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Jungkook era tornato nuovamente di là, da lui e dato che, il tempo delle sue visita andava pian piano sempre più allungandosi, quei due avrebbero dovuto pur inventarsi un qualcosa da fare in quelle ore. Così Taehyung gli propose di seguirlo al piano di sopra, nella sua libreria personale, magari avrebbe trovato una lettura che gli sarebbe potuta interessare. Ma nel frattempo che lo osservava di sott'occhio, senza farsi scoprire, vedendolo tutto intento ad osservare i quadri appesi ai muri, una forte preoccupazione crebbe in lui. Sapeva che per Jungkook di là le cose non andassero bene, conosceva alla perfezione il meccanismo nel quale era rimasto intrappolato e sicuramente quel corpo, che appariva ai suoi occhi così in forma e muscoloso, non lo era poi così tanto nel mondo reale. Ed era continuamente infastidito dal fatto che non potesse più monitorarlo attraverso i sogni, dato che non riusciva più a dormire, a chiudere occhio. Come avrebbe potuto capire quanto all'altro fosse restato da vivere? Come avrebbe potuto regolarsi con i tempi per cercare una soluzione e liberarlo? Jungkook non si sarebbe mai innamorato di lui, ne era certo...Serviva un'altra soluzione.
Posò frettolosamente quel libro che si rigirava da più di mezz'ora tra le mani e decise di porgli direttamente quella domanda «Come ti senti?»
Jungkook si girò nella sua direzione e scrollò le spalle «Alla grande»
«Intendo, di là, da te. So benissimo che qui torni normale» la bocca del corvino si aprì in una "o" di stupore ed annuì. Si chiese se sarebbe stato giusto dirgli che ormai la candeggina fosse diventata la sua migliore amica per smacchiare tutto ciò che si ricopriva di sangue ogni volta. Ma sapeva che Taehyung fosse cambiato, che dicendogli come le cose stessero veramente, gli avrebbe dato solo una preoccupazione in più «Giusto un po' di sangue dal naso»
Taehyung lo guardò, con un pizzico di sospetto, ma gli sembrò piuttosto sincero, così decise di credergli «Mhh. Hai delle novità?» cambiò argomento, vedendo l'altro avvicinarsi a lui, con le mani nelle tasche e la curiosità in volto.
«Non sai niente?» pensava avesse visto ciò che fece, come l'andare a parlare con i suoi genitori.
«Sono rimasto sveglio un'altra volta» spiegò facendo accigliare il corvino. Un'altra volta? Da quanto Taehyung aveva cominciato a porre tutte quelle domande sulla sua vita, a crearsi dei dubbi nella mente, qualcosa sembrava si stesse sgretolando. Alcuni meccanismi sembravano non funzionare più, come il giorno e la notte. La possibilità di movimento di Taehyung, così come il non dormire. Notò le forti occhiaie presenti sul suo volto «Sarai stanco»
«Leggermente» provò a dissimulare.
Jungkook schioccò la lingua sul palato, indispettito «Ma chi vuoi prendere in giro, le palpebre ti si stanno chiudendo da sole» gli prese una mano, incominciando a camminare «Andiamo, devi riposare»
«Dove mi stai strascinando?» chiese Taehyung, cercando di stargli dietro.
«Nella tua camera da letto?» iniziò a scendere le scale, stando attento a non far inciampare l'altro nei gradini che sì, lo seguì, ma non capendo dove si stesse dirigendo dato che «Non ho un letto, uso il divano di solito»
«La tua povera schiena» fu il primo commento che venne in mente a Jungkook ricevendo in risposta un «Ormai ci sono abituato» poi però puntò il dito verso la porta, che si trovava al di sotto delle scale «Pensavo che quella fosse la tua camera da letto» asserì e Taehyung spalancò gli occhi, sbiancando «Quella- quella porta non l'ho mai vista prima»
«Ma com'è possibile? Io l'ho sempre notata, fin dal primo giorno»
«Seriamente?» e Jungkook annuì, avvicinandosi ad essa «È strano che tu non abbia fatto caso ad una porta, quando passi il tuo tempo esclusivamente qui dentro»
«Io ti giuro, che fino a poco fa, pensavo ci fosse semplicemente un muro lì» il corvino piegò la testa leggermente di lato, fin troppo stupito. Non capiva. Che fosse stata resa visibile agli occhi di Taehyung solo in quel momento? Afferrò la maniglia e tirò verso il basso. Una, due, tre volte «Penso sia chiusa a chiave» affermò, guardando l'altro sbadigliare «Non fa niente la cercheremo un altro giorno...Probabilmente sarà uno stupido magazzino»
Non si staccò per un attimo dalla mano di Taehyung e così continuò a trainarlo fino al divano, dove lo fece sedere, aprendogli una copertina sulle gambe per tenerlo al caldo «Comunque sì, ho delle novità» prese a parlare «Ho fatto delle ricerche, sono andato ai piani alti e ti ho trovato»
«Mi hai trovato??» esclamò Taehyung fin troppo contento della notizia, ma Jungkook lo prese per le spalle, spingendolo verso il basso «Sì ma adesso coricati, devi farti un bel sonnellino, finché sarò qui»
Il castano poggiò le sue ciocche mosse sul cuscino ma mantenendo lo sguardo fisso sull'altro, seduto accanto a lui «Che altro sai?»
«Ho parlato con i tuoi genitori»
Quella frase lo fece scattare a sedere, ma Jungkook prontamente lo rimise giù «C-cosa? Sei serio?»
«Già...Mi hanno raccontato alcune cose, come ad esempio i giorni poco prima che tu sparissi... Ti sono successe le mie stesse cose. Il sangue dal naso, la debolezza, lo svenire» prese ad elencare sulle punte delle dita, sentendo Taehyung successivamente sospirare «Non ricordo...» e subito annuì «La tua memoria Taehyung. Penso sia quella la chiave di tutto»
«Pensi che io sia stato come te?»
«Ne sono certo, ma in qualche dannato modo sei restato bloccato qui. Dobbiamo solo scoprire il perché» allungò senza pensarci una mano, andando ad intrecciare le dita con quella folta chioma. Taehyung si rilassò sotto quel tocco, chiuse per un attimo gli occhi, rilasciando un lungo sospiro «Loro...Come sono?» chiese con vece flebile ma il corvino capì fin da subito.
«I tuoi genitori? Direi che sembrano una famiglia normale» abbozzò un sorriso «Anche se ho potuto parlare per poco con loro, ho avuto una buona impressione. Sono carini, educati, tua mamma è molto premurosa, pure tuo padre solo che cerca di nasconderlo»
«Vorrei tanto incontrarli» espresse quel desiderio che fece solamente rafforzare le convinzioni di Jungkook «Ti giuro che te li farò incontrar-» ma le sue parole furono bloccate da una forte vibrazione che si alzò dal pavimento «Di nuovo il terremoto??» si guardò in giro allarmato e Taehyung si sedette, disperandosi nel veder cadere nuovamente tutte cose a terra «No, non di nuovo»
«Andiamo sotto il tavolo!» Jungkook stette per rifare la stessa mossa della volta precedente, ma Taehyung lo afferrò tirandoselo vicino «No fermo, è pericoloso spostarsi. Restiamo qui» indicò sopra le loro teste, facendo proiettare lo sguardo del corvino lì su «guarda, è una trave di cemento armato. Sono parti della casa che non dovrebbero crollare in nessun caso» spiegò, tossendo il secondo successivo. Si sventolò una mano davanti il volto «Ma cos'è, polvere?»
Jungkook tirò la coperta verso l'alto, porgendogli un lembo «Metti questo davanti il naso, respirane meno possibile» i muri vennero tagliati da delle crepe, alcune più grandi, altre più piccoli. Dell'intonaco si staccò, innalzando un'aria carica di cose non respirabili. Quel tessuto li avrebbe aiutati a filtrarla almeno un po'.
Anche quella volta la casa resistette dall'accartocciarsi su se stessa e non appena le vibrazioni cessarono, entrambi corsero in giardino, mano nella mano, per ripulire i polmoni «Ho una brutta sensazione» mugugnò Jungkook, guardandosi attorno «È come se più tu ti risvegliassi, più tutto questo mondo si incominciasse ad annullare»
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𝑺𝑶𝑮𝑵𝑶 𝑶 𝑹𝑬𝑨𝑳𝑻À? // ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfiction[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] ⛔18+ Jungkook non è in grado di rispettare i sentimenti altrui. Per questo l'Universo deciderà di punirlo, portandolo sempre più frequentemente a svenire, "sognando" di trovarsi in un mondo parallelo. Ma si dovrà sbrigare a liber...