3° capitolo

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L'inizio di un nuovo giorno con una sorella rompipalle che ti sveglia con una tromba è il massimo che la vita ti può donare. La sua fortuna è la mia timidezza che non riesce a farmi aprire bocca.. senó quella a rimanere senza parole era lei.

***
Mentre mi incammino verso la scuola incontro Andrea con i suoi amichetti,faccio per ignorarli ma lui decide di fare segno ai suoi amici di andare via e, mentre faccio il primo passo verso la porta della scuola mi ferma con un braccio.

- Martina- devo ammettere che sentire il MIO nome detto dalla sua bocca mi fa maledire serena per averlo nominato con un tono abbastanza forte da poterlo sentire Andrea.
-bulleto- ovviamente rispondo con un tono molto sarcastico.
-volevo parlarti- ci fermiamo alcuni istanti per parlare anche se non volevo proprio, solo il fatto che la gente possa pensare di me e Andrea mi fa venire i brividi.
Quindi faccio per annuire.
-perché mi hai difeso davanti alla prof e alle tue amichette?- subito dopo le sue parole fa un sorrisetto malefico.
-non sapevo fossi un bulletto ahahah- fa strano pensare che lui possa essere un bulletto anche perché non lo sembra.

- dov'è la tua amichetta del cuore serena?- faccio spallucce e alzo gli occhi al cielo,per poi dire -eh...oggi non viene- mi fa strano essere sola per la prima volta in questa scuola....non ho amici ho solo una sorella da l'altra parte della scuola..
-ah bene, oggi nemmeno Francesco c'è- non ho ben capito chi fosse Francesco..ma credo che fosse l'amico suo che era seduto con lui ieri.
-mbé? Mi stai invitando nel tuo banco?- strano ma vero fa un cenno di approvazione. -si, loso che sei lusingata,lo so- dai, non riesco ancora a credere che lui è un bullo o come lo volete chiamare.
-ahaha bella battuta- posso essere pure timida ok ma preferisco sedermi con delle ragazze a posto di lui.
-stai davvero rifiutando?- vado per fare un cenno con la testa.
-si, perché ti dà fastidio?- fa un leggero sorriso, guarda a terra e poi subito dopo guarda me. Poi si avvicina all'orecchio e mi dice. -questa me la segno- questa fu l'unica cosa che mi disse,poi si dirige subito all'entrata e mi fa cenno con la testa di entrare, perché effettivamente la campanella stava per suonare.

***
-chi è che mi sa dire quando fa 4028+300x4?- mi giro di scatto verso la mia compagna di banco credo si chiami bianca, ma in lei vedo solo confusione e l'unica cosa che fa è alzare le spalle.
Poi dopo 2 secondi si alza una ragazza e risponde alla domanda, con una facilità assurda. Sono sicura che se ci fosse stata serena mi avrebbe già detto chi fosse, anche se ho già capito.

-brava benedetta, anche oggi è un 8- la professoressa la guarda con un'aria di conferma, come se ha avuto conferma che benedetta è brava o..una cosa del genere.

***
Mentre esco da scuola dopo la giornata intensa che ho dovuto affrontare (soprattutto sola) mentre facevo un ultimo passo verso la porta d'uscita Andrea si nasconde dietro la porta e mi fa uno sgambetto. Ovviamente cado e come ho sentito dire alla prof, benedetta ride. Mi sono sentita umiliata e ...se devo essere sincera non mi aspettavo una cosa del genere da parte sua.. per fortuna ho avuto le forze di alzarmi e andare via con qualche goccia che mi scendeva dal viso.

Prima di aprire la porta per casa mi asciugo la faccia.

-marty che succede?- mia nonna è sempre stata la stessa, ha sempre cercato di sostituire la mamma come meglio poteva. Infatti molte volte,anche se è brutto da dire, ci riesce.

-nonna, sai quanto è difficile per me- mi metto a singhiozzare e le lacrime che mi scendono giù per il viso, sono come fulmini in mezzo ad un temporale.
-martina, parla...io ti ascolto e non ti dirò nulla, anzi.. cercherò di capirti meglio possibile- fa per mettermi una mano nel viso per asciugarmi le lacrime, poi mi mette la ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-oggi a scuola il "bulletto" mi ha fatto lo sgambetto perché io non ho accettato la sua proposta di mettermi con lui nel banco poi sono caduta e poi- mia nonna mi zittisce con lo sguardo. Sono consapevole di aver parlato a raffica così mi fermo per prendere fiato, ma mia nonna mi zittisce subito.
-ho capito. Il solito burletto che si crede forte ma ha il cuore di un bambino quando vede il cioccolato, a nonna, io a tuo nonno l'ho conosciuto così, vedrai che nessuno ti prenderà in giro per la tua caduta, ora vai a letto hai bisogno di riposare.- fa per darmi un bacio sulla fronte, mentre io già mi alzo per andare a letto.

***
-nonna,chiara, papy, io sto uscendo con serena- faccio per aprire la porta per uscire quando sento mia sorella dire che sta uscendo con un certo Francesco. Cerco di non farmi paranoie. È tutto nella norma, ripeto tra me e me. Oggi è sabato e voglio pensare solo a divertirmi e a farmi nuovi amici.

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-seree- mamma mia non sono stata mai così felice di vedere serena...dovevo a tutti i costi raccontare quello che è successo, quello che ho sentito dentro di me, il dolore, il disprezzo, tutto quello che volevo dire ma non ho potuto.. tutto questo. Forse è proprio il fatto di essere timida, il fatto di non riuscire ad aprire bocca nel momento in cui vorrei dire le peggio cose..forse tutto, forse io.

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