12. MIRTILLO

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Mentre l'acqua gli scorre addosso, Daniel ripensa alle surreali ore precedenti

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Mentre l'acqua gli scorre addosso, Daniel ripensa alle surreali ore precedenti. Quando Carlos l'ha chiamato quella mattina non si sarebbe mai aspettato di tornare a parlare di Lhena. Ha rimuginato tutto il giorno sul da farsi, convinto che non ci fosse alcun motivo per presentarsi da lei, dopo essere stato tagliato fuori. Ma a muoverlo é stato proprio il pensiero fisso della bionda, che lo assilla anche dopo tutto questo tempo.

Daniel non può fare a meno di lei ed é convinto che sia lo stesso al contrario.

E nonostante l'imbarazzo, la rabbia repressa, il rancore che scivolava sotto la loro pelle mentre si stringevano in quell'abbraccio, ha avuto la conferma che anche Lhena continua a provare lo stesso fuoco, che quei muri che lei stessa ha costruito si sgretolano facilmente quando lui la tocca.

Non sa dove lo porterà questa sua insistenza, se realmente ne valga la pena provarci ancora e rischiare di bruciare le ultime parti intatte del suo cuore, ma il suo istinto gli dice che questa é la volta buona, che con le giuste mosse può costruire qualcosa.

Continua a pensarci mentre esce dalla doccia e improvvisamente sente bussare alla porta della sua camera. Avvolge un asciugamano intorno alla vita e si precipita ad aprire, convinto che il suo rientro a notte fonda abbia disturbato gli inquilini della camera accanto. Al posto della receptionist adirata, però, la prima cosa che vede è la chioma bionda di Lhena, che minaccia di fuoriuscire dal cappellino che porta sulla testa. Stanno in piedi a fissarsi per qualche secondo, lei con le mani arpionate alla sua borsetta e lui con le gocce di acqua che ancora scivolano sulla sua pelle.

«Mi dispiace disturbarti, volevo solo parlare, non volevo che la nostra conversazione finisse così» esordisce lei, tentando di distogliere lo sguardo e guardare ovunque piuttosto che il fisico statuario di Daniel.

«Non mi disturbi, dammi solo qualche secondo per vestirmi e sono da te» risponde lui, invitandola ad entrare con un gesto della mano.

Lhena annuisce e lo osserva afferrare gli indumenti e sparire dietro la porta del bagno. Butta la borsa sulla scrivania e si dirige verso la porta finestra che dà sulla Gran via, il cuore della sua Madrid, illuminata dalla movida rumorosa. Si immobilizza ad osservare le luci dei locali ancora aperti, nonostante la tarda ora. Dopo un anno in Alaska non è più abituata alla vita notturna della capitale spagnola, il suo orologio biologico è decisamente cambiato, ma le mancano terribilmente le sue notti pazze in giro per la sua città. Apre le ante e si lascia investire dal clima secco dell'estate madrilena, senza però soffrirla più come un tempo.

Daniel arriva alle sue spalle, posandole una mano sulla schiena per invitarla a sedersi e posizionarsi accanto a lui sul pavimento del balcone, lei continua a guardare fisso davanti a se e lui non riesce a staccarle gli occhi di dosso.

«É stata una giornata pesante» esordisce la bionda. Chiude gli occhi per qualche secondo, inspira aria nei polmoni e si prepara a posare lo sguardo su Daniel.

Edera//Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora