CAPITOLO 9

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Mi resi conto di essermi buttata da un balcone del terzo piano solo quando lo feci. 

E,come dire,non ebbi il tempo per pensare al vento per evocare aria. Non avevo preso nessunissima lezione a riguardo,ma visto che era una questione di vita o di morte,letteralmente,decisi di imitare,per quanto ci riuscissi, Elena. 

"Aria vieni a me" dissi. Immediatamente sentii la presenza dell'elemento circondarmi e sorrisi. "Portami a terra!" ordinai.

E l'aria mi obedi. 

In un minitornato fui depositata dolcemente a terra. Appena il tornato si spense mi guardai intorno per trovare quattro facce sbigottite che mi fissavano. Una era quella del professor Matthew,un'altra era quella di Rik, e poi quelle di due tipi-guerrieri presumevo-che non conoscevo-. 

Mi concentrai sull'espressione di Rik. Inutilmente,oserei dire. Guardai il professore,che mi guardava come se fossi una cavia da laboratorio. 

"Elena è riuscita a farti atterrare col potere del vento,non è cosi?" disse poi. Dalla sua faccia sembrava come minimo che avesse fatto la scoperta del secolo. Scoperta piuttosto comoda visto che non volevo dire a nessuno del mio dono. 

"Già,proprio cosi" dissi. Tuttavia non ignorai lo sguardo penetrante che mi stava lanciando Rik. Ancora non aveva detto nulla. 

"Bei pantaloncini comunque" disse interrompendo le mie riflessioni. Ero stata rapita dopo che LUI mi aveva abbandonato e il meglio che sapeva dire era questo? Questo ragazzo aveva seri problemi. Senza considerare il fatto che prima di avermi lasciata a Nick-il-ragazzo-malvagio mi aveva baciata. 

Lo fulminai."Idiota"sussurrai fra me e me. 

Poi gli voltai le spalle e mi rivolsi al prof Matthew :"Allora quando torniamo a casa?" .

Mi accorsi solo in seguito di aver chiamato la minicittà in cui avevo passato esattamente un giorno "casa". Il prof non mi rispose,perché proprio in quel momento saltò giù dalla finestra Elena,dolce e aggraziata. Non come me che avevo evocato un tornado. 

Letteralmente. "L'ho messo fuori gioco per un po',muoviamoci" disse poi visto che la fissavamo tutti a bocca aperta. Compreso Rik,mi dissi con una certa sensazione sospetta allo stomaco. Il fatto è che era impossibile non guardarla tanto era bella. In ogni caso tutti si riscossero dall'incantesimo e si incamminarono verso di lei. "Vi riporterò tutti a casa con il potere del vento " affermò. Il professore la guardo sbigottito.

"Ma è impossibile,siamo 6 persone in tutto! Come puoi farcela da sola?" 

Lei mi lanciò un occhiata complice,da cui capii che non era affatto da sola. Dovevo provarci anche io. Fantastico. 

"Diciamo che ho fatto un po' di pratica" 

Questa affermazione diede il via a una nuova ondata di sguardi adoranti. 

Dio,quella cosa cominciava a darmi sui nervi. Mi voltai verso il castello e rimasi pietrificata. Nick mi stava guardando dal buco della finestra rotta e sebbene fosse moooolto ammaccato e lontano riuscii a notare il sorrisino sulle sue labbra mentre il vento mi portava le parole -le sue parole- :"Ci rivedremo presto,piccola Alessia" 

Non ero in grado di controllare il vento per rispondergli così mimai con le labbra "Puoi scommetterci!" 

Anche se il solo pensiero mi dava il voltastomaco.

Non so come,ma seppi che il messaggio era arrivato.


A un certo punto,Rik si accorse che ero rimasta indietro e si avvicinò,seguendo il mio sguardo. Lui e Nick si lanciarono uno sguardo che mi fece rabbrividire. Poi mi prese per il braccio e mi trascinò indietro. 

"Ti ha fatto del male?"

Ero così arrabbiata con lui senza un motivo che riuscissi a capire che nemmeno volevo rivolgergli parola. Staccai il braccio dalla sua mano mentre dicevo "Sicuramente meglio di come mi hai trattata tu". 

Poi mi feci avanti e feci un cenno del capo a Elena. Non avevo la minima idea di come si faceva,ma provai a immaginare me e i miei compagni che diventavamo nebbia,che poi volava alla minicittà. E successe. Quando aprii gli occhi ci trovavamo davanti il castello,tutti e sei. Seppi anche senza uno specchio che avevo un aspetto orribile,pallida e debole. Guardai Elena. Doveva esser messa come me,ma da quanto vedevo riusciva a dominare le sua debolezza. Mi sentivo svuotata,priva di energia e voglia di vivere. 

E poi vidi tutto buio.


Mi risvegliai in un letto che non era di camera mia. Eh già,purtroppo non avevo avuto il tempo ne lo spazio per decorarla in quel modo. La stanza era circa il doppio di quella mia e di Bekka,i muri erano pitturati con una fantasia a fiori bianca e blu. Il letto era matrimoniale con un piumone mooooooolto soffice. Sui muri c'erano foto,poster,quadri. L'armadio e la scrivania erano stupendi,spaziosi e in tinta con il muro. Uau. Rimasi a bocca aperta,senza accorgermi di Elena,che mi fissava dalla porta del bagno . 

"Ci ho messo un sacco a convincere gli altri che se sei svenuta era solo per un effetto collaterale del teletrasporto!" disse sorridendo. Mi ritrovai a ricambiare il sorriso anche io. 

"Mesa che devi darmi qualche lezioncina" risposi poi. 

"Si,direi proprio di si!" 

"Comunque quel Rik è un po' possessivo eeeeh!" continuò poi con l'aria di qualcuno che parla del più e del meno,ma sapevo benissimo quanto gli importava la mia risposta.. Così anche io risposi con tono disinteressato:"Perché?" 

A quel punto la sua maschera andò in frantumi,e beh,anche la mia. Con voce eccitatissima si sedette vicino a me sul letto,a gambe incrociate

"Non voleva che ti aiutassi io! Voleva a tutti costi che fossi portata in camera sua" poi con aria noncurante continuò:"Poi l'ho convinto che avrei saputo aiutarti meglio io con il potere dell'acqua e dell'aria che lui con quello del fuoco". I suoi occhi luccicarono.

"Allora cosa c'è fra di voi?"sbottò alla fine. Stavo decidendo se fidarmi o no di lei,quando la porta si spalancò e entrò Bekka,tutta agitata. Appena mi vide,notai tutta la preoccupazione nei suoi occhi lasciare posto a un immenso sollievo e quella piccola cosa,quel piccolo gesto,mi fece sentire così accettata che mi salirono le lacrime agli occhi.

"Alessia Montgomery,ti giuro che da adesso in poi non ti libererai mai più di me. Ti faro da guardia del corpo. Così,se Nick vuole rapirti ,rapirà anche me" concluse alzando dall'alto in basso le sopracciglia. Io scoppiai a ridere,scesi dal letto e l'abbracciai.

Quando ci staccammo lei mi guardò con aria commossa. 

"Non voglio perdere la mia compagna di stanza. Di nuovo" disse.

Guardò Elena. 

Oh oh. Fra quelle due era successo qualcosa di troppo. Mi stupii nel trovare anche Elena un po' giù. Guardava il pavimento e non voleva incrociare il mio sguardo. 

"Ok,cosa cavolo è successo fra voi due?" sbottai dopo. 

Dopo un attimo di silenzio,parlarono all'unisono. 

"Mi ha abbandonato appena sono diventata troppo strana per questi maledetti poteri!" urlò Elena,mentre becca diceva "Da quanto ha scoperto dei suoi poteri io sono diventata troppo sfigata per stare con lei". 

C'era rancore nelle loro voci,ma ero quasi certa non si trattasse di qualcosa di irreparabile. Soprattutto perché avevano appena detto due cose opposte fra di loro. Evviva la coerenza! 

Lentamente alzarono lo sguardo da terra,mentre leggevo nei loro occhi,che ognuna stava realizzando la verità. Non si erano capite,e anziché,non so,parlarsi e chiarirsi,avevano preferito buttare al'aria la loro amicizia.

Quando finalmente i loro sguardi si incrociarono scoppiarono a piangere e ridere insieme. 

Adorabile,ma abbastanza nauseante. Tuttavia non volevo fare la guastafeste,quindi portai Bekka sul letto e mi unii alla risata mentre noi tre ci guardavamo. 

"Ho come l'impressione che saremo un bel trio" dissi poi,mentre ci guardavamo sorridendo.

-FIRE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora