2. PAPAVERI

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Tornare tra i grandi ed eleganti palazzi, le strade affollate, i negozi della Gran Via e le mille bandiere spagnole nella sua Madrid a Lhena piace da matti

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Tornare tra i grandi ed eleganti palazzi, le strade affollate, i negozi della Gran Via e le mille bandiere spagnole nella sua Madrid a Lhena piace da matti. Ama la sua città, si sente fortunata ad esserci nata e a poterci ritornare quando le va.

Ciò che non le piace è tornare a casa sua, dalla sua famiglia. Essere figlia unica può avere i suoi vantaggi di tanto in tanto, ma lei vorrebbe solo che il suo indaffaratissimo padre e la sua perfetta madre concentrassero di meno l'attenzione sulla loro unica discendente, il loro burattino, come si definisce Lhena stessa.

Quella casa le impedisce di respirare, da sempre. Suo padre è alla guida di un'importante azienda internazionale e quando lei era più piccola ricorda che fosse decisamente più presente di adesso. Una volta cresciuta l'ha lasciata in balia di se stessa, o meglio, di Carla Ibáñez, l'impeccabile moglie che tutti vorrebbero. Sua madre è una creatrice di fragranze, le piace definirsi un'artista e probabilmente l'unica cosa che Lhena apprezza di lei è la sua vicinanza con i fiori e quel prezioso diario scritto a mano sul significato di ognuno di essi, che le ha regalato quando era piccola. Inoltre la famiglia Ibáñez ha antiche origini nobili e a Carla piace vantarsene in quella che tutt'oggi è considerata l'alta società madrilena.

La loro è una famiglia prestigiosa e come tale deve avere uno stile di vita dignitoso.
Lhena ha perso il conto di quante volte ha sentito ripetersi questa frase.

Sin da quando era piccola ha sempre amato sfidare i suoi genitori, alle elementari ha fatto a pugni con il bullo della classe, alle medie ha preso il primo treno per scappare a Valencia, a vedere l'istituto oceanografico, quello è stato il momento in cui ha capito che fare la biologa marina era l'obiettivo della sua vita. Al liceo, invece, ha perso il conto di quante ne ha combinate.

L'unica cosa che la consola dall'idea di tornare a casa è la vicinanza con la famiglia Sainz. Lei e Carlos sono sempre stati agli antipodi. Lui ha la testa sulle spalle e le idee chiare, nonché un temperamento quasi perfetto, mentre lei è sempre stata la sognatrice, la combina guai che lo trascinava nelle situazioni peggiori. Però sono sempre rimasti grandi amici, anche quando Lhena lo osservava partire, dalla finestra della sua stanza, per le gare in giro per il mondo. Lo ha sempre appoggiato, nonostante la mancanza che la sua assenza le provocava ed ha sempre creduto che lui potesse farcela, che avesse tutte le carte in regola per arrivare in alto. Di Formula Uno non ci ha mai capito granché, ma quel mondo l'ha sempre affascinata. É per questo che appena ne ha avuto l'occasione ha chiesto al suo migliore amico di portarla con lui su un circuito. Quello è stato anche il giorno in cui ha conosciuto Daniel.

Ricorda quel momento come fosse ieri. Carlos le aveva chiesto di assistere al suo primo gran premio di Spagna e Lhena aveva subito accettato. Mettere piede nel paddock, che aveva sempre osservato dalla televisione, le era sembrato anche troppo per una come lei, che non ama stare al centro dell'attenzione. Aveva cominciato a seguire i Sainz come fosse un cagnolino sperduto, trovatosi per caso nel posto sbagliato e dopo le eccellenti qualifiche del pilota spagnolo, che aveva conquistato la terza fila, aveva perso di vista qualsiasi persona conoscesse.

Edera//Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora