13.Deglutì amaramente, aggrottando la fronte, mentre pensieri confusi iniziavano a prendere spazio nella sua mente.
Cosa ci fa lui qui?
Lo guardò intensamente, cercando di capire se fosse solo la sua immaginazione a giocarle un brutto scherzo. Disperatamente, restò nella speranza che quella sagoma potesse sparire nel nulla... ma ciò non accadde.
Lui era lì, non era una finzione.All'ennesimo passo verso di lei, ad ormai pochi metri di distanza, lei arrivò al massimo dell'ansia.
Sono armata, lui no, ripeteva in continuazione nella sua mente, cercando di calmarsi.
"Fai un altro passo, e giuro che schiocco la freccia" lo mise in guardia, parlando con estrema tensione.
Mentre cercava di calmarsi e rilassarsi, lo vide trattenersi dal ridere, mentre si bloccava sul posto, col sorriso in faccia.
"Non credo tu sia capace di uccidere un uomo disarmato. Andrebbe contro i tuoi fondati principi, suppongo" mormorò con tono cortese, portando le mani dietro la schiena, mentre le sorrideva ancora.
Winter, invece, era all'estrema della frustrazione. Ma cercava di non darlo a notare, nascondendo il terrore con un tono duro e deciso.
"Hai ragione. Ma potrei mirare a tante parti del corpo che non comprendano organi vitali" rispose con semplicità, inclinando lievemente il capo, mentre abbassava la mira verso le gambe del ragazzo.
Bress parve meravigliato ed impreparato alla risposta della rossa.
Non era più la ragazzina impaurita ed inerme che ricordava. Sembrava essere più determinata e sveglia, ormai.Sorrise con sgarbo, sotto gli occhi attenti della fanciulla, che sembravano studiare ogni suo movimento ed atteggiamento.
"Brava e determinata. Un'accoppiata vincente" commentò, iniziando a girarle intorno, con le dovute distanze. "Davvero interessante."
Il braccio della ragazza iniziò a tremare per la tensione, e Bress la sentì imprecare silenziosamente.
Da lì a poco, il braccio avrebbe ceduto allo sforzo.
Avrei dovuto ascoltare i miei sensi ed allenarmi di più, dannazione.
Allentò la presa, ma continuò a tenerlo sotto tiro, mentre lo seguiva nei suoi movimenti.
"Cosa ci fai qui? Come mi hai trovata?"
"Presentimenti."
"Presentimenti?" ripeté con riluttanza, alzando un sopracciglio.
"Esattamente, presentimenti. È normale, per i tributi, avere presentimenti sul dove si trova il proprio nemico" spiegò.
Non potrò mai tirarmi fuori da questa storia, pensò immediatamente a tale spiegazione, mentre le si creava un nodo in gola.
Sentì l'ansia crescerle, mentre le picchiettava in mente l'ennesima domanda a riguardo.
Cosa vuole?
Ma cosa poteva volere, una persona che, secondo ciò che le era stato detto, era destinata a combattere?
Cosa poteva volere, se non la sua morte?Aprì la bocca per dir qualcosa, ma nessuna parola uscì da essa. Non aveva il coraggio di chiedere. Non aveva il coraggio di sentire tale conferma alle sue semplici supposizioni.
Sospirò, guardandosi intorno con la punta degli occhi, per non far intendere nulla.
Non sapeva neanche lei, infatti, se le era conveniente fuggire via.
Ma doveva pur far qualcosa.

STAI LEGGENDO
Etaine
FantasyWinter è una ragazzina sveglia ed intelligente, dotata di un carattere tanto curioso quanto insicuro e ansioso. Un giorno, avara di notizie riguardanti il suo passato incerto, deciderà di intraprendere una strada statole negata fin dall'infanzia. S...