Nel vecchio box di Manu le voci rimbombavano rumorose.
Melissa non riusciva ancora a credere che quel posticino era riuscito a contenere trenta persone quella sera.
Enormi poster di ragazze in bikini ed auto sportive cercavano di camuffare le pareti verniciate male e gli orrendi disegni fatti con le bombolette spry. Tutti i mobili, le mensole, le poltrone, i tavoli, erano stati recuperati in giro, tramite conoscenti che stavano per buttarli via. I ragazzi sapevano arrangiarsi, non c'era nulla da dire in proposito.
Avevano persino rimpiazzato un calcio balilla, uno stereo ed una piccola brace con cui si divertivano ad organizzare grigliate e cene in compagnia.
In quella piccola cittadina c'era poco da fare la sera, e loro avevano trovato quel piccolo ritrovo per non restare a casa ad annoiarsi, così gli era solito passare le serate li dentro. Da un po' avevano anche una nuova amica: Sasha era una pallina di pelo bianco di appena tre mesi che Melissa e Davide avevano trovato abbandonata in mezzo ad una strada sotto la pioggia dopo l'ennesimo allenamento. Dopo svariati tentativi, non avendo trovato nessuno a cui affidarla i ragazzi avevano pensato di portarla in un canile, ma subito Manu era intervenuto dando il permesso per farla restare nel box, così i ragazzi avevano deciso di prendersene cura. In realtà però era proprio Melissa che l'aveva maggiormente presa a cuore e si preoccupava di riempirle la ciotola e portarla a fare i bisogni. Le aveva costruito una cuccia, pagava il suo veterinario e le sue cure, così la palla di pelo aveva imparato a riconoscerla come la sua padrona e quella sera si trovava accucciata dormendo proprio sulle le sue gambe mentre lei socchiudeva gli occhi aspirando un lungo tiro dalla sua Wiston blu.
Melissa e quelle sigarette avevano un rapporto speciale, aveva iniziato a fumare proprio con quelle, ed aveva continuato per diversi anni. Aveva preso le solite abitudini di tutti i fumatori: la sigaretta dopo colazione, prima di andare a scuola, durante l'intervallo, all'uscita, dopo aver mangiato, in attesa di qualcosa o dopo aver bevuto il caffè. Erano diventate come un accessorio indispensabile, facevano parte di lei. Poi aveva scoperto il nuoto, e tutto era cambiato.
Non aveva più fumato da quando aveva iniziato a nuotare, e con il tempo aveva imparato come non sentirsi a disagio quando tutti avevano una sigaretta tra le dita tranne lei. Ma quella sera non era riuscita a farne a meno, doveva scaricare i nervi.
《Mel, lasciami qualche tiro!》Le aveva detto Giulia abbracciandola dalle spalle e stampandole un bacio sulla guancia, per poi ritornare velocemente al tavolo degli alcolici a versarsi un Vodka-Red Bull muoversi a ritmo della musica da discoteca che fuoriusciva rumorosa dalle casse dello stereo.
Melissa sbuffò scocciata quando si accorse che non poteva neppure godersi una sigaretta intera in santa pace. Sollevò gli occhi verso l'esterno del box ed incrociò lo sguardo preoccupato e severo di Diana, che come al solito era l'unica ad essersi accorta che qualcosa non andava. Diana era la sua migliore amica da quando entrambe portavano il pannolino, aveva condiviso con lei le più belle esperienze della sua vita, era presente in tutti i suoi ricordi migliori, avevano una loro canzone, avevano progettato una vita assieme e stavano continuando a farlo persino ora che avevano raggiunto la maggiore età, anche se da un po' il loro rapporto stava iniziando a cambiare.
Melissa non diede peso agli sguardi fulminanti della sua amica ed impugnò il cellulare per la terza volta nel giro di cinque minuti. Sperava in un messaggio, in una chiamata da parte di quel poveraccio di Danilo, ed in realtà neppure lei ne sapeva il motivo, o almeno, lo sapeva ma non voleva ammetterlo. Diana si allontanò con una scusa dal gruppetto di ragazzi che le stavano facendo filo senza curarsi del suo fidanzato che li stava squadrando male da tutta la sera, e raggiunse la sua amica piegandosi sulle gambe ed avvertendo un leggero dolore sulla punta dei piedi a causa dei suoi vertiginosi tacchi. Melissa avvertì il tocco delicato dell'amica sulle gambe e spostò lo sguardo nel suo. Rimase qualche secondo abbagliata dai suoi penetranti occhi azzurri:《Finirà mai questa storia?》Le chiese Diana reggendosi alle sue ginocchia per non sbilanciarsi in avanti.
《Non so' la tua ma la mia storia è giá finita, ho deciso di chiudere ben cinque giorni fa. E tu a quanto tempo fa sei rimasta?》Rispose Melissa tornando a guardare il vuoto in un sorrisetto malizioso.
《Ed allora che problema c'è? Ti sei forse innamorata di lui?》Melissa strabuzzò gli occhi e provò in vano a trattenersi, ma esplose in una rumorosa risata:《Ma cosa dici?》Chiese alla sua amica scuotendo la testa.
Diana afferrò il cucciolo dalle gambe della sua amica:《Scusa Sasha, ma se non chiarisco questa faccenda prima di tornare a casa passo la notte in bianco》disse poggiandola a terra, prendendo posto sulle gambe della sua amica e stringendole le braccia intorno al collo. La piccola Sasha guardò per qualche secondo confusa la sua padrona e poi spostò lo sguardo e corse ad inseguire un filo d'erba che dondolava spinto dal vento fuori dal box.
《Ed allora cosa c'è che non va?》Sussurrò Diana all'orecchio della sua amica.
Melissa rimase qualche attimo con lo sguardo basso a riflettere su cosa dire.《Mi odio perché sono sempre così stronza, non ho avuto un minimo di tatto nel lasciarlo. Anche se non siamo stati per molto tempo assieme mi ha sempre trattata molto bene, ed ora mi sento mangiare dal senso di colpa.》
《Ma perché lo hai fatto? Sembrava andaste d'accordo, il che se ci pensi non è affatto da te, e poi devi ammettere anche che è un gran figo!》
Melissa fece spallucce guardando il vuoto e gettando via il mozzicone di sigaretta:
《Ehi Giù, ho dimenticato di farti fumare, perdonami!》Urlò a Giulia che fece un cenno con la mano per dire "non fa niente".
《Hai ragione, ha gli occhi di Scamarcio ed il corpo di Raul Bova》ridacchiò tornando a parlare con la sua amica che la osservava con gli occhi lucidi a causa dell'alcool.
Diana sapeva che Danilo era davvero un bel ragazzo, e non capiva cosa ci fosse da ridere. Così si limitava a fissare la sua amica sbigottita martellando le sue dita sulla spalliera del vecchio divanetto.
《Non fissarmi così!》Disse Melissa arricciando il volto
《È semplicemente che mi annoiava, sia a letto che fuori di li. Sono un robot insensibile con il cuore di pietra》sbuffò scocciata.
Melissa non capiva proprio perchè in diciotto anni della sua vita non era mai riuscita ad innamorarsi di un ragazzo. Le sue relazioni duravano sempre molto poco, e generalmente l'unica cosa che le impediva di lasciare un ragazzo era che in quel caso avrebbe dovuto far a meno anche del sesso. Osservava le sue amiche che passeggiavano per la piazza cittadina contente mano nella mano con i reciproci fidanzati e quasi scoppiava d'invidia. Perchè a lei i ragazzi sembravano tutti degli idioti?
《Smettila!》La zittì Diana baciandole una guancia, poi si sollevò tirandola da un braccio.
《Vieni che ti presento qualcuno, così ti distrai.》disse strizzando un occhio.
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Se non è amore non ha nome
RomanceQuando non si è più ragazzi, ma non si è ancora adulti. Quando è tempo di capire chi si è per davvero. Quando le scelte sbagliate si possono rimpiangere per sempre. Una piccola cittadina Italiana, un ritrovo, un gruppo di amici poco più che diciotte...