Capitolo 14

936 72 11
                                    

Cerco di accoccolarmi ancora di più a Lexa, anche se mi sono svegliata, giusto perché vorrei che questi momenti solo noi due non finissero mai.

Ma appena allungo un po' il braccio scopro che il letto è vuoto, apro immediatamente gli occhi e dalla sveglia sul comodino leggo che sono le 5.30, mi alzo e vedo Lexa mentre prepara un borsone.

“Stai pensando di scappare senza salutare?” si spaventa appena sente la mia voce e poi si gira e mi sorride, mi metto seduta su un lato del letto e lei si avvicina a me mettendosi tra le mie gambe, metto le mie braccia al suo collo e lei posiziona le sue mani nel solito posto, sui miei fianchi.

“Perché mai dovrei scappare adesso che ho te qui” poi si sporge e mi bacia, non so esattamente quanto rimaniamo a baciarci ma quando ci stacchiamo le mie labbra fanno male.

“Che devi fare con il borsone?”
“Ti fidi di me?” annuisco “Perfetto, allora togliti i pantaloni del pigiama e metti questa tuta, me l’ha data Luna, la felpa puoi tenere la mia se vuoi”
“Posso sapere il perché?”
“Fidati di me, lo scoprirai a breve, vado a cambiarmi” dice per poi chiudersi in bagno, io ne approfitto per mettermi la tuta grigia che mi ha dato Lexa e poi vado verso il borsone e vedo cosa ci ha messo,

ci sono alcune sue felpe, poi del cibo, sicuramente quello che è rimasto da ieri sera, e una busta, di quelle per le lettere, la prendo, ed è anche abbastanza pesante e spessa, e quando la apro ci trovo dentro dei soldi, mai visti tutti quei soldi in vita mia, non saprei neanche quantificarli, li rimetto nel borsone, poi apro un’altra taschina e dentro trovo un mazzo di chiavi e  una scatolina, la prendo

“Quella no” la voce di Lexa compare dal nulla alle mie spalle, viene verso di me e mi toglie la scatolina dalle mani per poi mettersela nella tasca dei pantaloni
“Scusa, non volevo guardare nelle tue cose”
“Le cose non sono solo mie e non ti preoccupare non è un problema, solo che questa la tengo io” dice indicando la tasca dove ha messo la scatolina, e io annuisco “Forza, andiamo prima che finisca il turno della notte e l’ospedale si svegli” mi prende per mano e si appende il borsone su una spalla.

Arriviamo nel giardino posteriore dell’ospedale e Lexa controlla per l’ultima volta che non ci sia nessuno

“Ok, tra questi arbusti c’è un buco che porta all’esterno, appena siamo fuori di qui ti spiego tutto, ma prima voglio chiederti se te la senti di uscire dall’ospedale, non staremo via per sempre, saranno 4 giorni, torneremo prima che io possa fare la prossima seduta di chemio, se non vuoi o non te la senti basta che me lo dici e ritorniamo subito dentro, e se nel mentre di questa vacanza non ti senti bene o vuoi tornare prima basta che me lo dici e ritorniamo senza nessun problema, ok?”
“Stiamo per fare una vacanza io e te?”
“Si, vuoi?”
“SIIIII”
“Menomale, comunque hai capito quello che ti ho detto, non ti farò uscire da qui se non mi prometti di avvisarmi anche per il minimo dolore, o perdita e tremolio che hai”
“Promesso” mi sorride e mi indica dove devo andare

“Attenta che ci potrebbero essere delle spine, tieniti sul lato sinistro” percorro quel buco e esco tutta intera, dopo due minuti anche lei è fuori
“Quante volte lo hai fatto?”
“Troppe” sorride “Ora chiamo un taxi, intanto spostiamoci un po' più avanti” camminiamo per una decina di minuti e arriviamo vicino ad una fermata degli autobus “Ho chiamato il taxi e dovrebbe essere qui fra un quarto d’ora, purtroppo c’è traffico”

“Non importa, dove andiamo?”
“Ho una casa in montagna, quando sono stata ricoverata i miei se ne sono andati chissà dove e Anya tra lavoro e tutto il resto non ha mai avuto il tempo di ritornarci, ci sono tornata un paio di notti fa mentre dormivi, giusto per controllare che fosse tutti in ordine, è lì che staremo, vicino abbiamo anche un paesino quindi se ci serve cibo o altre cose basta camminare 5 minuti e abbiamo tutto quello che ci serve”
“HAI UNA CASA IN MONTAGNA?” mi guarda e ride per poi annuire
“I miei genitori sono abbastanza ricchi, hanno lasciato qualcosa anche a me e Anya, ma tra le cure e tutto il resto i soldi si stanno finendo, ecco perché Anya lavora così tanto. Quelli che ho nel borsone invece sono i miei risparmi, li volevo usare nel caso avessi interrotto la chemio per andare non so bene dove, ma una bellissima ragazza bionda con gli occhi azzurri mi ha convinta a continuare le cure quindi come minimo devo usare questi soldi per ringraziarla”
“Lexa-”

Ci vediamo dall'altra parte-CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora