16. La prova;

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16.

Bress riuscì a zittirla. La ragazza, infatti, rimase spiazzata e, allo stesso tempo, incuriosita. Non si aspettava da lui un simile ragionamento, e per ciò ne rimase stupita. Non poteva far altro che dargli ragione -mentalmente, s'intende-, perchè, di fatto, l'aveva. Le parole le erano state pronunciate con tono talmente inusuale, che ne rimase persuasa e quasi affascinata. Aveva il potere di rendere interessante ogni argomento, col suo tono.
Ora, piuttosto, doveva decidersi a parlare. Era rimasta in silenzio, con le labbra socchiuse, e gli occhi lievemente divaricati. Sfoggiava un'espressione bambinesca.
"Beh..." cercò di iniziare a compiere una frase, schiarendosi la voce, per acquistare un po di tempo per riflettere. "Nulla da ridire a riguardo. Sono consapevole del fatto di dover trovare io stessa risposte alle mie domande. Sono stata sempre consapevole di ciò", spiegò, tacendo un attimo, per dedicarsi un sospiro. "Ma dovrò pur iniziare a cercarle -queste risposte-, no?" continuò, osservando la sua espressione interessata. "Tornando in quel mondo, seguo il mio istinto", parlò ancora, sollevando il capo. "Restando qui, invece, continuerò ad imbattermi in guai, a quanto pare...", si fece sfuggire infine tale frase che, in realtà, avrebbe voluto evitare.

Bress accarezzò le sue labbra con un pollice, mentre emanava riflessioni.
"Quindi è questo, il vero motivo della tua decisione", osservò, abbassando lo sguardo alle sue scarpe, per pochi secondi, prima di incrociare nuovamente gli occhi smeraldi di Winter.
Il motivo sono io. Se avessi evitato di espormi -ancora per un altro po-, probabilmente non sarebbe qui, in questo momento. Le cose avrebbero preso una piega migliore.
Forse, avrei dovuto aspettare ancora.

Lei, nuovamente spiazzata da inaspettate parole, si auto-convinse di aver trovato un motivo in più per abbandonare il luogo.
Era ansiosa, non riusciva a tenere un discorso con lui e, allo stesso tempo, preoccuparsi del come evadere da tale situazione. La logica le suggeriva di sbrigarsi. Bress avrebbe potuto riprendere il controllo della situazione in un qualsiasi istante. Doveva sfruttare quella distrazione.
Forza, cercò di incoraggiarsi, inghiottendo saliva.

Vide Bress serrare gli occhi, ed i suoi pugni fecero altrettanto. Successe tutto con estrema velocità. Lo vide ancora sollevare il capo, mentre sembrava interessato ad annusare l'aria. Un brivido attraversò il corpo del cavallo, evitando alla ragazza di dar alcun comando all'Andaluso. Sembrò una scarica elettrica, che venne percepita anche dalla giovane. Lei, presa alla sprovvista, alzò il capo, con uno scatto felino.
Bress aveva nuovamente ripreso la situazione in mano.
A Winter scappò un sospiro frustato, consapevole della sconfitta subita.

Apparve sul volto del ragazzo un ghigno divertito. Inclinò la testa, mentre grattava lievemente la sua nuca.
"Effettivamente, avrei dovuto capirlo" disse, dopo aver riflettuto a riguardo. "Insomma, finalmente ti eri decisa a parlarmi, con interesse! Devo ammettere, che stentavo a crederci. Ero quasi meravigliato -si può dire-!" esclamò, muovendo le braccia in fine di gesticolare. "Ed infatti, cercavi solo di distrarmi" continuò a dire, passando ad un tono dispiaciuto e rassegnato.
In realtà, sembrava trattenere curiosità. Si chiedeva se davvero la ragazza potesse provare un tale risentimento, verso lui, da indurla a fuggire via. Una paura tanto grande da costringerla a prendere una decisione così avventata? Provava davvero ciò verso i suoi confronti, in modo tanto innato?

"Oh, insomma, Dio. Cosa vuoi davvero, da me? Parla, ed io vedrò di risponderti, se solo mi prometterai di non assillarmi più!" esclamò la ragazza, ormai irritata e parecchio scocciata dal giovane.

Bress sorrise avidamente, sembrando avesse appena avuto un lampo di genio. Si leccò le labbra, prima di parlare. "Una informazione, una sola. E ti prometto, sopra il mio onore, che non mi vedrai ma più", il suo tono si fece improvvisamente duro o fermo, indiscutibilmente veritiero.
Guardò attentamente la ragazza, in attesa di una conferma, che non si fece attendere. Lei annuì, corrugando la fronte, incuriosita.

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