📜 7.«Infrangi troppi cuori, Jeon»⚜

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La mente di Jungkook non finì più di processare, per i giorni successivi, quegli sguardi con Taehyung. Sentiva il dorso della sua mano fremere. Quel contatto così banale, superfluo era stato scottante e soprattutto alienante. La biblioteca, i quadri, era sparito tutto, davanti a sé aveva avuto solo gli occhi dell'altro. Erano sembrati infinitamente confortanti, caldi e cullanti.

Per un attimo, un solo istante aveva desiderato rimanere là, non tornare mai più.

Ma poi si rese conto a cosa stesse effettivamente pensando e si maledette interiormente. Restare lì? Con Taehyung? Un pazzo maniaco pervertito che voleva essere baciato per salvargli la vita? Oh, non avrebbe mai pensato di poter diventare il protagonista della post-produzione cinematografica di cenerentola in versione omosessuale. Orrendo, semplicemente orrendo.

«Jeon, se la mia lezioni ti fa così tanto schifo, seguiti i tutorial gratuiti di anatomia artistica su You-tube» sì, quel rimprovero arrivò forte e chiaro e fece tremendamente paura nella sua sottile ironia. L'espressione disgustata venne immediatamente sostituita da un sorriso di circostanza. La schiena dritta e il panico in corpo «Ma no, cosa dice professore, le sue lezioni sono sempre le migliori» il docente si appoggiò alla cattedra e lo osservò con un sopracciglio alzato «Un po' meno la presa per il culo, Jeon»

A quel punto gli toccò solo abbassare la testa «Mi scusi» cercando di tornare invisibile il prima possibile. La lezione finì poco dopo, non capì comunque niente e si annotò mentalmente di doversi far prestare degli appunti da qualcuno e quel qualcuno -scandagliò la classe- sarebbe stato proprio il suo compagno di corso Noah.

Si alzò sicuro di sé, prese il suo astuccio e si caricò lo zaino in spalla. Uscì da lì, ma aspettando quel ragazzo, appoggiato con le spalle al muro. Sembrava tutto abbastanza sotto controllo, le persone passavano, lo salutavano come sempre e se proprio dobbiamo essere sinceri, si sentiva rassicurato dal fatto che sembrasse tutto uguale a prima. E con prima intendeva, prima dei sogni strani e della scazzata di Aerum.

«Noah!» quando lo vide andare nella direzione opposta alla sua, lo richiamò a gran voce, andandogli incontro. Il ragazzo si girò ed arrossì immediatamente «Posso rubarti un momento?» Jungkook non si fece problemi e come sempre usò il suo fascino indiscutibile per ottenere una risposta positiva «S-sì, certo» era carino vederlo imbarazzato per lui ed un pochino gli dispiacque per starlo prendendo in giro «Ho bisogno di te, sei l'unico che può salvarmi» ma un buon voto all'esame era sicuramente la priorità più assoluta e poi a lui veniva facile dire certe cose.

Gli fece credere di essere importante, gli mise una mano sulla spalla, la fece risalire per il collo fino ad arrivare alla guancia che accarezzò. Poi però decise di fare un piccolo passo indietro e riscendere alla spalla, aveva paura che quel ragazzo gli svenisse di davanti da un momento all'altro «S-Spero di poterti essere utile» Jungkook annuì deciso e si leccò sensualmente le labbra «Assolutamente sì»

«La solitudine sembri bramarla»

Ma perché la voce di Taehyung gli dovette apparire proprio in quel momento in testa? Scacciò velocemente il pensiero «Mi chiedevo se tu» dai, doveva solo chiedergli di passargli dei dannatissimi appunti. Perché stava esitando? Non era egoista, ne aveva semplicemente bisogno, era una questione di vitale importanza. Stette per riaprire bocca eppure-

«Infrangi troppi cuori, Jeon»

Oh fanculo, maledetto Taehyung e le sue parole «Mi chiedevo se sapessi che ore fossero» ecco, perfetto, adesso gli sarebbe toccato vedere seriamente i video su You-tube. Il sorriso di Noah scemò, ma di sicuro fu meglio così anziché fargli capire di avergli rivolto dolci sorrisi e dolci parole solo per ottenere gli appunti «S-sono le undici»

𝑺𝑶𝑮𝑵𝑶 𝑶 𝑹𝑬𝑨𝑳𝑻À? //  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora