Sharonne de le Montis

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CAPITOLO 19 ( di Francycom )
Girammo per quel villaggio a lungo, esaminando tutte le vie, tutti i vicoli e tutte le piazze. Non sapevo cosa stavamo cercando, credevo non lo sapesse neanche Maghisa. Eppure tutto d'un colpo si fermò e si mise a scrutare intorno a lei Eravamo al limite del villaggio, e bastavano pochi passi per entrare in una folta foresta. Le strade erano piene di vita fino a quando Maghisa non si era fermata, poi tutti erano corsi nelle proprie case, qualcuno urlando di muoversi, altri chiudendo la porta con il chiavistello. Eravamo rimaste sole all'inizia di quella foresta verde e rigogliosa, ma che sembrava nascondere temibili segreti. Qualcosa si era mosso tra gli alberi, poi si era fermato nuovamente. Maghisa si fece attenta, posando le mani sulle sua spade reduci dallo scontro con Metit. Le si era rabbuiato tutto d'un tratto il viso, e un'ombra di preoccupazione le si era dipinta sotto gli occhi.

-Al mio tre corri più veloce che puoi da Luce, io ti sarò dietro- mi disse senza muoversi.

-Ma cosa vuol dire Maghisa?-

-Uno- aveva sussurrato-Due- questa volta il suo sussurro era appena udibile a causa del cozzare di spade e dallo scalpitare di zoccoli-Tre!-

Al suo urlo cominciai a correre, impaurita non solo dal fatto che stava succedendo tutto troppo in fretta, ma anche dal fatto che da dietro di noi provenivano versi di bestie, il rumore di artigli che raschiavano il suolo, di denti che battevano come a prendere l'aria, di ali sbattute come per creare dei tornadi. Sentivo dietro di me la presenza di Maghisa mentre ero intenta a correre tra le vie per arrivare all'entrata, che era per noi l'uscita, del villaggio e raggiungere Luce. Stavo per oltrepassare il cancello sfinita dalla corsa quando mi sono improvvisamente sentita tirare per il colletto del mantello e caddi a terra. Rotolai per qualche metro poi sentii un piede poggiarsi sul mio fianco fermando la mia rotolata. Ero ancora stordita, e improvvisamente mi sentii sollevare. Poi mi venne tolto il cappuccio dal viso e mi ritrovai davanti una donna, sui venticinque anni, con dei capelli biondi albini e gli occhi nerissimi. Vestiva una canottiera con sopra uno scialle e una gonna strappata su un lato. Gli avambracci sono completamente ricoperti da un unico bracciale d'oro con incastonato dell'ametista e in mano ha un bastona. Sulla cima c'è una specie di angelo con le ali da drago, anch'esso oro.

-Il cuore d'ombra...Metit ne sarà felice-sibilò tra i denti la donna.

-Sharonne non farlo ti prego!- urlò Maghisa.

Era anche lei tenuta da due uomini alti circa due metri, con spalle larghe e capelli biondi. I due uomini si differenziavano solo per il colore degli occhi: quello che teneva Maghisa dal lato destro li aveva ambrati con riflessi dorati, quella alla sua sinistra invece li aveva blu scuri con tracce di nero. Non sembravano veri, piuttosto apparivano come qualcosa di sovrannaturale, strano. La donna rise.

-Fammi capire, io dovrei dar retta a te, Itrahel? Finirei solo con il commettere qualche specie di errore madornale- le urlò contro, poi si girò nuovamente verso di me.-Che scortese, scusami. Sono Sharonne de le Montis, regina dei briganti nella foresta di Mont. Non so cosa ti abbia detto questa donna, ma sappi che sono tutte bugie-.

-E cosa mi dice che pure le tue non siano bugie?-

-Luce stavolta ne ha scelta una tosta finalmente- disse ridendo- domani mattina partirai in viaggio per raggiungere Nick e Metit, intanto ti potrei onorare rispondendo ad alcune tue domande, ma solo perché purtroppo hai dovuto subire le bugie di questa strega-

-Io non vi seguirò da nessuna parte! Non mi costringerete, Luce mi aiuterà!- dissi tra i denti.

-Sei anche molto esilarante. Credi che Luce sia l'unico drago supremo che esista? Ognuno di noi ne ha uno, compresa Itrahel! E la vuoi sapere un'altra cosa? Tutti i draghi minori sono morti, perché questo mondo è stanco di disintegrarsi ogni mille anni. Anche la popolazione muore sempre più velocemente. Sarà questione di due o tre millenni e questo stupido globo si disintegrerà, anche per colpa di Itrahel-.

Io, il mio drago e il mio potereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora