Capitolo 7

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Il giorno seguente, dopo aver lavorato tutta la mattina al negozio mi avviai verso la villetta dei due coniugi. Salii al piano di sopra e cominciai a preparare le due camere dove avrebbero alloggiato i due figli di Josè. Avevo la musica nelle orecchie e quando dovevo passare l'aspirapolvere mi sentivo troppo Freddie Mercury in "I Want to Break Free". Cristo come era figa quella canzone! ...e come erano fighi i Queen! Amavo troppo le loro canzoni.

In tre ore che stetti lì, pulii cucina, salotto e le camere da letto per gli ospiti. Ormai credo di aver capito che la donna delle pulizie non è la mia ambizione nella vita ma per sbarcare il lunario prima che cominci la scuola si poteva fare.

Verso le sei e mezzo tornarono anche i padroni di casa che dopo essersi complimentati con me mi chiesero:

- Senti Claudia, dato che, come penso che già saprai, domani verranno i nostri figli, abbiamo deciso di fare una piccola festicciola in famiglia.-

- Niente di che...- disse Josè, -si tratta solo di far venire Vanessa con la figlia ed il marito, gli zii ed i cugini. - disse Josè.

- Ecco si, faremo solo un pranzo e poi staremo un po' insieme di pomeriggio. - proseguì Encarni.

- Avete bisogno di una mano per il pranzo? - dissi io.

- Si ma non è solo quello. - rispose Josè.

-Vedi ci farebbe piacere che partecipassi anche tu dato che ormai dopo più di un mese cominci a fare parte della famiglia. Mi piacerebbe presentarti per bene ai miei figli. Io credo che tu non ci abbia detto tutto sulla tua vita ed ovviamente noi non vogliamo saper di più se non sei tu a volercelo dire, ma magari hai bisogno di un po' di compagnia. Sai i miei figli, soprattutto i gemelli fanno morire dalle risate, quando sono insieme poi... si scatenano! - disse ridacchiando.

-Ovviamente puoi portare pure Giulio e Marta: viene anche Nina con la sua babysitter che è una ragazza della tua età almeno potrai fare una nuova amicizia. - concluse Josè tutto d'un fiato.

Io rimasi lì, non sapevo proprio che dire, non mi aspettavo una simile richiesta. Allora, come avevo intuito fin dall'inizio, loro cercavano una vera e propria compagnia per colmare la lontananza dei figli, tant'è che a me e hai miei fratelli ci hanno fatto entrare nella famiglia e con questo pranzo volevano ufficializzarne l'entrata.

- Ehm... veramente....non so davvero che dire. Vi ringrazio per tutto ciò, ma non c'è n'è davvero assolutamente bisogno. - cercai di articolare io. Ero davvero commossa di quanto loro si fossero preoccupati per me e la mia famiglia ma allo stesso tempo mi sarei sentita a disagio e fuori luogo in una specie di riunione di famiglia con persone che conoscevo da appena qualche settimana o altre che non conoscevo affatto.

- Non preoccuparti di sentirti a disagio nella nostra famiglia siamo tutti molto aperti e poi ci saranno i bambini e l'altra ragazza quindi non hai nulla da temere. Noi lo facciamo con enorme piacere. - disse Josè quasi leggendomi nel pensiero e raccogliendo l'approvazione della moglie che annuiva con la testa sorridendo.

- D'accordo allora! - dissi io sorridendo. Non volevo certo offenderli e poi c'erano, come avevano detto loro, i bambini e l'altra ragazza. Sotto sotto però c'era anche un altro motivo: ero divorata dalla curiosità di vedere la loro famiglia, perchè a furia di sentirne parlare da quei due, avevano messo in fibrillazione anche me.

- Ok, allora appuntamento domani mattina verso le 9/10. Mi raccomando ci conto! - disse Josè

- Certo! - dissi io sorridendo.

Mi congedai e tornai subito casa. Erano le sette di sera così mi misi in vestiti comodi per casa a guardare un po' di TV. Poco dopo tornarono i miei fratelli e gli raccontai tutto.

- E viene anche Nina? - disse Giulio cercando di nascondere l'evidente entusiasmo.

- Siiii! - cominciò a urlare Marta saltellando in giro.

Li costrinsi a farsi una doccia e li mandai a letto alle 10, relativamente presto per loro. Poco dopo essersi addormentati, finii di mettere a posto la cucina. Ciabattai verso il letto, misi la sveglia, diedi un bacio allo sfondo del mio cellulare che altri non era che il mio calciatore del Napoli preferito e, finalmente, caddi in un sonno profondo.

Finalmente arrivò il grande giorno! La mattinata fu abbastanza frenetica. Mi svegliai alle 6 del mattino, feci una doccia e scesi a comprare delle medicine che portai a mia madre. Quando tornai a casa erano già le 8 e mezza. così tirai giù dal letto i miei fratelli e li feci vestire per bene, dato l'affetto che ci avevano dato Josè ed Encarni non volevo affatto deludere le loro aspettative e volevo che tutto fosse perfetto. Presi Marta per un orecchio e Giulio per l'altro e gli feci mettere dei vestiti non troppo impegnativi ma neanche da profughi appena scappati. La mia sorellina portava un bel vestitino celeste e gli pettinai i capelli in una treccia e ai piedi due semplici ballerine bianche. Il vestito era il suo preferito, infatti era tutta contenta. A Giulio feci mettere un pantalone corto fino alle ginocchia e sopra una semplice T-shirt. Ai piedi normali scarpe da ginnastica e, per la prima volta in tutta la sua vita, riuscii a fargli pettinare quell'enorme cespuglio che aveva in testa.

Riusciranno a durare fino alle 12/13 che iniziava il pranzo? Bah..non ci credevo proprio.

Ora toccava a me... eh già ed io che mi metto? Aprii l'armadio ed iniziai ad entrare nel panico. Non ci avevo proprio pensato. Credo di essere rimasta tre quarti d'ora a provare e riprovare abiti e alla fine decisi di mettermi un prendisole stretto in vita con una stampa floreale . Ai piedi un paio di stivaletti neri e i capelli (che mi arrivavano fino a metà della schiena) sciolti. Prima di uscire di casa mi guardai allo specchio e... mi sentivo orribile, io mi sentivo sempre orribile. Per il poco tempo che mi rimaneva, però, non potevo fare altro. La moda ed i vestiti non erano mai stati la mia passione ed il mio forte quindi... Io sono sempre stata la tipa da "mi metto la prima cosa che pesco nell'armadio che sia comoda", non avevo mai badato molto a come vestivo. Certo, non è che andavo in giro come una barbona ma non ci perdevo più di 2 minuti a scegliere cosa mettermi al mattino. Anche i capelli li ho quasi sempre tenuti corti. Ho cominciato a farli crescere ultimamente perchè mia madre lo desiderava molto altrimenti...

Ma che stupida! Avrei potuto chiedere consiglio a Nekana ma ormai era tardi. Chissà che starà facendo. Uff...se solo non fosse così tardi. Avrei voluto chiamarla per farmi togliere ogni preoccupazione. Mi stava salendo un ansia e come al solito mille pippe mentali si stavano facendo largo nella mia mente. Infondo era un giorno importante ed io come al solito avevo paura di essere inadeguata.

Appena arrivati c'erano già il fratello di Josè con la moglie ed i figli poco più che trentenni che parlavano allegramente sul divano. Dopo aver salutato tutti, andai in cucina a preparare il pranzo mentre i miei fratelli stavano in salotto. Avevo deciso di preparare un pranzo all'italiana, anzi, alla napoletana. Piatti che cucinavano mia nonna prima e mia madre poi. Volevo portare un po' di casa mia lì.Il menù era spaghetti alle vongole, alici indorate e fritte, polpette di melanzane e per dolce le graffe (*^*)!

Si era fatta quasi l'una e avevo praticamente finito però...cazzo mi manca l'ingrediente fondamentale per le graffe che mi ero completamente dimenticata di comprare. Mi tolsi il grembiule e corsi in salotto dove dissi ad Encarni il problema.

- Porca miseria! - disse lei. - Ma devi correre però, i ragazzi hanno già telefonato e stanno per arrivare!-

- Faccio in un attimo.- dissi io mentre stavo già correndo verso la porta.

Feci una corsa per tutta la strada fino al negozio. In mezzo minuto ero già fuori con quello che mi serviva lasciando abbastanza perplesso il negoziante che mi guardava mentre correvo disperatamente a 50/60 km/h verso la villetta. Arrivata davanti al portone sentii le voci di Vanessa, di Nina e dei miei fratelli. Mi sistemai la gonna del vestito, i capelli ed entrai.

In salotto non c'era nessuno, erano tutti al piano di sopra. Sgattaiolai in cucina e misi l'ultimo ingrediente che mancava. Tutto era in perfetto ordine. Mi riposai un secondo data la corsa ma nel frattempo sentii le voci avvicinarsi, così uscii dalla cucina e... OH CAZZO!!!

Spazio del'autrice:
Ciao bella gente! Come sono andate le vacanze? Spero tutto bene ;)
Io non ho avuto un secondo libero ed è per questo che aggiorno solo ora. Comunque sia ripartiremo alla grande con nuovi capitoli ;) Ci siamo quasi, sta per arrivare il "MOMENTO" <3
Vi mando un bacio e...
Ci vediamo tra qualche giorno! <3
Forza Napoli Sempre <3

Mi è bastato un tuo sorriso! || José Callejón Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora