📜 8.«Non verserò una lacrima»⚜

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Jungkook aprì gli occhi e poi li richiuse di scatto, quel giorno la luce era fin troppo intensa. E quel divano fin troppo scricchiolante, Dio, ma perché Taehyung doveva avere un divano così scomodo? Si tirò su e la prima cosa che vide fu il proprietario di casa che lo fissava indispettito con le braccia conserte. Jungkook lo scrutò, chiedendosi il perché non spiaccicasse ancora parola, che si fosse addormentato con gli occhi aperti? Allora provò a muoversi leggermente prima a destra e poi a sinistra, notando però che le iridi di lui lo seguissero. Lo stava semplicemente guardando e sembrava anche piuttosto arrabbiato «Ti do un minuto per farmi capire, con poche parole, il perché tu mi abbia definito tuo fidanzato»

Il corvino sbuffò sconsolato «Ogni volta i tuoi saluti solo alquanto singolari, caro Taehyung» affermò rimettendosi seduto composto.

«Vuoi che venga là a darti due baci sulle guance e a stringerti la mano mentre ti dico "Bentornato Jungkook"?»

«Oh no, ti prego, non farti venire certe idee» si alzò con la faccia più disgustata del mondo per andare a mettersi vicino il camino acceso «E allora rispondi alla mia domanda» lo incalzò Taehyung e Jungkook roteò gli occhi al cielo non avendo voglia di parlarne «Mi serviva un diversivo»

«Avresti potuto usare qualsiasi altra persona!» sbottò Taehyung alzandosi nervoso e sbattendosi le mani sui fianchi. Jungkook prese il ferro per smuovere i tizzoni ardenti «Beh, scusa se mi sei venuto solo tu in mente»

Taehyung sospirò appoggiandosi con la schiena di fianco a lui «Almeno hai desistito dal prendere in giro anche quell'altro ragazzo» provò a vedere il lato positivo di tutto quel gran casino ed il corvino si alzò contento che gli avesse dato un punto in favore «Ecco, vedi?»

«E adesso cosa intendi fare di preciso?» ed in quel momento vide nascere un sorrisetto sul suo volto per niente rassicurante «Farmi una foto con te e caricarla su Twitter» era l'unica idea venutagli in mente. Volevano sapere e vedere chi fosse Kim Taehyung? E allora li avrebbe accontentati senza problemi. Ma dal volto sconvolto del castano, capì che non gli piacque per niente «Cosa? Penso di non aver capito bene»

«Sì dai, è l'unico modo per scrollarmeli di dosso, tutti quanti»

«Tu sei fuori di testa» Taehyung lo sorpassò massaggiandosi le tempie, non riusciva proprio a combattere con quel ragazzino gli faceva venire il mal di testa «Ti prego, solo una. Dov'è il problema?» il padrone di casa si voltò guardandolo scioccato «Dov'è il problema? Tu- Dannazione, tu dovresti essere qui a piangerti di sopra, ad inondarti di lacrime, dato che ti ho detto che tra non molto morirai ed invece mi vieni a chiedere di farci una foto insieme?»

Jungkook scrollò le spalle con non curanza «Già»

Quell'atteggiamento fece solo innervosire di più Taehyung che dovette andare ad appoggiarsi al tavolo «Ho voglia di prenderti a schiaffi. Sei-sei irritante» Jungkook lo raggiunse e finalmente tornò serio, abbassando per un attimo quella maschera da "non me ne frega niente". Appoggiò le mani alla superficie di legno, bloccando l'altro tra le sue braccia e lo guardò dritto negli occhi, voleva mettere in chiaro le cose una volta per sempre «Taehyung, parlando seriamente, due sono le opzioni. La prima è che tutto questo sia frutto della mia immaginazione e che quindi sia diventato totalmente pazzo; a quel punto avrei perso completamente l'uso della mia razionalità e mi riterrei morto a prescindere. La seconda è che tutto questo sia reale, che tu lo sia ma l'unico modo per salvarmi è quello di innamorarmi di te, cosa alquanto impossibile» scosse la testa «Sarei morto in ogni caso»

Taehyung accarezzò con lo sguardo il volto di lui, guardando quegli occhi scuri che sembravano voler contenere sempre più lacrime, come se fossero obbligati a non farle fuori uscire e poi lo posò sulle sue labbra, pensando a quanti avessero avuto l'opportunità di toccarle, baciarle «Ma non tieni alla tua vita?»

Jungkook sbuffò come se fosse divertito, quando in realtà non lo era per niente «Avrei voluto diventare un'illustratore di gran successo. Scrivere e disegnare un fumetto tutto mio» alzò una mano andando a toccare una ciocca ribelle dell'altro per sistemargliela meglio. Il cuore di Taehyung batté all'improvviso «Trovare l'amore della mia vita e magari trasferirci insieme a vivere al mare, così da fare ogni giorno al tramonto una passeggiata a piedi nudi sulla sabbia» I loro occhi si rincrociarono mescolando così tante parole, frasi, pensieri «Io tengo tantissimo alla mia vita ma non penso di avere vie alternative per sopravvivere e se mai ci fossero, tu non me le diresti mai» si staccò da lui, infilandosi le mani in tasca e quasi quel vuoto che si creò tra loro fece male e diede una sensazione di freddo ad entrambi «Non ho più molto da fare e non mi conviene di certo iniziare progetti lunghi ed importanti sapendo che non potrò portarli a termine. Tanto vale perdersi in frivolezze, come scattare una foto con te, magari esci male ed io potrò farmi qualche risata, non c'è poi molto che mi faccia ridere ultimamente. Anche se, figurati, con quella faccia che ti ritrovi, sarai anche fotogenico»

Taehyung non notò nemmeno quel complimento indiretto che gli fu rivolto ma divenne preoccupato come non lo era mai stato «E non provi nemmeno un po' di fastidio per tutto questo, cioè-» Jungkook riprese velocemente a parlare, avendo le idee ben chiare. Pensava giorno e notte a quella situazione «Per quanto mi faccia schifo e odi il fatto che mi stia accadendo ciò, non verserò una lacrima e anzi, farò quello che vorrò fino all'ultimo. Se proprio vogliono fottermi, lo faranno nel modo che dirò io» la cosa più strana che notò in quel momento furono gli occhi umidi di Taehyung, non lo aveva mai visto così e soprattutto si chiese il perché non si stesse divertendo nel sentire cosa gli stesse passando per la mente. Avrebbe dovuto solo godere nel saperlo distrutto da quella situazione ma invece stava quasi per piangere. Sembrava dispiaciuto «Che cos'è quella faccia?»

Non provò ad avvicinarsi, toccarlo ancora, pensò di aver superato il limite già prima, aveva rischiato di far diventare le cose tra loro strane «Assolutamente niente» come per magia Taehyung si riprese e ricostruì la sua solita espressione seria.

Jungkook non volle approfondire il discorso ed allora cercò di cambiare atmosfera «Hai ancora quegli orsetti gommosi?» Taehyung annuì, andando subito verso il mobile di legno scuro e aprendo un cassetto entrasse una scatola di vetro celeste contenente quelle caramelle «Tieni»

Le poggiò sul tavolino basso del salotto, sedendosi nel divano di fianco, seguito a ruota dal corvino «Grazie» quest'ultimo si prese un po' di tempo a scegliere il colore ed il gusto che più preferisse senza accorgersi che Taehyung lo stesse fissando da tempo infinito. Non capiva, non si capacitava del fatto che per lui Jungkook fosse stato sempre e solo nella parte del torto. Nella sua mente era concepito come il cattivo, quello che spezzava i cuori della gente. Ma quel giorno aveva capito che lo stesso Jungkook era una persona, aveva dei sentimenti, dei sogni, delle aspirazioni, come chiunque altro. Non fu più così sicuro se dovesse meritarsi quella morte, ma di certo non poteva essere lui a cambiare le sorti del suo destino. Ormai era finito lì da lui e sarebbe stato alquanto difficile liberarsi. Ed un po' gli dispiacque non poterlo aiutare a sistemare le cose dall'altro lato «Anche volendo, non potrò mai farmi una foto. La mia immagine non viene catturata, è come...Se non esistessi» e l'averlo appena ammesso gli caricò la mente con così tante domande che sentì come una sorta di barriera sgretolarsi. Perché si trovava lì? Perché non stava vivendo come qualsiasi altra persona?

Jungkook dopo aver sentito quella frase si voltò nella sua direzione, lo scrutò per bene, leggendo così tanta perplessità e dubbi in quel viso «Cosa sei realmente, Taehyung?»

Il nominato scosse la testa leggermente con lo sguardo perso nel vuoto «Non lo so, non so nemmeno se io sia effettivamente una persona...»

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𝑺𝑶𝑮𝑵𝑶 𝑶 𝑹𝑬𝑨𝑳𝑻À? //  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora