Capitolo 29

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Ero nuovamente immersa nel nero più totale

Ormai mi ero abituata.

Riconobbi una voce dietro di me e mi girai lentamente

Era da tanto che non sognavo mia madre

Teneva i capelli castani legati in una coda disordinata e portava il vestito azzurro che le aveva regalato mio padre e che a lei piaceva tanto

C'era anche lui seduto di fianco a lei, lo sguardo autoritario, i capelli neri pettinati e un accenno di barba a coprirgli il volto

<<non puoi continuare in questo modo, lo capisci?>>

<<ma che volete saperne voi??>> mio fratello era davanti a loro, con un'espressione frustrata sul volto

<<tesoro tu non capisci, ti stai distruggendo>>

<<non riesci a capire che noi lo facciamo per te? Devi farti disintossicare non per noi, ma per te! Per il tuo futuro>>

<<non seccarmi!>>

<<Theo aspetta!>>


Mi svegliai nel mio letto, le tendine facevano filtrare la luce del sole che illuminava la stanza

Che diavolo era appena successo?

Theo?
Quel Theo?

Ancora, quante probabilità potevano esserci?

Mi alzai dal letto ed entrai in bagno fermandomi davanti al lavello

Le occhiaie mi incorniciavano gli occhi castani come se non dormissi da giorni.

Tornai in camera, sedendomi alla scrivania e presi in mano il diario.
Quello con la copertina marrone e la stellina gialla disegnata al centro

Per un attimo mi passò per la mente di scrivere tutta la mia storia lì sopra.
Come a lascire una testimonianza.

Pensai a tutto quello cge era successo negli ultimi giorni.
I miei pensieri vagarono da un evento all'altro fino a fermarsi su Theo.

Lo avevamo catturato.

Rimasi seduta per qualche altro minuto prima di alzarmi ed uscire, arrivando alla cella dove era rinchiuso Theo e trovandovi Daryl

<<volevi interrogarlo?>>

<<devo medicarlo>>

<<non ricordavo fossi così di buon cuore Dixon>>

<<il medico è impegnato e tocca farlo a me>>

Le parole uscirono dalla mia bocca senza neanche accorgermene

<<vuoi che lo faccia io?>>

<<vuoi davvero medicare quello stronzo?>>

<<almeno ho un pretesto per fargli più male>>

Mi guardò ghignando e lasciandomi il kit medico, dopodiché entrammo

<<siete venuti a finire il lavoro?>>

La cella era buia ma dalla piccola finestra entrava abbastanza luce da riuscire chiaramente a vedere il ragazzo.

Era seduto sul pavimento lurido, la schiena appoggiata al muro e le gambe distese

<<non ancora, a quanto pare servi vivo>>

<<è rincuorante...>>

Mi inginocchiai alla sua sinistra e preparai il necessario

<<togli la maglietta>>

<<ti piacerebbe>> rise, come se avesse detto la battuta del secolo

Non ci vidi più dalla rabbia e senza pensare gli misi la mano sulla ferita, stringendo più forte che potei e facendolo urlare di dolore

<<merda... scherzavo...>>

Si scansò leggermente dal muro e lentamente si tolse la maglia sporca di sangue.

Versai del disinfettante su un fazzoletto e iniziai a pulirlo godendomi ogni singolo lamento di dolore che riuscivo a provocargli

Pulito da sangue riuscii a vedere chiaramente un tatuaggio sulla parte destra del petto

Un lupo.
Un piccolo lupo stilizzato.

I Will Protect You-The Walking Dead- Daryl DixonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora