Capitolo 16

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22 Dicembre 2014

Finalmente era arrivato il giorno del riscatto. Il mio Napoli dopo il disastroso inizio stagione, quella sera avrebbe giocato un’importantissima partita. Non tanto per il premio ed il titolo in palio,quanto per riconquistarsi la fiducia dei tifosi che dopo una lunga serie di risultati negativi,avevano bisogno di vedere un segnale di ripresa...e poi vuoi mettere la soddisfazione di battere la capolista?!
Facevo il conto alla rovescia da settimane ormai per quella finale di Supercoppa che si sarebbe disputata a Doha.
Avevo eliminato ogni tipo di concorrente al telecomando perché: Encarna e Josè sarebbero andati a cena fuori ed in seguito a vedere un opera teatrale (o meglio solo Encarni perché Josè 9 su 10,si sarebbe addormentato dopo i primi 10 minuti di spettacolo) e non sarebbero tornati prima di mezzanotte/ l’una,mentre Giulio e Marta dormivano da Nina.Quanto amavo guardarmi le partite in solitaria;potevo esprimere a pieno le mie emozioni,  senza per questo essere giudicata fuori di testa. Quanto mi stuzzicavano quei tipi di seratine: solo io, il calcio, ottimo cibo, coca e tifo incondizionato per la squadra.
Verso le sette la casa si svuotò. Accesi la TV e i telecronisti erano già partiti ad intervistare opinionisti per pronostici e probabili formazioni. Presi il telefono ed ordinai una pizza che arrivò poco dopo,niente in confronto a quelle di Napoli però ci stava troppo in una tale circostanza. Dopodiché andai in cucina a prendere il resto dell’arsenale di guerra: patatine, cioccolata e caramelle, coca cola ecc... ed appoggiai il tutto sul tavolino posto tra il divano e il televisore. Ero capace, in una sera, di mangiarmi la scorta di schifezze di una settimana intera. Ma come biasimarmi dato che durante tutte le partite che giocava il Napoli, perdevo almeno 5 Kg ogni minuto che gli avversari passavano nella nostra area e,contando anche tutte le apnee nei momenti di suspense e nelle occasioni da gol, beh, direi che, se non avessi voluto diventare trasparente, tutto quel ben di Dio, mi sarebbe stato utile. Dopo allo stomaco,passai alla “divisa" che consisteva nei pantaloncini e maglietta del Napoli (quella regalatami per il compleanno col mio nome dietro) e in più tra le mani avevo quella che mi regalò Josè. Era come la reliquia di un santo per me. La tenevo stretta e pregavo. Ogni punizione, calcio d’angolo, ripartenza e negli attimi prima del gol,la stringevo fortissimo come se in quel modo riuscissi a trasmettere forza al mio campione. La partita cominciò subito col vantaggio dei bianconeri,ma grazie allo sforzo collettivo della squadra e al bellissimo gol di Higuain,riuscimmo a pareggiare. Infatti la partita durò più del previsto, e dopo il gol della rimonta,finimmo ai supplementari. Vedevo i calciatori stremati dalla fatica, ristorasi in quei pochi minuti che avevano di spacco. Ogni tanto inquadravano Calleti e non potevo fare a meno di pensare a come mi mancava la sua presenza,il suo sorriso ed i suoi abbracci... Nonostante tutta la roba da mangiare che avevo sistemato sul tavolino,avevo a malapena finito la pizza e bevuto qualche sorso di coca. Le emozioni erano troppo forti da contenere e non avevo il tempo per pensare a nutrirmi. Ogni volta che stava per succedere qualcosa mia alzavo in piedi e stringevo la maglia di Josè con talmente tanta forza che rischiai di lacerarne il tessuto. Continuavo ad gridare insulti, lodi e cori fino a che non arrivò il momento dei rigori. Con quelli era un terno a lotto e c’era il rischio di perdere tutto nel giro di pochi minuti. Mi inginocchiai di fronte al televisore e ogni volta che un giocatore si posizionava davanti al dischetto, smettevo di respirare mentre nella mia mente facevo il tifo o meno a seconda di chi tirasse. Prima del tiro non fiatavo,non mi usciva neanche un gemito. Eravamo 7 a 7, ancora in parità. Toccava al Napoli tirare, più precisamente a Koulibaly, uno degli ultimi acquisti. Presi la maglia di Josè e baciai lo scudetto. Lui si posizionò sul  dischetto...tirò e....GOOOOOOOOOOL!!!!! Il mio urlo liberatorio svegliò mezzo vicinato ma non mi importava un bel niente, è questa la magia del calcio. Mi misi a correre per tutta la casa continuando ad urlare e sventolando la camiseta come se fosse una bandiera. Purtroppo però, per la Juve non era ancora detta l’ultima parola: dovevano tirare l’ultimo rigore. Mi riposizionai di nuovo in ginocchio di fronte alla televisione e attesi. Padoin mise il pallone sul dischetto. Rafael non cercò di distrarlo e rimase super concentrato. La tensione era alle stelle e per un momento chiusi gli occhi sperando che facesse in fretta a tirare, ma poi li aprii e vidi la bellissima parata del nostro portierone brasiliano. All’inizio non realizzai ma poi, quando sentii lo speaker urlare che avevamo vinto 8-7 , la mia gioia fu incontenibile. Cominciai a urlare, saltare, cantare, ballare, baciare ed abbracciare Juanmi e... un momento cooosa?! Juanmi?! Ma da dove diavolo era spuntato fuori?!
- Ma che cos...?! -esclamai con gli occhi sbarrati mentre mi divincolavo dal suo abbraccio.
- Non sei felice di rivedermi Clà? - disse lui sorridendomi. Senza aspettare la mia risposta prese le valigie e le trascinò davanti alle scale, posò le chiavi (ecco perché non lo sentii entrare ) e mi prese per mano trascinandomi davanti al televisore cominciando a saltare a ritmo di "Chi non salta juventino è! ". Nonostante la mia grande sorpresa nel ritrovarmelo davanti e nel fatto che mi trattava come se non fosse accaduto niente,  mi feci trasportare dall'emozione della vittoria.  Festeggiammo per quasi 2 ore con cibo e musica mentre ascoltavamo i commenti e ci riguardavamo gli highlights in TV .
Juan prese dalla tasca del jeans il suo I Phone e scattò una foto con la fotocamera interna a noi due mentre tenevamo la maglietta del fratello.
- Bene, - disse lui - ora la mandiamo a José! - e gliela inviò su WhatsApp con tale didascalia: "Congratulazioni bro! Da me e da questa ragazza con il cuore azzurro! ♥"
Appena inviato il messaggio, tutta quella bolla di euforia che mi circondava fin dopo il gol parato di Padoin, scoppiò in un attimo. Ricaddi di culo nella realtà e mi riapparve nella mente il ricordo di quella sera, le loro parole mi rimbombavano nella testa e sentii una stretta al cuore. Juanmi alzò la testa dallo schermo e si accorse della mia espressione a metà tra l'arrabbiato ed il deluso.  Mi prese il polso facendomi trasalire e mi condusse sul divano.
- Senti Cla, è inutile rimandare il discorso ormai. Sono venuto qui senza dire niente a nessuno, per fare una sorpresa alla mia famiglia, ma anche perché avevo bisogno di parlarti a nome e anche di mio fratello. Sia io che Josè, volevamo chiederti scusa e farci perdonare per quello che abbiamo detto. Purtroppo era un periodo molto stressante sia per me che per lui. Stava per ricominciare il campionato ed inoltre Josè aveva dei problemi con la sua ragazza, infatti qualche settimana fa si sono pure lasciati. Le giornate che abbiamo passato insieme, mi devi credere, sono state davvero bellissime e tutto di quei momenti era sincero da parte di entrambi, ma devi sapere che Josè ha un carattere abbastanza difficile e a volte può risultare scontroso o dice cose che non vorrebbe dire ma è un bravo ragazzo e noi vorremmo farci perdonare...- disse lui in tono speranzoso.

*FERMI TUTTI JOSE è SINGLE?!?! Bene bene Juanmi, ma che belle notizie mi porti...*

Avrei voluto abbracciarlo e dirgli che per me era tutto passato, le sue parole dolci mi avevano tolto quel macigno dal cuore ma non mi fidavo ancora del tutto e per non dargliela vinta subito replicai:
- Si ed io dovrei crederci...Sarà solo un’idea di Encarni per salvare le apparenze. - dissi in tono duro e cercando di non far trapelare alcuna emozione nel mio tono di voce.
- No, ti giuro. Lei non sa neanche che sono qui...Comunque questo è per te. - disse porgendomi una busta. Lo guardai stranita e mi affrettai ad aprire la busta.
- Un biglietto dell’aereo per Napoli?! Ma che significa?! - chiesi sbigottita.
- Mi sa che quest’anno a Capodanno ti diverti...-

Nota dell'autrice
Buonasera a tutti!
Qui sta per succedere qualcosa, ma mi sa che vi tocca aspettare ancora un po' per sapere di cosa si tratta ehehehe...
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e non smetterò mai di ringraziarvi per tutti i complimenti che mi fate <3
Per il resto che dire...SIAMO AI QUARTI!! <3 <3
Ahahaha vi mando un bacio enorme e vi auguro una buona settimana!
Luna <3

Mi è bastato un tuo sorriso! || José Callejón Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora