La fine di tutto

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CAPITOLO 23 (di Francycom)
Il viaggio era stato lungo e parecchio scomodo vissuto nella mia posizione: nelle zampe di un drago. Però mi era servito a riflettere. Più che mai ora ero convinta di fare la cosa giusta. Nulla però mi vieta di essere felice appena tocco di nuovo la terra ferma.

-Come è stato il viaggio?- mi chiede Sharonne.

-Meglio se non mi esprimo-.

Mi guardo intorno per capire dove mi trovo e, soprattutto, dove si trova la fantomatica base dei cattivi. Cattivi che si sono rivelati buoni.

-Cristina!-

Non faccio in tempo a girarmi che sono tra le braccia di Horeith.

-Non ci crederai mai. Questi non sono uomini comuni! Li hai mai visti nelle loro reali forme? Sono incredibili!-

Horeith ha gli occhi illuminati mentre parla di loro, di questi cattivi buoni. Quanto suona strano.

-Ciao Horeith- lo abbraccia. Poi gli lasciai un piccolo bacio sulle labbra. Non potevo credere che tra poco sarebbe finito tutto. -Potresti portarmi da Metit e Nick?-

-Al suo servizio, mia signora- disse ridendo.

Non mi ero mai accorta di quanto fosse cristallina la sua risata. E poi, mentre ci incamminammo, lui continuava a parlare. Ma io ero troppo occupata per ascoltarlo: lo stavo fissando, scolpendo ogni suo singolo lineamento nella mia mente perché fosse con me fino alla fine, perché fosse l'ultima cosa che avrei visto. Mi era già capitato di fissare una persona in quel modo: ero ancora all'accademia e un'epidemia aveva infettato quasi tutti nella scuola. Ai più forti bastarono due mesi di riposo ed erbe medicinali in abbondanza. Per i più deboli invece non c'era cura ma solo speranza. Si tentava solo con chi aveva più speranze. Ed io, stranamente, ero tra una di coloro che si rimisero in salute in fretta. Ma la mia migliore amica no. Che poi non era la mia migliore amica, ma una dei pochi che avevo e che quindi mi tenevo stretta. Ogni giorno, quando finivano le lezione passavo cinque minuti nella sua stanza ad osservarne il viso, così che, nel caso fosse morta, non l'avrei scordata. Non credo di essere riuscita nel mio intento: non mi ricordo nulla di lei.

Solo quando ci fermiamo davanti ad una cabina in lamiera distolgo lo sguardo. Metit passa il polso sulla lamiera e improvvisamente una porta si apre.

-Dopo di te- mi sorride.

Entro in quella cabina, ma non ne capisco l'utilità, avrà un'area di quattro metri quadrati ad occhio, a misure probabilmente meno. E poi vengo risucchiata verso il basso. Atterro su un cuscino, ritrovandomi nella stanza dove ho incontrato Metit nella visione.

-Oh Cristina!- sento dire dietro di me.

Quando mi giro trovo davanti a me Nick che non esita ad abbracciarmi.

-Mi spiace. Per tutto.-

Non posso far altro che abbracciarlo a mia volta, sento che le sue parole sono sincere.

Quando compaiono anche Horeith e Metit dall'apertura mi rivolgo a tutti.

-Spiegatemi subito il piano, dobbiamo muoverci il più in fretta possibile.-

-Appena arriveranno i nostri compagni con tutti i Miir cominceremo la discesa verso il nucleo. Ma, prima di spiegarti tutto dobbiamo darti una...novità-

La voce di Metit era decisamente cambiata pronunciando l'ultima parola. Ora sembrava a disagio e ancora più dispiaciuto.

-È Horeith il cuore d'Ombra. E devi accettarlo, mi spiace.-

Mi cade il mondo addosso. Volevo sacrificarmi per lui, per il mondo che avrebbe potuto vivere, per la vita che si meritava. Ed ora mi hanno detto che lui verrà a morire con me.

Io, il mio drago e il mio potereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora