Capitolo 19

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I giorni sono passati troppo in fretta, Lexa si è indebolita velocemente e da ormai 4 giorni è chiusa in terapia intensiva, questo significa che sono 4 giorni che non la vedo, perché in terapia intensiva possono entrare solo i parenti, almeno fino a che la situazione non sarà troppo critica, questo è quello che mi ha detto mia madre.

Sono all’albero con gli altri, ma nessuno ha voglia di parlare, nessuno ride, nessuno scherza, Raven e Luna non si baciano come gli altri giorni, in più Raven ha smesso di nuovo di mangiare, Murphy sta fumando perché non c’è nessuno, come Lexa, che si alza gli toglie la canna di bocca spezzandola in mille pezzi, O ha avuto un altro crollo, è strettamente controllata, ed io, che posso dire, sono devastata, non dormo più, non riesco senza di lei, piango guardando le nostre foto, sono tornata alla mia vecchia camera, non riesco a stare in quella di Lexa, mi guardo allo specchio, ogni sera, toccandomi i punti dove si vede ancora qualche succhiotto sbiadito.

Anya è l’unica fortunata che può andarla a trovare prima che la situazione sia troppo critica, ci dice sempre la verità, ossia che non sta bene, peggiora ogni giorno di più.

“Tra una settimana è il tuo compleanno, giusto?” chiede Raven interrompendo il silenzio
“Non lo festeggerò”
“Ma fai 18 anni, Lexa vuole che tu festeggi”
“E io voglio che Lexa viva, ma sai cosa Raven non si può avere tutto dalla vita, a volte non si ha proprio un cazzo” mi alzo e me ne rientro in ospedale.

Mi dirigo in quella che era camera NOSTRA, tocco le pareti, il letto, i mobili, tutto mi ricorda di lei, entro in bagno e i ricordi di quando le ho tagliato i capelli, di quando MI ha tagliato i capelli, se mi concentro riesco ancora a sentire la sua voce che mi sussurra all’orecchio ‘Sei perfetta’.

Urlo e tiro un pugno allo specchio rompendolo, la mia mano inizia a sanguinare “PERCHE’ TU PUOI ESSERE SANO E QUELLO DI LEXA NO, PERCHE’” sto impazzendo, mi sono anche messa a parlare con il mio sangue.

Il sangue inizia a gocciolare a terra, quel rosso intenso che scorre caldo sulla mia pelle, mi crea del sollievo, mi concentro sulle gocce di sangue senza pensare ad altro, prendo un pezzo di vetro, caduto dallo specchio, tagliandomi la mano, creando altro sangue, non sento niente, non vedo niente, solo la macchia di sangue sui miei vestiti e sul pavimento, osservo il pezzo di vetro che ho in mano, vedo il mio riflesso, mi siedo a terra in mezzo al mio sangue, ricomincio a piangere.

Vedo con la coda dell’occhio mia madre corrermi in contro preoccupata, so che mi sta parlando ma semplicemente non mi va di risponderle, arriva Gustus che mi prende e mi stende sul letto, l’odore di Lexa è ancora qui, mi disinfettano entrambe le mani e me le fasciano.

“Clarke che cosa volevi fare?”
“Niente, è stato un incidente”
“Perché avevi quel pezzo di vetro in mano?”
“Vedevo il mio riflesso”
“Non potevi vederlo dalla specchio intatto?”
“Non poteva rimanere intatto”
“Perché?”
“Perché vedevo anche lei nel riflesso”
“Clarke-”
“Voglio dormire”
“Va bene, vuoi che rimango con te?” scuoto la testa
“Voglio stare da sola”
“Ok, dormi bene tesoro” mi bacia la fronte e se ne va.

Prendo una felpa di Lexa, la metto come fodera di un cuscino e mi stendo sopra il cuscino come se avessi la testa sul suo petto, non sento il suo battito, ma almeno c’è il suo odore che mi culla.

“Clarke ti devi svegliare”
“Lasciami stare Rae”
“Si tratta di Lexa” appena sento il suo nome apro gli occhi e mi alzo in piedi, gli occhi di Raven sono rossi e pieni di lacrime

“No, no, no, no” inizio a correre per arrivare in terapia intensiva ma Gustus, sotto ordine di mia madre, mi blocca “LASCIATEMI ENTRARE, DEVO VEDERLA LASCIATEMI ENTRARE”
“Clarke adesso non posso farti entrare mi dispiace”
“MAMMA TI PREGO, DEVO VEDERLA PER FAVORE”
“Non adesso Clarke” dice per poi entrare nella stanza dove teoricamente c’è Lexa, mi giro e vedo Anya e tutto il gruppo seduti per terra
“Anya chiedi di entrare, sei sua sorella, tu puoi entrare”
“Ho già chiesto Clarke non posso entrare neanche io” mi giro verso Gustus
“SE LA MIA RAGAZZA MUORE DA SOLA IO GIURO SULLA TOMBA DI MIO PADRE CHE VI PENTIRETE DI ESSERE NATI”

Ci vediamo dall'altra parte-CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora