Scatta la campanella che fa capire a tutti che, il giorno di scuola è finito. Vedi tutti correre, persino serena che doveva scappare dalla sua mamma per vedere come stava, Francesco che saluta Andrea e, lui che rimane mano nella mano con me, dandomi un bacio a fior di labbra. -ci vediamo ok?- mi dà un altro bacio, ma stavolta più intenso. -ok ciao andre-
Così vado anche io fuori dalla scuola, dirigendomi a casa.Arrivata, busso alla porta, mi apre nonna. -ciao a nonna entra- mi prende lo zaino dalle spalle e lo poggia delicatamente a terra. -grazie-
Vado a lavarmi le mani per poi mettermi a tavola. Papà e Antonella, chiara e nonna... Tutto apposto.
-che mi raccontate?- esclama papà con un tono interrogativo. -ho preso 8 in inglese- esclamo con un sorriso enorme nel volto. Papà mi porge la mano in segno di battere il cinque e, infatti lo batto. -tu chiara?- esclama Antonella. -nulla.- era così fredda... Così li metto una mano nella coscia, ma lei la allontana. Una vuole aiutare e vieni ripagata così???boh...
Finito di pranzare aiuto Antonella a sparecchiare, ormai c'è sintonia tra la famiglia, nulla da dire. Si è rivelata una buona compagna. -no, vai da tua sorella, qua faccio io- poveretta, si preoccupa per mia sorella... evidentemente non la conosce bene. -okk- lascio i piatti nel lavandino e mi dirigo pian piano nella camera di chiara e, senza bussare entro alla porta.-si bussa eh- un volto deluso e amareggiato. -che hai?- mi guarda e fa un balzo. -che ho??? Mi chiedi che ho?? Te lo dico io- fa per sistemarsi le gambe e essere letteralmente faccia a faccia con me.
-semplice, ho una sorella che mi mente.-
Ancora?? Mamma mia oh.
-non ti sto mentendo- si, lo so, sono falsa fino al midollo... però io amo Andrea e non farò mai nulla per allontanarmi da lui. -ho chiamato serena, so tutto.- merda, serena ma porca vacca oh una sola cosa ti avevo detto. -non so a cosa ti riferisci.- faccio finta di nulla e, lei come colpita mi dà ragione. - bene, oggi esci? Magari andiamo insieme con serena- annuisco come se me la fossi scampata, così mi vado a sistemare.-serena ancora non è arrivata?- faccio un segno con la testa in segno di negazione.
-eccomii scusatemi- guardo serena correre verso di noi e subito mi metto a ridere, che buffa. -siamo appena arrivate tranquilla- esclama chiara come se fosse in mezzo a dei falsi. Insomma avete capitolo il tono di voce che ha usato no?-perché questa uscita improvvisa?- esclama serena, effettivamente me lo chiedo anche io. -no così tanto per passare tempo, anzi che avete fatto l'atto giorno quando eravate insieme?- ecco, scontata come il prezzemolo.
-io ero con s- manco il tempo di finire la frase che serena esclama subito. -stavo curando mia mamma, stava malissimo-
Serena, amore bello, o scappi o muori.Pesto la scarpa a serena mentre chiara fa faccia furba. -ahiaa- guardo serena con sguardo fulminante ma lei per fortuna capisce. -ahiahauaahaiahauahahaah, bella canzone no?- vedo chiara ridere.
-ma siete serie?- si tocca il viso come segno di frustrazione. -martina dove sei stata, con chi sei stata?- quindi se 2+2 fa 4 lei in verità non aveva chiamato serena..aaaaa che casinooo.-grazie serena eh- fa faccia mortificata, so che non lo ah fatto apposta, però mannaggia. -sono uscita con un ragazzo- faccio spallucce alzando lo sguardo in aria.
-un ragazzo??? E perché non me lo hai detto? Non avrei fatto problemi, anzi sono contenta che esci con un ragazzo- la guardo con sguardo strano, come per dirle che non ha capito. -chiara, con il mio ragazzo- vado dritta al punto, l'ha presa bene, che potrebbe succedere.
La vedo fare un balzo in avanti.
-ah wow, come si chiama? Non è per caso cristhian????- il suo volto si illumina per alcuni istanti, poi diventa scuro vedendo il mio segno di negazione.
-no, è... A-andrea- il suo volto infuriato, lei delusa. -ma tu non stai beneeee- si mette in piedi alzando la voce.-perché?? Sentiamo- mi guarda sconvolta, mentre vedo serena fare un saluto con la mano in segno di starsene andando. Mi lascia così?? Bene.
-tu stai rischiando- ride con sguardo furbo. -quello è pazzo- faccio un balzo enorme. Come si permette. -pazzo?? Ah sì?? Quello pazzo è cristhian cretina- fa un balzo enorme, non so perché, forse per il fatto che l'ho chiamata cretina, forse per cristhian, forse per tutte e 2 .
-in che senso?-Le racconto tutto, di tutto quello che ha fatto cristhian, quello che ha fatto andrea. Quasi allibita, ma ancora non mi crede. -tu con quello non ci stai comunque, scordatelo.-
Questa fu la stessa frase che mi disse davanti a tutta la famiglia. -magari è un bravo ragazzo, ti ha protetta in fin dei conti- esclama papà. Lui mi ha capita in questo momento. -non mi convince tu con lui non ci stai.- mi alzo in piedi stufa di lei e delle sue parole. -io faccio di testa mia, la vita è la mia, comando io su di me. Tu non sei nessuno-
Sono chiusa a chiave nella mia stanza, in chiamata con Andrea.
-boh... Non so che dire..- esclama Andrea con un tono triste.
-martina, ascolta- subito ritorna serio, ma con una spunta di tristezza..-dimmi--senti, se devi litigare con tua sorella che, vale molto più di me nella tua vita, è meglio finirla qua, sono state le 5 settimane più belle della mia vita, ma... Se questo deve contraddire la tua famiglia allora no.-
-ma che cazzo dici Andrea, tu in questo momento sei la persona più importante nella mia vita ok?? Non fare cazzate per favore.-
La sua faccia pensierosa, il mio volto che chiede pietà, l'unica cosa che mi fa è un cenno con la testa, con le labbra barrate, la sua mano che mi saluta. È davvero finita?? Non lo so, so solo che sono distrutta, amareggiata, le mille lacrime che mi bagnano il viso. Vorrei rompere la faccia a mia sorella, ma non so se effettivamente mi abbia lasciata. Non lo so. Sto male, vorrei solo sprofondare nelle sue braccia e unire le nostre labbra per l'eternità. Non potrei sopportare me senza lui. Assolutamente.
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My Fantastic Adolescence
Ficción Generalla protagonista è un'adolescente molto timida e insicura...il suo nome è Martina. Lei abitava a Londra, ma purtroppo con la morte della madre si dovette trasferire a Bevagna per restare a vivere da nonna mentre papà cominciava a cercare lavoro in qu...