Il ragazzo sbuffò e si alzò da terra, lasciando Louis sulla riva, stretto nel suo cappotto per l'aria gelida di Dicembre. «Perchè sono andati tutti via in quel modo?» Harry camminò verso un altro lato della riva, per poi tornare sui suoi passi. Le mani nelle tasche dei pantaloni, uno sguardo intenso che mai aveva brillato tanto.
«Sono lì», asserì chiudendo gli occhi e puntando l'indice verso l'altra sponda, dove Louis aveva notato un cottage qualche ora prima.
«Oh», fece il ragazzo rimanendo senza parole. «Siamo in vacanza a spese del tuo capo? Non capisco, Harry.»
«No, non siamo in vacanza.» Harry aprì gli occhi, rimettendo la mano in tasca ed avvicinandosi a Louis. Si sedette sui talloni e lo guardò dritto negli occhi, prese coraggio e: «E' nostra.»
A quelle parole, Harry tentò di afferrare le mani di Louis, ma questo sgranò gli occhi e si fece indietro. «C-cosa?»
«Buon compleanno, amore.» Harry si allungò di più ed afferrò le sue mani, tirandolo a sé e stringendolo come mai prima. I loro respiri si mozzarono quando anche Louis reagì e lo abbracciò, passandogli le dita fra i capelli.
«Sei impazzito?» Domandò Louis controllando lo smartphone e rendendosi conto che fosse passata la mezzanotte. Le lacrime gli riempirono gli occhi ed un velo di paura aleggiò nella sua voce. «Questo non è un normale regalo di compleanno, Haz!» La sua voce rasentò gli ultrasuoni, tanto era agitato.
«Non avrei mai pensato che vestire Emma avrebbe fruttato tanti soldi. Non avevo idea di cosa farne, o meglio, avevo fin troppe idee. Poi mi sono reso conto di quanto una stanza non fosse più abbastanza per noi. Abbiamo vissuto con la perenne ansia di svegliare tua madre, o la mia, o le nostre sorelle. Di infastidire qualcuno, insomma. Qui, non sarà più così e potremmo starcene da soli, io e te.» Harry strinse più forte il suo dolce e piccolo ragazzo, ricordando quanto avesse esultato il giorno della stipula del contratto d'acquisto. Non poteva essere vero che avesse comperato una casa, ma l'aveva fatto.
«E quella?» Chiese Louis riferendosi al cottage sull'altra sponda. Harry si staccò da lui e lo guardò, facendo spallucce.
«Mi auguro tu abbia saputo contrattare, Styles!» Scoppiò a ridere fra le lacrime Louis, baciandogli il naso e spingendolo indietro bonariamente. I due si strinsero di nuovo, rotolando sul terreno umido e facendo scorrere le mani sotto gli abiti pesanti. Era stata una Vigilia davvero memorabile. Ora avevano una casa tutta loro. Una casa bellissima fuori città, dove i cigni stazionavano anche in inverno e le loro famiglie avrebbero potuto fargli visita. Era davvero quella la direzione che le loro vite stavano prendendo e, anche se stentavano a crederci, era proprio quello che avevano sempre desiderato.
«Oh», mormorò Louis strofinando il viso a quello del suo ragazzo. Qualcosa gli si era posato sul naso. Incrociò gli occhi, cercando di capire cosa fosse, ma non c'era nulla. Subito dopo qualcos'altro si adagiò sulla guancia di Harry, così entrambi si allontanarono, osservando il cielo.
«Oh mio Dio», sussurrò Louis incredulo aprendo le mani verso il cielo.
«Sta nevicando!» Harry urlò come un bambino e scattò in piedi, portando con sé anche il suo ragazzo. «Potrebbe essere la benedizione di Liz», azzardò fissando lo sguardo negli occhi di ghiaccio di fronte a lui. Louis si irrigidì a quelle parole e posò le mani sul petto dell'altro, scostandolo un po'.
«Credo sia felice per noi», mormorò Louis lasciando un tenero bacio sul naso del suo ragazzo sorridente.
«Torniamo dentro, si gela.» Harry prese la sua mano e lo condusse oltre la porta. Solo in quel momento, Louis si rese conto che avrebbe vissuto lì da quel momento in poi e, stranamente, la cosa lo fece andare su di giri. Non vedeva nessun ostacolo all'orizzonte, per una volta. Quella volta, nulla li avrebbe fermati.