CAPITOLO 20 ( di Omega36 )
Guardo Luce atterrare con impeto tale da far tremare la terra stessa. Sharonne è immobile nonostante tutto e mi meraviglia, ma probabilmente sta comunicando con il suo drago: Reclais è una statua come la sua compagna.
Sono abituati , credo.
Luce si scuote dalla polvere causata dall'atterraggio e ruggisce.
-Cristina stai bene?!- mi urla la sua voce preoccupata nella testa
-Sto bene - le rispondo acidamente, anche se l'ansia cresce sempre di più.
-Lo so , ti ho nascosto molte cose, rimedierò, ma non andare con loro! Intendono consegnarti a Nick!-esclama Luce.
Sto ancora ascoltandola quando noto un movimento improvviso. -ATTENTA!-. urlo a Luce.
Lei nota in tempo l'attacco di Reclais e con un balzo lo evita.
Io cerco disperatamente di aiutarla ma una mano forte mi stringe la spalla.
È Sharonne.
Mi concentro sullo scontro e Luce è in netta difficoltà: Reclais è molto più grande ed esperto di lei: in questo momento sta solo giocando. Intanto i soldati di Sharonne mirane con le balestre alle sue ali. Mi vergogno per averla abbandonata, ma ho un bisogno disperato di risposte.
Sharonne sta prendendo delle granate dalla cintura e mi sorprendo perché non le avevo notate, mi preoccupa il fatto che sono circondate da aculei. Ne prende 2 per mano e le lancia contro Luce...chiudo gli occhi aspettando il rumore dell'esplosione: non voglio vedere.
Mi preparo per l'esplosione, ma tutto ciò che sento sono le frasi stupefatte dei soldati e di Sharonne.
-Ma che cosa...?- mormora sbigottita quest'ultima.
Apro gli occhi e vedo la bomba sospesa in aria.
I soldati si riprendono dallo stupore e tornano a scoccare frecce, questa volta mirando e mirano alle bombe.
Poi due cavalieri emergono da una nebbia che si sta diffondendo dal bosco circostante offuscando la vista.
Sono estremamente diversi. Uno e un colosso probabilmente alto 2 metri. Indossa una corazza d'argento a piastre con dettagli in ebano mentre l'elmo copre tutto il viso tranne gli occhi ed impugna una mazza ferrata finemente decorata con punte di diamante. L'altro è più basso ma non meno temibile. La sua armatura è dello stesso colore dei dettagli di quella del suo compagno: color ebano. Ha anche un pennacchio nero ed impugna uno spadone a due mani piuttosto largo.
Tutti sono colpiti dall'arrivo dei due nuovi individui.
-Jules??!...- sento Luce sbigottita.
La posso capire perfettamente.
Uno di quelli è il mio maestro!
Finalmente !!Ricordo che sia Luce che Maghisa hanno ribadito più volte il fatto che è lui l'unico in grado di darmi delle risposte. mi deve dare le risposte.
I due guerrieri si fermano a non meno di 7 metri da Luce e i soldati.
Il colosso e il guerriero squadrano uno ad uno i soldati senza proferire parola. Poi Sharonne si risveglia da quel finto torpore.
-ATTACCATELI! -grida.
Il Colosso batte un piede per terra e un onda d'urto si sprigiona facendo volare tutti i soldati intorno a Luce. Io, Sharonne e Reclais invece barcolliamo.
I due guerrieri si dividono. Il colosso va verso Maghisa che è più lontana ma circondata da molti soldati compresi i due soldati identici con gli occhi inquietanti, ma per lui non sono un problema. Colpisce i soldati con una violenza inaudita scaraventandoli da tutte le parti. I soldati gemelli si avventano contro di lui ma vengono scaraventati via come pupazzi. L'altro guerriero invece scatta verso di me. Sharonne sfila la balestra dalla tracolla e inizia a colpire il combattente. I dardi non gli danno minimamente fastidio. Il drago di Sharonne avverte la minaccia e con un balzo si avventa sul guerriero ma Luce, seppur ferita e più piccola di lui, fronteggia Reclais e gli sferra numerose zampate. Mentre i due draghi cadono per terra come macigni, il guerriero spicca un salto in avanti per evitarli e prepara lo spadone per un attacco verso attaccare dall'alto. Sharonne mi molla ed evita con un balzo il poderoso colpo. Il guerriero mi spinge via. Sharonne trasforma il suo bastone in una spada lunga ma sottile, dall'elsa lavorata, con venature cristalline che la cospargono interamente su una base di adamantio lavorato per una presa a due mani, mentre la lama è forgiata in opale puro. Lo scontro che vedo è qualcosa di unico:per la prima volta i miei nemici sono in netta difficoltà. Sharonne sta sferrando fendenti in rapida successione ma il suo avversario prima li schiva con facilità nonostante l'armatura pesante, poi reagisce con un incredibile colpo che la sbilancia. Successivamente mulina lo spadone e mena un fendente che rompe la guardia di Sharonne procurandole sul braccio destro un grande taglio slabbrato, ma sfortunatamente Sharonne riesce ad impugnare lo spadone solamente con la mano sinistra. A due metri da noi il colosso ha liberato Maghisa, ora invece sta correndo verso di noi per dare man forte all'altro combattente. Maghisa mi raggiunge, slega le corde che mi impedivano qualsiasi movimento, mi alza e mi stringe forte. Io rispondo all'abbraccio. Sento un po' del rancore che provavamo andarsene. Ci sciogliamo dall'abbraccio e andiamo a dare una mano ai guerrieri. Luce nel frattempo sta giocando di strategia per intrattenere Reclais. Sharonne ormai si difende da ogni colpo schivandoli. Quando vede arrivare me e Maghisa valuta velocemente la situazione e si mette a correre.
Sento un ruggito assordante.
Mi giro e vedo Luce volare contro degli alberi mentre Reclais, ferito e ansimante, vola dalla sua compagna, si prepara ad afferrarla con una zampa: vuole fuggire.
Anche il colosso capisce il piano di Sharonne e si porta la mazza dietro la schiena, poi essa comincia ad illuminarsi. Ormai manca poco ed io inizio a correre per bloccare Sharonne ma Maghisa mi blocca e capisco il perché: il colpo che sta per essere lanciato dal colosso sarà tremendo.
E non mi sbaglio: un'onda di pura energia viene scagliata verso i nostri nemici.
Ma purtroppo Reclais è più veloce di noi e riesce ad afferrare Sharonne volando via e ad un altezza troppa elevata per colpirli.
Il guerriero più piccolo si avvicina a me e ripone il suo spadone nel fodero e cosi anche il colosso.
-Dobbiamo accamparci nella foresta -La sua voce è bassa ma piacevole.
-Ma Metit non ci verrà a cercare ?-gli chiedo titubante.
Scuote la testa.
-No, perché ormai sta cercando un luogo molto importante. Ora veniamo alle presentazioni: lui è Omega- dice indicando il colosso.
Faccio un inchino accennato e lui ricambia.
-Sei tu Jules?!- gli chiede Maghisa avvicinandosi ansiosa.
Il guerriero si toglie l'elmo e vedo un uomo di circa trentacinquenne con dei corti capelli neri e dei occhi marroni molto scuri.
-Si sono io, Maghisa. Ma parleremo dopo. Ora dobbiamo cercare Luce e curarla-.
Ci dirigiamo nella piana dove si era fermata Luce, e lei appena ci vedesi alza e a grandi falcate, ma pur sempre zoppicando, viene verso di noi. Si ferma di fronte a me e ci fissiamo, poi io corro ad abbracciarla mentre lei mi appoggia il muso sulla spalla. -Scusatemi ma purtroppo devo chiedervi di rimandare i saluti a più tardi- ci dice Jules.
Annuiamo entrambe e mi allontano. Jules e Omega si avvicinano a Luce e posano la mano sul suo corpo e iniziano a guarirla usando una lingua a me estranea, ma vedo Luce che si rilassa, che le ferite più grandi si ricoprono con una crosta e che le più piccole guariscono quasi immediatamente -Scusa Luce ma abbiamo operato una guarigione lieve. Appena ci accamperemo cercheremo di risanarti completamente, ma fino ad allora dovrai resistere- esclama Jules togliendo la mano imitato da Omega.
Luce annuisce, poi Jules si rivolge a tutti.
-Seguitemi: andremo in luogo dove potremmo riposarci, ma dobbiamo muoverci-.
La sera giunge molto veloce e in un paio di ore ci siamo inoltrati nella foresta. Però sono tesa: nonostante tutto siamo ancora in pericolo.
Per impiegare il minor tempo possibile abbiamo corso per un paio di ore senza fermarci, inoltre abbiamo formato una fila ordinata per lasciare meno tracce possibili.
Vado a sbattere improvvisamente contro Maghisa che mi blocca e vedo che siamo finiti in una grande radura.
-Jules dove siamo e perché ci siamo fermati?-chiedo.
Lui si gira e mi sorride.
-Perché questo è il santuario di Feomor, uno dei santuari più potenti. Inoltre questo santuario respinge chi ha intenzioni maligne-.
Ci accampiamo con le stelle a farci compagnia.
Mentre Luce si adagia per terra molto stanca, Jules e Maghisa si occupavano di accendere un falò, invece Omega andava a caccia.
Dopo mezz'ora Omega torna con dei frutti e dei conigli.
Lo notano anche gli altri e ci sediamo intorno al falò.
La tensione che è presente Jules e Maghisa si potrebbe toccare.
Decido di rompere il ghiaccio.
-Jules perché ci siamo incontrati solo adesso e non prima sulle montagne?-. Maghisa distoglie lo sguardo, Luce ascolta e finisce di mangiare i conigli mentre Omega pulisce i frutti.
Lui sospira e guardandoci inizia a raccontarci.
-Dovevamo incontrarci tra le montagne è vero, ma non in quel villaggio abbandonato. L'incontro doveva avvenire in un altro più lontano. Temo inoltre che tu sia stata guidata lì con l'inganno: probabilmente é cosi che Metit è riuscito a influenzarti facendoti accettare l'oscurità.
Tace per farmi elaborare queste informazioni poi riprende a parlare .
-So che Maghisa e Luce ti hanno nascosto molte cose ma non pensare che lo abbiano fatto per recarti un torto. Spero che abbiate risolto perché Metit vuole questo: dividerci.-
Io e Maghisa ci guardiamo e capiamo che nessuna ha da rinfacciare qualcosa all'altra. Luce mi trasmette affetto e sorrido, poi Jules riprende a parlare.
-Ottimo, é un inizio. Da domani voglio iniziare il tuo addestramento con l'aiuto di Omega e Maghisa. Va bene anche a te Luce?-
Luce, rimasta così silenziosa da dimenticarmi di lei, risponde direttamente nella testa di tutti.
-D'accordo-esordì.
Annuisco anche io. Da domani darò il massimo, anche di più, non voglio più essere di intralcio nei combattimenti. E con Jules, Omega e Maghisa posso farlo: posso diventare chi salverà questo pianeta.
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Io, il mio drago e il mio potere
FantasyNello stato di Kiree tutti i sedicenni devono passare un esame che gli dirà qual'é il loro drago. Durante l'esame di Cristina però accade qualcosa di imprevisto. Non vi anticipo nient'altro, leggetelo :) PS: questo non é una storia comune, è scritt...