Capitolo 1

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“BUONGIORNO SORELLINA” perché deve rompere anche di mattina, mi copro la faccia con il cuscino a provo a rimettermi a dormire

“Dai Lexa, non puoi stare a letto tutto il giorno, tutti i giorni”
“Si che posso e lo farò”
“Attivati, alzati da quel letto e fai qualcosa”
“Anya, cosa dovrei fare chiusa in ospedale?”
“Ma che ne so, tempo fa andavi in palestra e giravi per tutti i reparti, invece adesso te ne stai chiusa qui e poltrire tutto il giorno” mi tolgo il cuscino dalla faccia e la guardo “Pensavo che iniziassi a sentirti meglio”
“Sto meglio Anya è solo che non mi va”

“Luna dove sta?”
“Al reparto DCA, passa le sue giornate lì”
“Perché?”
“Hai presente Raven?”
“La latina con la coda?”
“Si, credo sia anoressica e hanno questo mezzo inciucio che va avanti da mesi ma nessuna delle due si decide a limonare l’altra”
“E gli altri?”
“Gli altri chi?”
“Non avevate tipo un gruppo?”
“Esatto, avevamo, poi ho litigato con tutti”
“Ma nel gruppo chi eri?”
“Anya che cazzo di domanda è, che vuol dire chi ero?”

“In tutti i gruppi ci sono sempre 6 tipi di persone”
“Eravamo 5 veramente”
“Ecco il problema, mancava qualcuno”
“Non ti seguo”

“Quando mai” prende una sedia e si siede vicino al mio letto, rassegnata al fatto che non sarei tornata a dormire mi alzo e mi siedo appoggiando la schiena al muro dietro di me

“In ogni gruppo c’è sempre, la leader, la vice leader che potrebbe essere leader se non ci fosse la leader, la furba, l’imprescindibile, la bella e il ragazzo. Tu chi eri? La leader”
“Ma leader e imprescindibile non sono tipo la stessa cosa?”
“Eh no, c’è differenza, senza l’imprescindibile il gruppo smette di esistere, senza la leader il gruppo va avanti lo stesso, qualche volta pure meglio”

“Allora misà che ero la leader, visto che senza di me gli altri vanno avanti benissimo”
“Forse vi mancava solo l’imprescindibile che faceva da collante, hai detto che eravate 5, e poi non c’entra essere leader Lexa, tutti stanno meglio senza di te”
“Grazie Anya, ma tranquilla, che tra qualche mese morirò” la sua faccia si fa seria “Non la prendere male stavo scherzando”
“Non scherzare su queste cose Lexa”
“Perché? Perché sai che è la verità?”
“Stai guarendo Lexa, tra poco uscirai di qui”
“Dici la stessa cosa da tre anni Anya, non cambierà niente” le prendo la mano “Apprezzo la tua positività, davvero, ma è inutile, ti stai solo illudendo”
“E allora hai deciso di passare la tue giornate a letto aspettando di morire?”
“Si il mio piano era questo e poi che dovrei fare?”

“Riassembla il gruppo, trovati qualcosa da fare, potresti anche prenderti il diploma, la dottoressa mi ha detto che hanno dei corsi-”
“Si lo so, ma ho 20 anni e la leucemia penso che prendermi il diploma sia l’ultimo dei miei problemi”
“Va bene, come vuoi, io devo andare a lavoro, domani quando vengo ti voglio trovare sveglia e attiva”
“Contaci”

Appena esce dalla camera mi ributto sul letto, con il cuscino in faccia e provo a riaddormentarmi.

Giusto per mettere le cose in chiaro, mi chiamo Lexa Woods, in realtà Alexandra all’anagrafe, ma è troppo lungo e principesco, ho 20 anni e sono chiusa in questo ospedale da quando ne ho 17.

Quando sono stata ricoverata il mio era un tumore benigno, non vi interessa sapere dove, che sarebbe dovuto guarire nell’arco di pochi mesi e forse con un giro di chemio, poi non si sa come, ha fatto l’evoluzione, tipo Pokémon, e si è trasformata in leucemia che non ha intenzione di migliorare, non mi ricordo quanti giri di chemio ho fatto in questi anni, forse troppi, ma ora stiamo fermi, aspettando qualcuno che possa donarmi il midollo.

Purtroppo io e Anya non siamo compatibili, quindi mi hanno messa in una luuuuunga lista di attesa e probabilmente morirò prima che possa arrivare il mio turno.

Ci vediamo dall'altra parte-CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora