12.Si svegliò di soprassalto, col cuore in gola, e prendendo un gran respiro, come fosse rimasta in apnea per parecchi minuti.
Sentiva i battiti del cuore battere irregolarmente nel suo petto, e sudava eccessivamente.
In crisi ad un attacco di panico, cercò di rassicurarsi mentalmente. D'altronde, era stato soltanto un sogno.Un sogno con un che di inquietante, pensò la ragazza... ma pur sempre un sogno.
Si mise a sedere e chiuse gli occhi, portando una mano alla fronte, rimanendo così per alcuni secondi.
Ricorda il tuo nome, le tornò in mente la strana frase.
Dio mio, ci volevano solo i sogni enigmatici.
Poi, corrugando la fronte, portò lo sguardo al suo cellulare, controllando l'ora.
Era ancora pomeriggio, ma a lei pareva fosse già mezza notte. Sembrava aver perso la concezione del tempo, ormai.Persa tra i pensieri, e con ancora il cellulare tra le mani, si dedicò a fissare un punto indefinito della stanza. Poi, dopo innumerevoli secondi, sbloccò il cellulare, e fece ciò che, come d'abitudine, le veniva meglio; andò nell'applicazione Note, e descrisse il sogno in tutti i suoi piccoli particolari che ancora riusciva a tener in mente. Perchè sapeva, avrebbe dimenticato tutto, o parte di tutto, da lì a breve.
Infatti, le veniva difficile ricordare l'accaduto. Era già tutto frammentato e confuso. Quel poco che ricordava, non aveva un gran senso logico; ma, essendo un sogno, ciò era abbastanza normale.Quando ebbe finito, o meglio, quando si accorse che non poteva scrivere altro, perchè non le tornava nient'altro in mente, sospirò con frustazione, alzandosi dal letto. Aveva bisogno di una doccia fredda, per rinfrescarsi un po le idee.
Ma non appena aprì la porta, le si presentò davanti un altro problema.
"Cosa ti serve?" si convinse a chiedere, dopo secondi di silenzio.
"Un po del tuo tempo per parlare con te" le rispose l'uomo, non parlando più con il suo solito tono estremamente autoritario, bensì quasi pietosamente.
La ragazza sbuffò, e lo sorpassò da un lato, non degnandolo di uno sguardo.
"Winter-"
"Ho già dedicato abbastanza del mio tempo per te, nel corso della mia vita. Non intendo sprecarne altro."
L'uomo sospirò, abbassando lo sguardo. "Winter-"
"Non ho voglia di ascoltarti-"
"So tutto" affermò con decisione, alzando la voce.
La ragazza si bloccò, ancora girata di spalle, con la mano serrata sulla maniglia della porta del bagno.
"So dove sei stata. Non saprò tutto nei particolari, ma so dove sei finita."
La ragazza allontanò la mano dalla maniglia, ma non si voltò ancora. Non sapeva come comportarsi, ora. Negare, o non negare?
"E so benissimo che hai tante domande e pensieri a riguardo. Io posso chiarirti ogni dubbio-"
"No che non puoi!" rispose ringhiando la ragazza, voltandosi a guardarlo. Fu un gesto involontario e privo di riflessioni.
Prese un gran respiro; ormai, non poteva tornare più indietro.
"I miei genitori non sono morti per un incidente stradale, non è vero?" chiese lei, guardandolo con scrupolo.
L'uomo rimase a fissarla per una decina di secondi, prima di dare una decisa conferma all'ipotesi della ragazza. "No, non sono morti per un incidente stradale."

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Etaine
FantastikWinter è una ragazzina sveglia ed intelligente, dotata di un carattere tanto curioso quanto insicuro e ansioso. Un giorno, avara di notizie riguardanti il suo passato incerto, deciderà di intraprendere una strada statole negata fin dall'infanzia. S...