Capitolo 9

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Non riesco a smettere di pensare a quello che è successo nell'ascensore con Clarke, vorrei precisare, non il fatto che stessi per morire davanti a lei, ma tutto il resto, non riesco a dimenticare le farfalle nello stomaco mentre mi stava asciugando il sangue dal naso e stava a pochi centimetri dalla mia faccia, oppure quando mi ha fatta stendere sulle sue gambe e mi ha iniziato ad accarezzare i capelli, quando ha iniziato a piangere mentre le raccontavo tutto quello che avrei voluto fare nella vita.

È stato tutto così intenso, non sono neanche più arrabbiata con lei e non credo potrò mai esserlo di nuovo, ceh nel senso, tra qualche giorno uscirò di qui, e non credo avrà il tempo di farmi arrabbiare di nuovo, ma in generale c'è qualcosa nei suoi occhi azzurri che non fa altro che calmarmi.

"Hai capito Lexa?" la voce di Abby mi risveglia dai miei pensieri, annuisco distrattamente "ok, allora ripetimi quello che ti ho detto" la guardo con degli occhi supplicanti "dove stai con la testa posso saperlo? Stiamo parlando di cose serie Lexa"
"Si scusami, sono un po' distratta oggi"
"Oggi? Sono due giorni che sei distratta, che cosa è successo nell'ascensore? Clarke ti ha fatto qualcos'altro?"
"Credo di si...NO, no no scherzavo, niente non mi ha fatto niente" ma che cazzo sto dicendo, lei mi sorride

"Non la vedo da quel giorno, sta sempre in giro, tu l'hai vista?"
"Si, è entrata nel gruppo, sta sempre con noi"
"Ah" mi sorride di nuovo, ma che le prende "quindi avete fatto pace?"
"Cosa ti fa pensare che noi due abbiamo litigato?"
"Il tuo 'dovresti educarla meglio tua figlia' dell'altro giorno forse?"
"Giusto, è stata solo una piccola incomprensione, e lo sai come sono permalosa, ma abbiamo avuto il tempo di chiarire, comunque cosa mi stavi dicendo prima?"

"Ho preparato i fogli e ho parlato con Anya, la decisione la devi prendere entro domani, perché nel caso volessi continuare la chemio tra 5 giorni sarebbe troppo tardi"
"In che senso 'troppo tardi'"
"Nel senso che il tuo tumore è arrivato ad un punto di non ritorno e tra 5 giorni potresti essere già morta ECCO IN CHE SENSO" ok è arrabbiata, abbasso lo sguardo "Scusa, sono la tua dottoressa e devo essere fredda e obiettiva, non dovevo urlare, fai quello che credi giusto, è solo che a volte vorrei farti capire quanto tu sia importante per me"

"Come succederà?" mi guarda e i suoi occhi diventano lucidi, ma fa un grosso respiro
"Più o meno come quello che è successo nell'ascensore, solo più intenso e più lungo, inizierai a perdere forze, potresti perdere sangue dal naso, o vomitarlo, sentirai dolori e poi inizierai a sentire la mancanza di ossigeno, e poi niente finisce tutto, e dopo questo non so, non credo in dio quindi non penso andrai all'inferno, magari il nulla, ma neanche te ne accorgerai."
"Che cosa ti fa pensare che se esistesse dio io andrei all'inferno, non sarai diventata omofoba tutto d'un botto"
"Smettila, non c'entra il fatto che tu sia lesbica, ma tutto il resto" dice ridendo, e io la seguo a ruota

"Mi mancherà la tua faccia da schiaffi qua in giro, mi ricordo ancora la prima volta che hai fatto una tac e te ne sei uscita con 'questo tubo è uguale ad una lampata abbronzante gigante'"
"Continuo a pensarlo a distanza di 3 anni, però sono bianca come i muri"
"Oppure quella volta che tu e Costia siete riuscite a scappare e siete tornate in ospedale con dei fuochi d'artificio e li avete fatti scoppiare dal tetto, che poi non ho mai capito che tipo di relazione avevate voi due"
"Eravamo migliori amiche"
"Innamorate l'una dell'altra"
"Non poteva funzionare, entrambe sapevamo che una delle due sarebbe morta, ho sempre sperato fossi io e invece, mi sarebbe piaciuto innamorarmi di nuovo, non sai la voglia di correre in giro per la casa provando ad inseguire una paio di marmocchi"
"Mamma Lexa, ti si addice, è per questo che passi molto tempo con i bambini?"
annuisco

"Volevo chiederti un favore, ho preparato delle cose per Aden che vorrei che tu gli dessi quando sarà più grande e gli dirai la verità, se uscirà dall'ospedale diglielo prima di dimetterlo" mi guarda come se sapesse qualcosa in più di me, ma magari sono le mie solite paranoie
"Va bene, ora vai che ho altre persone da visitare su" mi aiuta ad alzarmi dal lettino su cui mi stava visitando e mi mette sulla sedia a rotelle
"Ciao doc, ci vediamo domani giusto?" annuisce, certo che ci vediamo domani, devo firmare quei fogli.

Ci vediamo dall'altra parte-CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora