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Esistono volte in cui mentre si parla, viene ad insinuarsi la morte, potrebbe essere quella dei propri cari o di amici stretti, e non ti si viene mai chiesto o non lo chiederesti mai se si ha paura di morire.
Se mi si verrebbe chiesto, la mia personale risposta sarebbe no, ma non saprei nemmeno dire perché, la considero parte integrante della vita ma paradossalmente se sei morto non sei vivo quindi non sarebbe nemmeno una risposta la mia.
Ma il fatto è, che stanotte è morto un amico in comune di mio fratello e mia sorella, e questa cosa li ha un po' sconvolti, e comprendo quanto questo li abbia scossi nel profondo, perché erano magari abituati a vederlo in giro e anche ad uscirci, e adesso non c'è più, è angosciante da questo punto di vista e me ne dispiaccio, molto. Ma cosa si può fare? Nulla.
In questi momenti si inizia a pensare alla vita, alla morte e al percorso che siamo destinati a seguire da quando abbiamo inalato il primo respiro fino all'ultimo che inaleremo, ma fin quando non accadono eventi del genere che ci toccano, non siamo tenuti a pensarci. Perché poi è inevitabile pensare, e se non fosse andato in quel posto, e se non fosse stato lì a quell'ora? E se non avesse accettato di uscire e di rimanere a casa? O se avesse fatto altro? E se non fosse stato su quell'auto? Sarebbe morto ugualmente? Chissà perché è morto a questa età, nessuno lo saprà mai, eppure ci rassegniamo all'idea che doveva andare così, forse non subito.
Non sempre c'è il sole, a volte è tutto grigio, freddo e nuvoloso e se sembra sbagliato e orribile, invece, è giusto anche così.
Quando piove, dicono siano gli angeli a piangere, forse adesso lo stanno facendo per lui, ovunque esso sia il mio pensiero oggi va a lui.

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