento. 
Già.
Perché c'era un tornado che circondava me e Elena,scompigliandoci i capelli. Ero terrorizzata e stavolta quando parlai, non riuscii a nascondere la paura nella mia voce "E-elena, fallo smettere non é divertente!" Lei mi guardò. Lessi nella sua espressione soddisfazione, come se avesse vinto chissà quale premio. "Alessia,non sono io, sei tu. Devi calmarti!" Mi guardò fiduciosa. 
"Cosa?! Non posso essere io! Io sono umana! Elena non so come si fa!" Ero entrata completamente nel panico. 
“Ok,prova a calmarti”,pensai. Piano piano il mio respiro tornò normale e il vento cessò. Io ed Elena rimanemmo a guardarci negli occhi. Poi lei ruppe il ghiaccio. 
"Lo immaginavo. È sempre stato dentro di te, solo che tu non lo sapevi!" Sembrava quasi..allegra? "Elena,spiegami adesso,cosa sta succedendo" 
"Non ho abbastanza informazioni, devo fare più ricerche. Appena capirò qualcosa di concreto ti prometto che sarai la prima a saperlo. Non ti preoccupare non dirò a nessuno del potere che hai. Tu cerca di non usarlo" sussurrò eccitata.
"Certo che non lo farò,devo concentrarmi tanto, per farlo" 
Lei mi guardo divertita."Ti accorgerai che non è così facile tenere a bada qualcosa che è dentro di te e preme per uscire"rispose. 
"Oddio. Ci proverò" 
Dovette accorgersi del mio turbamento quando rispose:"Hei, tranquilla,sei nel posto giusto" 
"Lo spero proprio"risposi.

Finalmente arrivai in stanza.
Avrei tanto voluto rannicchiarmi all'angolino a piangere, ma non lo feci. Non perché fossi forte eh, ma perché avevo paura che in mensa finisse tutto! 
Bekka fortunatamente non era in stanza,senno avrebbe notato quanto ero sconvolta. Okay,dovevo darmi una calmata. Feci mentalmente il punto della situazione. 
Primo:non ero umana. 
Secondo:potevo controllare il vento.
Terzo:una stronza psicopatica ce l'aveva a morte con me perché Rik mi dava fastidio (come se fosse colpa mia!) . 
Quarto: avevo il bisogno quasi fisico di parlare con Sarah o con mia madre. Avevo paura delle risposte che poteva darmi,ma dovevo sapere. Mi lasciai cadere con un tonfo sul letto dove rimasi per non so quanto a fissare il vuoto. Poi il rumore del mio stomaco mi svegliò e decisi che, si, odiavo quella vita che di colpo mi ritrovavo, ma di certo non volevo morire di fame. Insomma, prima dovevo uccidere Rik!
Così uscii dalla stanza e seguii le indicazioni per andare in mensa. Avevo lo stomaco in subbuglio, e non riuscivo a pensare lucidamente. Dio, quanto avrei voluto esser abbracciata e piangere addosso a qualcuno. Ma non potevo. Non in quel posto. Li non potevo fidarmi di nessuno. 
Dopo 5 minuti,(in cui mi avevano guardato a bocca aperta almeno un altra decina di persone), arrivai davanti la mensa,presi un respiro mooooooooolto profondo e aprii la porta. Mi trovai davanti una mensa alla high school musical, che si nota solo nei film americani. Ovviamente metà delle persone si erano girate per guardarmi appena ero entrata e l'altra metà se ne stava accorgendo proprio ora. 
Ok, non poteva andare peggio di così. Per fortuna,(gli avrei fatto una statua in quel momento,lo giuro) ,Bekka mi venne incontro.
"Heeei,ignorali e sorridi" disse facendomi un sorriso a trentadue denti. Io diligente annuii. 
"Mi è difficile esser naturale quando ho 500 persone a guardarmi" 
"Naaaaaah" rispose "non sono mica solo 500!" 
Io scoppiai a ridere e fui così felice che Bekka fosse al mio fianco che non mi preoccupai di nient'altro per tutto il pranzo. 
Bekka mi presentò tutti i suoi amici, la maggior parte fighi da paura. Almeno tre mi rivolsero, con grande potreste da parte del mio stomaco, sorrisi seducenti. 
Bleeeaaah. Io cercai di rivolger loro sorrisi mmh… gentili, ma non sapevo quanto la cosa mi fosse riuscita bene. Ops. 
Finito di mangiare,Bekka si alzò in piedi.
"Beh, io vado ad abbrustolire qualcuno". Capendo a cosa si riferiva, mi ritirai subito.
"Io vado in stanza allora, ti aspetto lì!" 
Feci il sorriso più convincente che mi riusciva e quasi scappai via, notando prima di girarmi la faccia perplessa di Bekka. 
Okay, come attrice facevo pena.

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