14. La fuga;

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14;

Perchè a tutti loro piace darmi risposte enigmatiche? È così interessante vedermi in confusione?
Corrugò la fronte, a tali pensieri. Mentre abbassava lo sguardo, sentì il cellulare nella tasca dei pantaloni iniziare a vibrare. Lo tirò fuori, osservando l'espressione pacata di Bress, mentre accettava la chiamata.

"Mamma" mormorò, vedendo Bress raddrizzare la schiena.

Winter, fuori piove tantissimo. Dove sei?, la sentì parlare con un filo di preoccupazione.

"Mi sono riparata in un bar, mamma. Appena cessa di piovere, torno a casa."

Dove sei? Vengo io a prenderti. Continuerà così per un bel po. Sei con qualcuno?, le chiese, sotto agitazione.

Winter sospirò, serrando gli occhi, mentre si copriva il viso con una mano.
Parlava così velocemente che sembrava impossibile bloccarla.

Si trovava nuovamente in una situazione alquanto spiacevole: voleva farsi venir a prendere, ma c'era Bress. Non aveva intenzione di dare alcuna informazione, né su di lei, né sulla sua famiglia.

"Mamma...", mormorò indecisa, zittendosi, cercando di riflettere; ma prima che potesse aggiungere altro, una mano le strappò via il cellulare.
Sgranò gli occhi, osservando un sorriso divertito farsi largo sul viso del ragazzo, che intanto le faceva segno di star in silenzio.
Si alzò, vedendo Bress imitarla.

"Salve Signora, sono Simon, un amico di scuola di sua figlia" parlò lui, con tono tanto cortese da sembrar appartenere ad un'altra epoca.

Winter inclinò in capo, alzando un sopracciglio, interrogativa.

"Non si preoccupi, il tempo di prendere un Té per riscaldarci, e gliela riporto io."

"No!" mimò lei con le labbra, facendo per raggiungerlo.

"Arrivederci!", sorrise infine, chiudendo la chiamata per poi allontanare il cellulare dalla ragazza, alzando il braccio.

"Ah, Winter. Te lo consegnerò dopo" le spiegò poi con calma, portando l'oggetto in tasca, mentre si riaccomodava.

Ma la ragazza non si mosse di un millimetro, guardandolo con aria scocciata ed irritata. Poi prese un grande respiro, chiudendo gli occhi per evocare la calma. "Ridammi il mio cellulare" ordinò, cercando di parlare con un tono calmo e deciso, mentre allungava una mano, aspettando.

"Dopo."

Imprecò, in una crisi di nervi.
"No, non dopo. Ora! O giuro che...-"

"Che? Che cosa, Winter?" cercò di spronarla a continuare la frase, guardandola con aria divertita.

Lei sospirò, notando Bress osservarsi intorno, mentre lo vedeva alzare un sopracciglio. "E voi? Cosa avete da guardare? Aria" parlò con zelo, notando che tutti erano impegnati ad osservarli, con distinto interesse. Quasi stessero assistendo ad uno spettacolo.
"Ficcanasi" bisbigliò infine, girando nuovamente lo sguardo alla ragazza. Alzò gli occhi al cielo, nel notare che non si era mossa di un millimetro. "Winter" mormorò, seccato.

Restò ancora alcuni secondi a fissarlo, prima di ritornare al suo posto, vedendo Bress sorridere con soddisfazione.

"Ora, parlarmi. E che sia una conversazione veloce, preferibilmente" parlò lei, velenosamente.

Bress sorrise, stiracchiandosi, mentre sbadigliava con noia. "Aspettiamo il nostro Té, prima."

"Insomma, smettiamola con questo teatrino! Inizio seriamente a stancarmi..." rispose lei, arrossendo per il nervosismo.

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