112 CAPITOLO

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Io: stavo dicendo, Martinus non era solo, c'era una ragazza e lui..

Mi manca la voce e mi esce quasi tutto come un verso strozzato, Emma si mette davanti a me e mi abbraccia

Io: lui ha baciato questa ragazza.. Ho paura che possa essere un sogno premonitore, se mi avesse dimenticato e non mi volesse più?
X: senti, carina, non era un sogno, é successo davvero

Dice una ragazza uscendo dalla cucina, é la stessa che ha baciato Martinus

Tinus: Katerina, non intrometterti, la spaventi, Niky tutto bene?

Prova ad avvicinarsi a passi lenti, ma io corro verso la porta, la apro, prendo la mia bici, ci salgo sopra e parto.

Non so dove andare o meglio, andrò nell'unica parte che conosco, l'unica che ho visto milioni di volte, anche se nemmeno una di queste ero dal vivo, arrivo all'uscita di Trofors, scendo dalla bici, mi siedo a terra e do sfogo alle mie lacrime

Tinus pov

Sono rimasto un attimo sgomentato

Io: chi é lo stupido che ha lasciato una bici qui davanti?

Chiedo guardando i miei e mia sorella

Emma: Nicole
Io: riformulo, chi ha prestato una bici a Niky?
Emma: nessuno, ce l'aveva già quando è arrivata qua
Io: in che senso?
Papà: si è fatta dal Gardenmoen fino a qui in bici
Io: cosa?? Quanto ci ha messo?
Mamma: ha detto circa una settimana
Io: madonna, non ci posso credere, perché? Perché tutto ciò?
Papà: no, questo non te lo diciamo noi, le devi parlare tu, non noi
Io: ecco, vado a cercarla

Esco e salgo in macchina, non so esattamente dove cercare, quindi scendo e torno in casa

Io: sapete dove può essere?
Papà: facciamo che io ed Emma la cerchiamo al parco, mamma e Marcus guarda nelle vie qua vicino e tu.. Boh, tu prova per andare verso l'uscita
Io: ok

Saliamo in tre macchine diverse e prendiamo tre differenti strade, dopo un po' la vedo, trema di freddo seduta a terra affianco alla bici, parcheggio proprio davanti a lei e scendo

Io: Niky.. Scusa, scusami tanto
Niky: non devo scusarti proprio di nulla, non hai fatto niente di male, sei solo andato avanti con la tua vita..
Io: no, non è come sembra, cioè si, però non proprio, senti.. Devo parlarti, ti prego, concedimi un momento
Niky: va bene
Io: però torniamo a casa, che ne dici di parlarne davanti a una cioccolata calda?
Niky: ok

Lei prende la sua bici e prima che le possa dire qualcosa parte.

Io salgo in fretta in macchina, mando un messaggio ai miei genitori dicendo che l'ho trovata e parto, la seguo stando al suo passo, arriviamo davanti a casa e parcheggio.

Lei scende dalla bici ed entriamo, sono tutti arrivati prima di noi

Io: mamma, ci faresti una cioccolata?
Mamma: va bene, la faccio a tutti, già che ci sono

Si mette all'opera mentre noi tutti ci mettiamo seduti al tavolo della cucina, io mi siedo vicino a Niky che sembra voler ignorare la mia esistenza

Io: devo aprire io il discorso?

Le chiedo cercando di incrociare il suo sguardo

it's a flirtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora