28 Gennaio
«Non credo di potercela fare», sbuffò Louis accasciandosi su una delle poltroncine del salottino di prova.
«Cela farai e come, devi solo stare calmo.» Jay gli prese la mano e lo aiutò ad alzarsi. Lo posizionò di fronte allo specchio e gli lisciò la giacca nera. Il completo che stava provando, era quello che avrebbe indossato al matrimonio, e gli cadeva perfettamente.
Il ragazzo si passò le dita sul mento, sentendo l'accenno di barba pungergli i polpastrelli.
«Mamma.»
Jay spostò lo sguardo adorante dallo specchio al suo viso. «Cosa c'è?»
«Ho paura che Harry possa cambiare idea.»
La donna sorrise, senza dire nulla e prese le mani del figlio nelle sue.«Se avesse voluto fuggire, non sarebbe a casa ad organizzare tutto come un forsennato. Ti ama, fidati di me.»
Louis si sentì pervadere da uno strano senso di tranquillità e strinse le mani di sua madre, sorridendole.
«Sarà un giorno indimenticabile.»
Lei annuì senza aggiungere altro, e lo abbracciò.
***
Il campanello trillò due volte, ed Harry saltò letteralmente dalla sedia. Nervoso com'era, non avrebbe sopportato nessuna sorpresa senza impazzire, quindi pregò che non fosse nessuno di importante alla porta. Andò ad aprire, e si ricordò troppo tardi, di avere una penna dietro l'orecchio e una serie di segni colorati sulle mani:erano dei promemoria.
«Signor...Styles?»Chiese il ragazzo sulla porta, leggendo un foglio che aveva tra le mani.
«Sì,mi dica.»
«Ho una consegna per lei.» I due si guardarono, come se qualcosa non fosse chiaro.
«Okay»,azzardò Harry.
«Senta,io devo dirglielo, questa cosa è alquanto strana. In cinque anni non mi è mai capitato nulla del genere.»
Harry si sentì mancare. Di cosa stava parlando?
«Ho una consegna da farle, e so che lei si dovrebbe sposare il trentuno di questo mese. Esatto?»
Di nuovo, il ragazzo si sentì mancare la terra sotto i piedi. Quando uno sconosciuto sapeva tante cose, non era di certo buon segno.
«Posso sapere cosa sta succedendo? Ho un miliardo di cose da fare.»
Il fattorino sembrò costernato, e si scusò più volte, prima dispiegarsi meglio. «Ci sono state date precise direttive, da qualcuno che ha acquistato al suo posto i fiori per il matrimonio.»
Harry fece un passo indietro e si strinse allo stipite della porta. Perché non poteva mai accadere una cosa normale nella sua vita?
«Echi sarebbe questo "qualcuno"?»
Facendo spallucce, il ragazzo delle consegne gli porse una busta sigillata e una peonia bianca. «Mi spiace, non lo so, ma abbiamo già tutto pronto per il suo gran giorno. Arrivederci!»
Come un fulmine, tornò al suo furgone e scomparve lungo il viale, mentre Harry fissava ciò che gli era stato consegnato, sempre più disturbato dalla questione "peonie".
Prese un profondo respiro e chiuse la porta alle sue spalle, andando con passi lenti verso il divano. Sapeva che avrebbe dovuto affrontare quel pezzo di carta, come sapeva che lì avrebbe trovato tutte le risposte che aveva sempre cercato. Avrebbe saputo, finalmente qualcuno avrebbe spiegato cosa diavolo significassero quei fiori.