7 Gennaio
«Io vado, ci vediamo stasera da Gem.» Farfugliò Louis con ancora un pezzo di mela in bocca. Afferrò distrattamente il giubbotto e lo indossò, prima di lasciare un dolce bacio sulle labbra del suo ragazzo. Le vacanze erano giunte al termine,e sia lui che Harry erano in procinto di tornare a lavorare. Louis si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso l'auto, per andare al Cafè.
«Pronto, Dan?» Harry si portò il cellulare all'orecchio pochi attimi dopo aver visto Louis salire in auto e chiamò il suo amico. Si accordarono per un caffè e due chiacchiere in un bar poco distante. Il macigno che si era posato sullo stomaco del ragazzo nel momento in cui Gemma gli aveva parlato del loro imminente trasferimento in una nuova casa per conto loro, ancora non lo aveva abbandonato. Avrebbe dovuto parlare con lui per non impazzire.
«Hey, amico!» Dan si alzò dalla sua sedia, dietro un tavolino in legno bianco e scrostato, si avvicinò ad Harry per salutarlo come loro abitudine. Senza rendersene conto, però, il riccio risultò freddo nei suoi confronti e il ragazzo glielo fece notare.
«E' tutto okay? Sembri strano.»
Harry spostò la sua sedia e si sedette, prendendo tempo per formulare la miglior risposta possibile.
«Tutto bene, ma vorrei parlarti di una cosa importante.»
Dan a quelle parole perse colore e si guardò le mani, quasi intimorito.
«Tranquillo, non c'è nulla di cui preoccuparsi», affermò sorridendo forzatamente, per poi aggiungere sottovoce: «Spero.»
Dan si spostò leggermente con la sedia, incerto sul da farsi, mentre Harry si preparava ad assestare un colpo dritto al punto. A cosa sarebbe servito girare intorno a ciò che entrambi dovevano affrontare?
«Se farai del male a mia sorella», sospirò prima di continuare. Era certo che Dan avrebbe compreso, ma non ebbe il coraggio per alzare lo sguardo da terra prima di continuare.
«Sappiamo cosa provavi per Liz...»
Il silenzio si dilatò fra loro, come un'enorme molla pronta a scattare da un istante all'altro.
«Lei non c'entra.»
La risposta dura e decisa di Dan, costrinse Harry ad alzare lo sguardo su di lui. I loro occhi si incrociarono ed entrambi approfittarono di quell'istante per scrutare l'altro in profondità.
«Non metterla in mezzo», continuò Dan osservando Harry con circospezione. Era forse preoccupato? Da cosa? Da se stesso o dalla reazione che il ricordo della ragazza avrebbe suscitato in lui?
«Sono solo preoccupato per mia sorella.»
Gli occhi di Dan si fecero scuri, prima che una lacrima gli attraversasse il volto e cadesse sul pavimento in uno spaventoso silenzio.
«Amo tua sorella come mai prima, non sto rimpiazzando nessuno. Questo è quanto, Harold.» Il riccio restò a bocca aperta, osservando l'amico alzarsi. Dan si allontanò con passo svelto, senza concedergli un attimo in più per rispondere.
«Dannazione!» Imprecò Harry sbattendo entrambe le mani sul tavolino che aveva di fronte e facendo voltare i presenti. «Scusatemi, scusatemi», borbottò sommessamente abbassando lo sguardo, prima di andar via alla volta di casa.
«Tesoro, sono tornato!» La voce di Louis attraversò l'aria e riempì la casa di un nuovo profumo, di una ritrovata gioia. Harry fece capolino dalla cucina, mostrando un timido sorriso e subito il suo ragazzo gli fu accanto, lasciandogli un tenero bacio sulla fronte.