I compromessi di Nathaliel e Susan

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CAPITOLO 10 ( di giulia_fangirl )
Horeith? Per quale assurdo motivo doveva trovarsi lì?

Ci pensai mentre rimanevamo solo io e lui in piedi tra le banconate. Poi ripensai alle parole della donna 'figlio mio'. Quindi quella signora era sua madre, ecco il perché passava lì la maggior parte del tempo. Ma che cosa avevano lui e la madre da nascondere al padre?

Dopo questa mia deduzione mi resi conto del silenzio imbarazzante che si era creato. Horeith prese la parola:

"Assurdo ritrovarci dopo così poco tempo, meno di una settimana se non sbaglio! Ora scopri dove passò le mie giornate."

"Non ho cattive intenzioni... non so cosa potrebbe cambiare" dissi senza dare troppo peso alle mie parole.

"Mi dai la tua parola e la garanzia che non lo dirai a nessuno?"

Io annuì e lui mi prese la mano, arrosii ma non mi vide poiché era impegnato a trascinarmi per una lunga scala a chiocciola.

Poi slegò una cordicella che portava al collo. "Tienila, ripeti ciò che ti dico!" mi disse. Io presi in mano l'oggetto e strinsi tra le mie e le sue mani la chiave agganciata, poi ripetersi lentamente tutto ciò che Horeith diceva.

Poi presi posto su una poltrona, di fronte a dei quadri. "Vedi, tutto quello che é in questa stanza é ciò che rimane della storia dei miei genitori... Mio padre era follemente innamorato di mia madre, poco importava se avrebbe dovuto sposare qualcun'altro. Loro si vedevano segretamente - Horeith prese un disegno fatto a matita di una donna mentre lo diceva- ma mio padre non poteva semplicemente scappare con lei. Doveva trovarsi un lavoro e nei giorni seguenti trovò il modo per essere pagato dalla Resistenza: uccidere tutti i cavalieri non ancora in possesso di un drago, per questo (dopo un paio di mesi) gli diedero il grande dono di capire chi ne avrebbe posseduto uno.

Non capirò mai che cosa provò quando scoprì che mamma era una di loro. Chiese a uno stregone della resistenza di potergli levare quel potere, ma disse che non esisteva un contro incanesimo e che l'unica cosa che avrebbe potuto fare sarebbe stato levare dai suoi ricordi. Inimmaginabile, ma doveva farlo e poi tornò a vivere in città; in fondo non aveva più motivo per restare al lavoro.

Intanto mia madre era già al terzo mese di gravidanza, così per non creare scandalo Si fece perpetua e visse in questo monastero; mi partorì qui e mi fece crescere segretamente in questa stanza. -era quasi in lacrime- Poi crescendo fuggì e per qualche casualità mi trovò mio padre, anche se non mi aveva mai visto conosceva il mio nome e mi trattò come un figlio -oramai era disteso su di una branda con i solchi di lacrime sul viso- senza sapere che ero quello vero!"

"Come hai saputo tutto questo, hai detto che eri piccolo, no?"

"Me lo ha raccontato mia madre, quando avevo circa 10 anni... ci rimasi malissimo."

Io non lo conoscevo bene, ma mi faceva troppa pena per lasciarlo su un materasso grande la metà di lui da solo. Mi sedetti lì vicina e lo abbracciai forte, sapevo cosa si provava a non avere nessuno che ti capisce o che prova a capirti.
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SPAZIO AITRICE:
Ciaoo a tutti cari lettori.
Scusate il ritardo, ma abbiamo avuto qualche problema. Inoltre per problemi di tempo Manutroiano e Hikary sono usciti dalla storia.
Grazie ancora di tutto ❤️❤️
Un bacio 😘
~Giulia
Ps: il prossimo capitolo sarà scritto da Anna_2901

Io, il mio drago e il mio potereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora