9. Il bacio;

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9.

Winter non dormì esattamente bene, quella notte. Un dolore al braccio le fece compagnia per tutta la nottata, e solo al suo risvegliò capì che ciò era causato dal marchio, che le bruciava insistentemente.

La ragazza non aveva ancora aperto gli occhi quando si portò una mano al braccio, sfiorandolo lentamente. Ma ciò le causò altro dolore; così si lasciò sfuggire un lamento, mentre si metteva velocemente a sedere sul letto, scoprendosi il braccio.

Maledizione, fa male.

Osservò la pelle, visibilmente rossa ed irritata.

Magari se non ci penso, se mi illudo che non faccia così dannatamente male, passerà.

Si alzò quindi dal letto, avviandosi alla finestra.

Le pesavano gli occhi, e la luce la infastidiva.

Non sapeva che ore fossero, ma a giudicare dalla posizione del sole, ne dedusse fossero le 5, o forse le 6.

Poi le porte si spalancarono, facendola sussultare.

"Buongiorno" la salutò Naoise, richiudendo le porte dietro di se.

Winter intanto si era girata, guardandolo assonnata. "Buongiorno."

"Pensavo dormissi ancora" disse, portando le mani dietro la schiena prima di inarcare un sopracciglio.

Winter scosse la testa, abbassando per alcuni secondi lo sguardo, prima di tornare a fissarlo. "Mi sono svegliata da poco."

"Meglio così. Tra poco partiremo", e il suo tono di voce divenne più roco e pungente. "A meno che... tu non abbia cambiato idea" finì dedicandole uno sguardo speranzoso.

Ma lei non rispose, e ciò servì a Naoise a farli intendere.

"Come pensavo" rispose alla fine, annuendo. "Fuori fa freddo, non puoi andare così. Nell'armadio c'è roba più adeguata, metti quella" le ordinò, indicandole l'armadio "quando sei pronta, fatti scortare dalle guardie nella mia stanza."

"Farmi scortare? Ma Naoise, non saranno neanche 10 metri!"

"Non importa, qui le cose funzionano in questo modo."

Non poté replicare, che una dolorosa fitta al braccio la trapassò. Strizzò gli occhi portando il braccio sotto il seno e soffocando alcuni lamenti.

"Winter? Tutto bene?" chiese lui avvicinandosile velocemente, preoccupato.

"No. Continua a farmi male" non riuscì a mentire, parlando sotto il dolore che non sembrava volesse cessare, o darle tregua.

"Fammi vedere."

E senza nessuna risposta le scoprì il braccio, tirandolo leggermente dal polso per distenderlo.

Winter lo guardò, studiando i suoi occhi. E capì.

Deve essere grave.

"Si è infettato."

Ecco.

L'espressione del Principe si fece dunque dura, e il suo sguardo salì lentamente sul volto ancora sofferente della ragazza.
"Dannazione Etaine, perchè non ci hai messo a corrente? Non può essersi infettato in poco tempo! Quando è successo? Sai che se non me ne accorgevo l'infezione avrebbe potuto estendersi ancora?!" parve quasi sgridarla, come un padre sgrida la propria bambina.

Ma io me ne sono accorta solo 15 minuti fa...

Abbassò lo sguardo, mordendosi nervosamente un labbro, sotto un estenuante sospiro di Naoise.

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