La verità

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CAPITOLO 18 ( di Francycom )
Ero sconvolta?Forse. Avevo paura?No. Horeith era al sicuro sotto un incantesimo di Maghisa. Ero confusa e in cerca di risposte? Assolutamente si. Maghisa da quando eravano sfuggiti a Metit non aveva aperto bocca e io avevo troppe domande che mi danzavano per la testa. Io me ne stavo lì, sulla prima parte di dorso di Luce mentre Maghisa era seduta tra le ali di Luce, in silenzio con la faccia indecifrabile, non si capiva cosa provasse in quel momento.

<<Luce, fermati appena riesci. Dobbiamo delle cure ad Horeith e delle spiegazione a Cristina>>disse alzando il viso. Eravamo esattamente a pochi metri da un villaggio, così Luce planò ed atterrò nel mezzo di una radura riparata dalle chiome verdi e folte di sequoia. Successivamente Luce poggiò Horeith sul terreno e mi parlò.

<<Vai, qui ci penso io a lui. Quando tornerete chiariremo tutto.>>

<<Certo...va bene.>>

Io e Maghisa ci incamminammo tra le foglie degli alberi verso sud senza proferire parola. Eravamo entrambe stanche e provate da ciò che avevamo visto poche ore prima.
<<So che hai tantissime domande a cui non riesci dare una risposta, quindi vai, chiedimi pure tutto quello che vuoi e io ti risponderò>>sputò lei tutto d'un fiato

Ci pensai su. Feci uno sforzo immane per ordinare le idee nella mia testa. Poi trovai quella giusta.

<<Chi è Metit? E perché ti ha chiamato Itraehl?>>

<<Quella che ti sto per raccontare è una storia che risale ad anni ed anni fa>>

<<Quanti anni?>> <<Milioni. Forse miliardi. Ho smesso di contarli da tempo. Comunque, conosci la storia che le nonne raccontano ai nipoti? Che la mogli raccontano ai mariti? Che i sacerdoti raccontano ai fedeli?Sono tutte vere. Credo che tu abbia già incontrato il saggio, non è forse così?>>

<<Si. Mi disse che ogni mille anni la magia si rinnovava dato che Luce ed Obscuro trasferivano la loro magia nel cuore di due ragazzi per preservarla>>

<<Non vorrei essere io a dirti questo, ma devo>>sospirò. Stavo iniziando a preoccuparmi. Tutto era così complicato, maledizione!

<<Ogni mille anni, la magia si rinnova, ma non perché Luce ed Obsuro trasferiscono la loro magia. Il nostro viaggio inizia nel 3019, sulla Terra>>

<<Ma come è possibile? Siamo solo nel 999!>>

<<Non questa Terra, Cristina. Quella di cui parlo è una Terra andata perduta, lontanissimo da qui, non saprei dirti quanto. Non era rigogliosa tanto quanto Terra, ma inquinata, con palazzi che parevano sfiorare l'atmosfera e con tecnologie che non erano neanche, per il minimo dubbio, comparabili a quelle di un tabellone per capire con quale drago si ha più intesa. No, con quelle tecnologia sembrava di avere tutta la magia del mondo nelle tue mani. Io ero una persona qualunque: ero un'informatica, lavoravo per creare robot>>

<<Cosa sono dei robot?>> chiesi

<<Te lo spiegherò>>sorrise<< Tornando alla storia: eravamo un gruppo di venti persone, tutte tra i migliori informatici del mondo e non avevamo una sola cosa in comune. Infatti avevamo tutti delle religioni diverse, delle culture diverse: tra queste venti persone oltre a me c'erano anche Metit e Caroline, colei che tu conosci come ''signorina Elisabeth''. Un giorno ci diedero delle tute spaziali e, senza preavviso, ci fecero iniziare un corso assieme ad una missione: cercare un pianeta dove la stirpe umana non avrebbe più potuto distruggere. Prima di lanciarci nello spazio ci operarono: le nostre stessa tecnologie furono inserite dentro di noi. Non so per quanto viaggiammo, ma un giorno approdammo sulle coste di un corpo solido e, appena usciti dalla navicella, ci apparse un ologramma.Ci disse cosadovevamo fare:un nucleo costituito da oro puro e argento andava fatto calare all'interno del pianeta, e solo dopo questa operazione l'ologramma apparse di nuovo. Ogni mille anni quel nucleo di oro e argento sarebbe riemerso e, una volta ricaricato di energia vitale, si sarebbe automaticamente riposizionato dove doveva stare: nel centro del pianeta. Met...>>

<<È a questo che serviamo quindi, io e Nick!>> urlai sconvolta. Non dubitavo che, ospitare il potere di Luce e combattere con Nick sarebbe stato meno pericoloso, ma imparare che coloro che dovrebbero guidarti sanno già che morirai non è affatto invitante a seguirli.
<<Aspetta Cristina, fammi finire>>rispose lei con una voce incrinata<<Metà del nostro gruppo non fece niente mentre l'altra metà si mise subito alla ricerca di un modo per eliminare dal nucleo di pianeta il dispositivo. Intanto trovammo un villaggio, con una quarantina di uomini e donne. Io non facevo parte del gruppo che accettò la cosa e basta,credevo ci fosse una soluzione. Quel gruppo fu nominato dagli uomini del villaggio ''Miir'' perché i membri dedicavano tutto il loro tempo ad aiutare questi uomini e a farli progredire. Noi fummo definiti ''Roas'' perché non aiutavamo il progresso, ma ci concentravamo solo sull'estrarre dal centro del pianeta. È inutile che te lo dica/ È inuti: non ci riuscimmo. Dopo mille anni il pianeta in pochi secondi si disintegrò e si ricompose, lasciandoci vivere, e così faceva ogni mille anni>>

<<Cosa vorresti dirmi con tutto questo?>>

<<Che tutto quello che riuscimmo a fare fu ridurre il costo delle vite a due. Creammo poi, due animali che potessero racchiudere e custodire l'energia vitale di queste due persone,donando loro un po' del nostro sangue. Ogni mille anni però non si riesce ad evitare la Configurazione: qualsiasi forma di vita tranne noi Miir e Roas scompare. C'è un modo però per salvare uno dei due guardiani: se l'energia di un individuo basta, l'altro sopravviverà alla Configurazione>>

Ero scossa. Molto. Io e Nick moriremo. Oppure solo io o solo lui. Ma che differenza faceva, in fondo? Io sarei sopravvissuta ad untale shock o, addirittura, senza Horeith? Cos'avrei fatto dopo?

<<Senti Cristina, lo so che è shoccante, ma devi ascoltarmi ancora un minuto. Io scoprii il piano di Metit e, per fermarlo, mi unii ai Miir, dove incontrai Jules. Metit mi trovò e mi cancellò la memoria. Feci in tempo però a confidare i suoi piani a Jules. Dobbiamo assolutamente trovarlo, e con lui tutti gli altri Miir>>

<<Ti aiuterò>>risposi. Dipendevo anche io da quella missione? Non lo sapevo, ma cos'avrei potuto fare altrimenti?

<<Io...grazie Cristina. Non credevo mi avresti ascoltato per più di cinque minuti e...sappi che mi dispiace. Sappi che darei la mia stessa vita per non ricordare tutto ciò che ho visto in queste migliaia di anni>>

La guardai. Una sola lacrima le solcava la guancia destra, piccola e solitaria, quasi invisibile. Credo che le sorrisi. Oppure feci una smorfia, non lo so, ma finalmente entrammo in città. Osservai le pareti di un'istituzione: c'era un mosaico rappresentante il nostro cielo stellato. Com'era la Terra? Quella di cui Maghisa o meglio, Itraehl, aveva parlato? Cercai di immaginarmela ma non ci riuscii. Pensavo ancora alle parole di Maghisa...'' tutto quello che riuscimmo a fare fu ridurre il costo delle vite a due''.
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SPAZIO AUTRICE:
Ciao sono LindaComandini, ho rubato lo spazio autrice al capitolo di Francycom perché volevo dirvi che è tutta colpa mia se il capitolo non è arrivato in tempo lo scorso fine settimana. Francycom me lo aveva mandato, ma io oberata dai compiti della scuola me ne sono scordata completamente.
Grazie ancora a tutti
~Linda

Io, il mio drago e il mio potereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora