9. BITTERSWEET

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L'unica cosa che Daniel ama della fine del campionato è il ritorno a casa, nella sua Australia

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L'unica cosa che Daniel ama della fine del campionato è il ritorno a casa, nella sua Australia. Svegliarsi e respirare aria pulita, non il caos del porto e la frenesia cittadina, gli purifica anche la mente.

Vorrebbe che fosse anche la sua anima ad essere purificata, vorrebbe che le dita di qualcuno sciogliessero i nodi che gli stringono la gola, fino a togliergli il respiro. Sa anche a chi vorrebbe che appartenessero quelle dita e non sono quelle di Leonor, che dorme sul suo petto inconsapevole del fatto che lui stia pensando ad un'altra.

Ogni parola che fuoriesce dalla bocca di Lhena è una scheggia di vetro che gli apre la pelle. Ogni volta che sbatte le ciglia, in modo del tutto naturale, gli ricorda che il tempo scorre inesorabile e resta sempre meno per godersi i momenti che potranno trascorrere insieme. Tra qualche giorno lei partirà per l'Alaska e diventerà difficile persino rispondersi ai messaggi in breve tempo, perché mentre per uno sarà giorno, per l'altra arriverà la notte. Due luci che non si incontrano mai, che è un po' la metafora di quello che sono stati per tutto l'anno.

Rimanere a letto non fa altro che incrementare il suo flusso di pensieri, che scorre senza sosta lungo ognuna delle sue sinapsi, minacciando di fargli esplodere la testa. Quindi decide di scostare il lenzuolo e liberarsi dalla presa della ragazza che ancora dorme beatamente accanto a lui. Si sciacqua velocemente il viso e si butta sotto il getto di acqua calda, con gli indumenti già pronti sul ripiano accanto al lavello.

Mentre si dà una sistemata di fronte allo specchio appannato, da cui ha ricavato un oblò con il polso, Leonor fa capolino sullo stipite della porta, osservandolo con le braccia incrociate e con solo la sua maglietta addosso.

«Dove stai andando?» gli chiede, sospirando per la frustrazione che già percepisce, ancor prima della sua risposta.

«A fare un giro in pista» risponde lui evasivo, senza aggiungere troppi dettagli.

«Sul serio Daniel?» ribatte lei in modo retorico, mostrandogli tutto il suo disappunto con uno sbuffo ben evidenziato e un'espressione contrariata. Quando ha proposto al pilota di trascorrere del tempo con lui in Australia, non si è mostrato da subito entusiasta. Ci ha messo del tempo per convincersi a farla entrare definitivamente nella sua vita e lei ne conosce anche il motivo, ma a volte ha come l'impressione di essere l'unica ad impegnarsi per far funzionare le cose.  «Da quando siamo arrivati non fai altro che correre o allenarti o andare sui kart.»

Daniel non riesce neanche a biasimarla per le sue lamentele, nonostante le abbia chiesto di avere pazienza quando si sono conosciuti, lei gliene ha concessa tutta quella del mondo, ha saputo attendere ed accettare che il suo fosse un cuore ferito, che avesse bisogno di una garza per sanare le cicatrici, non di una storia da favola in cui lui è il raggio di sole di qualcuno. Per mesi si è sentito solo buio e Leonor ha rappresentato un piccolo barlume, ma sapeva di non poter reggere il confronto con la luce che lui cerca. Per quanto lei sia stata fondamentale per distogliere la sua mente dal suo chiodo fisso, per quanto ritiene che lei sia stata forte ad accettare che la loro relazione sia iniziata solo perché lui aveva bisogno di una distrazione, non può fare a meno di pensare che Lhena non lo avrebbe mai giudicato per le sue passioni. E si sente malissimo anche solo a formulare quella frase nella sua mente, perché la bionda che ora lo sta osservando, ferma sulla porta, non lo merita.

Edera//Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora